La conduttrice, al timone del programma in onda il sabato e la domenica sera su Rete 4, ci svela come affronta l’emergenza. In video e nella vita privata
«Ormai abbiamo superato il momento di stordimento iniziale e siamo entrati nella fase in cui cerchiamo tutti un modo per convivere con questa emergenza. Ma poiché le notizie e gli avvertimenti che arrivano dalle istituzioni e dagli esperti sono molto contrastanti, c’è un grandissimo bisogno di fare chiarezza». A parlare è Veronica Gentili, giornalista di politica e attualità, al timone di “Stasera Italia weekend” in onda il sabato e la domenica sera su Rete 4.
Veronica, lei come si destreggia in questo caos?
«Cerco di mettere il dito nelle piaghe che caratterizzano questo periodo. Virologi ed epidemiologi non si mettono d’accordo, le indicazioni dei politici sono contraddittorie. E in tutto questo a farne le spese è la gente comune, che non sa più a chi credere. Il mio ruolo è simile a quello di un vigile urbano che dirige il traffico: raccolgo le opinioni degli ospiti e le trasferisco ai telespettatori cercando di offrire un’informazione quanto più omogenea ed esauriente».
Ed è difficile farlo quando si è da soli in uno studio vuoto?
«Molto. Quando vado in onda sento parecchio il peso della solitudine. Arrivo negli studi verso le 16 e trovo i corridoi deserti. Truccatore e parrucchiere mantengono le giuste distanze di sicurezza. Il tecnico del suono cerca di mettermi il microfono praticamente senza toccarmi. E non c’è neanche più il costumista. Porto i miei vestiti da casa. Poi inizia la trasmissione e con me restano solo due operatori. Da quel momento in poi mi isolo e mi concentro solo su quello che sto facendo per gestire al meglio la diretta».
Lei usa molte precauzioni?
«Non sono ossessiva. Ma certamente prendo l’auto per andare al lavoro, riduco al minimo i contatti con gli altri e quando rientro a casa mi spoglio subito, metto i vestiti a lavare e non tocco nulla prima di aver fatto una doccia. Neanche il mio fidanzato».
Quindi c’è un fidanzato nella sua vita?
«Sì, si chiama Massimo e lavora nel mondo del cinema, fa lo sceneggiatore. Stiamo insieme da sei anni ormai».
E com’è la convivenza forzata?
«Massimo è fantastico. Non sono una donna di casa perciò pensa lui a fare la spesa e cucina benissimo: trippa, lasagne con carciofi e scamorza, polpettone con ricotta e spinaci… Diciamo che me lo sono scelto bene (ride). Ogni tanto un litigio ci scappa, ma è sempre lo stesso motivo a scatenarlo».
Quale?
«Il monopolio della tv. Io seguo tutti i programmi di informazione dei miei colleghi. Lui invece vorrebbe vedere altro. Ma fino alle dieci di sera circa, il telecomando è in mio possesso. Poi via libera a film e serie tv».
Segue tutti i talk dei suoi colleghi?
«Tutti e di tutte le reti. Ho avuto la fortuna di iniziare a occuparmi di politica e attualità in giovane età, quindi ho molta stima e tanto da imparare da chi ha più esperienza».
E a parte la tv come trascorre la giornata?
«Scrivo, leggo, pulisco casa. E poi faccio lezioni di yoga e pilates online. Anche questo è un modo per socializzare e per evitare di lasciarsi andare».
In trasmissione la vediamo sempre perfetta. È così anche in casa?
«Vorrei dire che indosso minigonne e babydoll… Invece, a parte quando vado a lavorare, sono sempre in tuta».
Quale sarà la prima cosa che farà passata questa emergenza?
«Ho una grandissima voglia di passare del tempo all’aria aperta, di tornare a fare una cena con gli amici. E di rivedere i miei familiari. Certo, come molti ricorro alla tecnologia, organizziamo videochiamate per cui riesco a mantenermi in contatto con mia sorella, i nipoti, i genitori e mio fratello. Ma mi manca la presenza fisica, il contatto umano, l’abbraccio. Anche se adesso, paradossalmente, il modo migliore per prenderci cura delle persone che amiamo è stare lontano da loro».
Suo fratello è Alessandro Vespignani (nato dal primo matrimonio della madre della conduttrice), epidemiologo spesso ospite di diverse trasmissioni, compresa la sua.
«Sì. È stato lui a mettermi in guardia sulla gravità di ciò che stava accadendo quando tutti ancora pensavano che si trattasse di una semplice influenza. In famiglia lo chiamiamo “Cassandra” perché le sue previsioni si sono rivelate esatte. Purtroppo...».