“Photocall” è di scena al Museo nazionale del Cinema di Torino

La mostra di fotografie scattate sui set cinematografici, rubate dai paparazzi o sui tappeti rossi dei festival di tutto il mondo sarà aperta fino al 7 marzo 2022

26 Luglio 2021 alle 15:21

È la mostra fotografica che racconta oltre un secolo di cinema italiano attraverso i volti dei protagonisti che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Si chiama “Photocall” ed è un omaggio al cinema di ieri e di oggi, alle star, ma anche ai loro fotografi, artefici, il più delle volte, della loro popolarità. Allestita al Museo Nazionale del Cinema, sotto la cupola della Mole Antonelliana a Torino, l’esposizione di fotografie scattate sui set cinematografici, rubate dai paparazzi o realizzate sui tappeti rossi dei festival di tutto il mondo, sarà aperta fino al 7 marzo 2022. La mostra è a cura di Domenico De Gaetano e Giulia Carluccio.

Un viaggio a ritroso che parte dal contemporaneo e che termina con le icone del divismo dell’epoca del cinema muto. Il ruolo del fotografo si trasforma da semplice maestranza a paparazzo, da artista agli scatti di moda. È lui che interpreta l’interazione tra cinema e fotografia, grazie al suo rapporto con l’attore, diventando così il tramite per lo spettatore. Madrina dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino è Sara D’Amario, attrice e scrittrice piemontese, che, per l’occasione è stata modella per un giorno per il fotografo Riccardo Ghilardi: le foto realizzate sono esposte nella mostra.

Gli spettatori potranno ammirare oltre 250 riproduzioni fotografiche fine art, 71 stampe originali e più di 150 scatti presenti nelle video gallery: si tratta di preziosi materiali conservati negli archivi del Museo (cartoline originali, apparecchi fotografici, brochure, riviste d’epoca) insieme a opere di fotografi, collezionisti privati, agenzie, enti e istituzioni italiane come il Centro Sperimentale di Cinematografia- Cineteca Nazionale, la Cineteca di Bologna, l’Istituto Luce - Cinecittà, Rai Cinema, la Film Commission Torino Piemonte e l’Archivio Centro Cinema Città di Cesena. Ma vediamo le sezioni della mostra e il suo percorso espositivo. 

Il percorso della mostra

Si parte dell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema. I due grandi schermi propongono un montato realizzato da Rai Cinema che raccoglie momenti di red carpet nei festival più famosi al mondo. Sotto gli schermi è collocato uno sfavillante Red Carpet, un’installazione con le fotografie di Sabina Filice, che racconta il momento più glamour e mondano di ogni festival cinematografico. Sembra di vivere un sogno… E perché questo si realizzi, in fondo al Red Carpet campeggia la gigantografia di un gruppo di fotografi torinesi che accoglie i visitatori tra flash lampeggianti. Basta girarsi e farsi un selfie, immaginando di essere una star.​

Il percorso espositivo si sviluppa partendo dalla base della rampa elicoidale e si divide in quattro sezioni. La prima,  “Attrici e attori contemporanei”, racconta il cinema degli ultimi decenni. Allo sguardo femminile di Sabina Filice si aggiungono gli scatti di famose firme contemporanee come Stefano Guindani, Riccardo Ghilardi, Stylaz, Philippe Antonello e Stefano C. Montesi, i cui sguardi d’artista lasciano trasparire una complicità assoluta tra attore e fotografo, sia sui set sia nelle foto in posa. La seconda sezione - composta dalle coloratissime dive pop, dai ritratti rigorosamente in bianco e nero, di Italian Men - prosegue con l’epoca d’oro del cinema italiano e si concentra nel fenomeno del divismo degli Anni 50 e 60 che ha reso la “Hollywood sul Tevere” il centro del mondo cinematografico. La terza parte, “Icone della rinascita e Ritratto d’autore”, è dedicata ai protagonisti della rinascita del secondo dopoguerra, quali grandi interpreti di Cinecittà. La quarta sezione, “Nascita del Divismo” è focalizzata sul cinema muto degli Anni 10 e 20, con le prime dive e i primi divi immortalati da fotografie in bianco e nero o seppiate. 

Al termine delle quattro sezioni, un intero piano è dedicato a sei approfondimenti tematici: oltre le proiezioni e le video gallery, ritroviamo progetti artistici ispirati alla complessa relazione tra fotografo, attore e cinema. Tra questi, Sguardi d'attore di  Stefano Guindani, il concorso per fotografi di scena CliCiak Scatti di cinema, Prove di Libertà di  Riccardo Ghilardi e le Giant Polaroid originali messe a disposizione da Claudio Canova. L’ultima stanza, Peep Show, è un omaggio al “mago del nudo” Angelo Frontoni. Un'area è dedicata ai fotografi torinesi che, in occasione di questa mostra, hanno voluto concedere alcuni loro scatti al Museo Nazionale del Cinema. Si stratta di Francesco Del Bo, Dario Gazziero, Stefano Guidi, Gabriele Mariotti, Carlo Mogavero, Gianluca Platania, Alberto Ramella, Giuseppe Sacchetto, Renato Valterza, Sabrina Gazzola, Michele D’Ottavio, Pasquale Juzzolino e Maria Vernetti.

Il percorso di mostra si conclude al piano zero della Mole con la sezione “Backstage!” con immagini scelte dalla Film Commission Torino Piemonte: si tratta di una selezione di scatti d’autore in grado di raccontare la magia e la complessità dei set cinematografici comprese le tante professionalità che li compongono. All’esterno, sulla cancellata della Mole Antonelliana sono impressi i fantasiosi e colorati collage brividopop realizzati da Marco Innocenti. C’è uno spazio della mostra che si allunga fino al cortile del Rettorato dell’Università di Torino. Qui dieci gigantografie, tratte dall’archivio di Angelo Frontoni, ritraggono insieme celebri coppie del cinema italiano.​

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