Il game show di Rai2 condotto da Ciro Priello con Fabio Balsamo è un fenomeno che appassiona sempre più spettatori
È un quiz nuovo che sta appassionando oltre un milione di spettatori al martedì in prima serata su Rai2. “The Floor”, condotto da Ciro Priello e Fabio Balsamo dei “The Jackal” e prodotto dalla Rai con Blu Yazmine, è un vero fenomeno, con ascolti che superano la media di rete. Il format originale è olandese ed è stato creato dal mitico John De Mol, “papà” di tanti show di successo come “Grande Fratello” e “The Voice”, che lo ha definito «un gioco di conoscenza e di strategia che sfrutta un principio secolare: conquistare il territorio». Abilmente adattato per il pubblico italiano, ha un meccanismo irresistibile. I 100 concorrenti sul “floor” del titolo (pavimento, in inglese) sono via via chiamati a scegliere un vicino di posto da sfidare sulla materia di competenza di quest’ultimo. Ne segue un duello al cardiopalmo di 45 secondi, in cui chi esaurisce il tempo per primo viene eliminato e va a casa. Infatti il sottotitolo è: “Ne rimarrà solo uno” (che si aggiudicherà i 100 mila euro in palio). Ma quali sono i segreti di questo game così avvincente? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Fabiano, chief content officer di Blu Yazmine, e Angelo Ferrari, capo autore.
Chi ha scritto la sigla?
L’autore di “Welcome to the Floor” è proprio il conduttore Ciro Priello, che canta e balla sulle note della canzone. Un’idea di Priello sono anche le “parole magiche” che introducono la scelta del concorrente chiamato a scegliere uno sfidante: “The Floor, mostraci la via!”. Molto originale la scelta di abbandonare il campo quando inizia il duello. Ma dove se ne va Ciro quando “scappa”? Semplice: nel backstage, dove controlla l’andamento della gara da un monitor. Durante le registrazioni, che sono state fatte in sei giorni (uno per puntata) a ottobre, Ciro ha provato più volte a “tradurre” in italiano “The Floor” con i termini “pedana”, “pavimento” e persino “parquet”. Ma alla fine dire “The Floor” è sembrata la scelta più convincente e coinvolgente.
Come sono stati selezionati i 100 concorrenti?
I concorrenti sono stati scelti attingendo a un grande database di persone che si candidano a vari casting. Alcuni sono personaggi noti sui social, tanti hanno aneddoti divertenti da raccontare o particolari abilità, come l’efffervescente ballerina di samba.
Non si stancano a stare tutto quel tempo in piedi?
Nelle pause pubblicitarie c’è chi si sdraia e riposa sul “floor”. Certo, il gioco crea anche ansia e tensione, c’è chi ha avuto un po’ di tachicardia e ha chiesto un bicchiere d’acqua, ma nulla di grave. Nel corso delle registrazioni i concorrenti avevano a disposizione un ampio spazio dove potersi rifocillare con cibo, pasticcini e caffè. E tra molti di loro sono nate anche delle belle amicizie.
In che modo sono state scelte le materie?
Brani sanremesi, look dei vip, componenti delle auto, ortaggi, attori stranieri, simboli delle festività... Qualche concorrente ha proposto dei temi, altre materie sono state assegnate dagli autori in base alle loro aree di interesse. Gli argomenti considerati più ostici sono i classici “spauracchi scolastici”: moltiplicazioni, addizioni, storia... vengono evitate, quando è possibile.
Per preparsi al meglio, i partecipanti hanno studiato su manuali di cultura generale?
Tanti erano già preparatissimi sui loro cavalli di battaglia, ma di frequente hanno approfittato di qualche pausa pubblicitaria per consultare i telefonini e “ripassare”.
Perché spesso sbagliano cose in apparenza semplicissime?
Per l’emozione e a causa della velocità della sfida. I concorrenti hanno fatto delle prove prima delle registrazioni per memorizzare le regole e imparare dove guardare in camera. Eppure, nei 45 secondi del duello, soprattutto quando dicono “passo” e di conseguenza si mangiano tre secondi di gioco, possono incespicare e vanno in confusione.
Chi ha compilato il “libro dei concorrenti” che vediamo sulla scrivania di Fabio?
Cristina Limon e Marta Marelli, le autrici che si sono occupate del casting. Sul libro, sia Fabio che Ciro studiano le schede concorrenti per creare vari spunti di intrattenimento.
“The Floor” è sostanzialmente un quiz fotografico, perché non ci sono domande del conduttore. Quanto lavoro c’è dietro?
Sono state scelte almeno 50 foto per materia, più quelle usate per le prove prima della registrazione del programma: un grande lavoro della redazione che ha dovuto reperire oltre 7.000 scatti. Allo show lavorano complessivamente un centinaio di persone, compresi i tecnici e le maestranze.
Oltre che in Olanda, dov’è nato, e in Italia, lo show va in onda anche in Argentina, Francia, Germania, Ungheria, Romania, Spagna, Ucraina e Stati Uniti. Lo studio è uguale in ogni Paese?
Alcune cose cambiano nella scenografia. Nella versione originale olandese i colori dello studio sono il verde e il viola e molti Paesi li hanno tenuti, in Italia invece la scelta cromatica è ricaduta sul blu e oro, e anche in Francia hanno toni sull’azzurro.
Ci sono altre differenze rispetto alle edizioni estere?
Sì: per esempio, negli Stati Uniti (dove il conduttore è il celebre attore Rob Lowe) i concorrenti non sono 100, ma 81. In Francia, invece, gareggiano in 25 a puntata. Ma cambia anche la durata del programma. In genere negli altri Paesi “The Floor” dura fra i 60 e i 75 minuti, mentre da noi la trasmissione è costruita su un paio d’ore. Per questo motivo, per venire incontro alle esigenze del pubblico televisivo della prima serata, oltre alla forte componente di gioco, si è dato più spazio all’intrattenimento: con le “pillole” video sulla biografia dei concorrenti, con le loro reazioni a caldo dal backstage dopo i duelli e con gli inserti ironici di Ciro e Fabio. Non a caso l’Italia è l’unico Paese in cui c’è una coppia comica a condurre.
Priello e Balsamo studiano le battute prima di andare in onda?
Assolutamente no: non fanno un “riscaldamento”. Anzi: la comicità è data spesso dall’improvvisazione.
Ma che cosa beve Fabio nel corso del programma?
Nulla! Né acqua, né caffè, né altro. Fabio fa finta di bere: la sua tazza con la scritta “The Floor” in ogni puntata è sempre vuota. Il gesto di accostarla alla bocca è il suo modo di “voltare pagina” dopo una battuta.