Vincenzo Salemme: «Io, me stesso e me: in tv mi faccio in tre»

L'attore porta in diretta su Raidue le sue commedie più belle in 30 anni di carriera a teatro. Siete pronti a ridere con “Salemme, il bello… della diretta!”?

Vincenzo Salemme ha esordito giovanissimo a teatro. Nel 1977 entrò a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo
9 Dicembre 2019 alle 09:25

Al bar della sede Rai di Napoli, sorridono tutti. E non solo perché le sfogliatelle e “u cafè”, qui sono spettacolari, ma perché da qualche giorno nel Teatro 2 a provare i suoi nuovi show c’è Vincenzo Salemme. Un nome, una garanzia di risate. Seduto sulla poltroncina rossa del suo camerino ci racconta tutto: porterà su Raidue in prima serata “Salemme, il bello… della diretta!”, tre commedie teatrali esilaranti, da lui scritte, dirette e interpretate.

Inizia l’11 dicembre con “Di mamma ce n’è una sola”, prosegue con “Sogni e bisogni” il 18 dicembre e conclude il 25 dicembre con “Una festa esagerata”, spettacolo perfetto per Natale.

Salemme, ma è un evento: lei va in onda, in diretta, da teatro. Un azzardo?
«Non l’ha mai fatto nessuno in tempi recenti. Negli Anni 60 qualcosa andava in diretta, ma perlopiù sceneggiati, ora è diverso. Qua è teatro, commedie. Io non ci dormo, penso solo a quello, non faccio che provare. E non so come finirà».

Cosa potrebbe capitare?
«Magari mischio un pezzo di una commedia con un’altra, dopo la pubblicità. E chi lo sa?».

Già, la pubblicità. Come funzionerà? E nelle pause lei che cosa farà?
«Sarà bellissimo vedere il teatro che “detta legge” alla tv. La pubblicità andrà quando ci sono delle pause logiche nello spettacolo. Che farò io durante le pause non lo so: berrò un bicchiere d’acqua, mi scapperà la pipì e andrò al bagno, parlerò con il pubblico. Improvviserò».

Le piace improvvisare?
«Uh, da morire! Il teatro si fa così. A me non piacciono i pacchi».

Che pacchi?
«Pacchi, pacchetti. Tutto quello che è preconfezionato non fa per me. A me piace ciò che è vivo, imprevedibile. Sennò è come quando a Napoli ti vendono una bellissima scatola. Ma poi dentro ci trovi i mattoni».

Perché proprio queste tre commedie?
«Dunque, la prima l’ho scritta nel 1992. La seconda è del 2000. E l’ultima, che poi è diventata un film l’anno scorso, è del 2015. Quindi coprono quasi 30 anni della mia carriera, rappresentano com’è cambiato il mio modo di vivere il teatro».

La prima è “Di mamma ce n’è una sola”. Com’era la sua?
«Mediterranea, greca, tragica. Quando marinavo la scuola lei minacciava: “Tu vuò fa’ murì a papà!” Papà era fragile di cuore, quindi a me venivano i sensi di colpa. Una volta a tavola, per gelosia, lanciò la frutta addosso a mio padre. Trovai la cosa terribile e dolce insieme».

In scena lei parlerà un dialetto un po’ strano.
«Una lingua mia, inventata sulla base di parole napoletane e campane».

Ci fa un esempio di questo “salemmese”?
«“Nu’ piseme aricoppeta allu stummachesio”. Cioè, ho un peso sullo stomaco. Detto così, genera incomprensioni tra personaggi e scatta il sorriso».

La sua parola preferita?
«Azziccusu, appiccicoso come una zecca. Ma se te lo dice una donna è molto più che affettuoso».

E da qui arriviamo a “Sogni e bisogni”, la seconda commedia dove lei avrà un ruolo particolare.
«Sarò “l’inquilino del piano di sotto” di un uomo, tale Rocco Pellecchia. A un certo punto si stacca e protesta perché il proprietario non lo usa e trascura la sua donna».

Oddìo, veste i panni di un... come definirlo?
«L’aiuto io, non si preoccupi: “tronchetto della felicità”».

La ringrazio, ma passerei all’ultima commedia: “Una festa esagerata”.
«Lì si ride davvero esageratamente».

Come?
«A me piace far divertire soprattutto con i colori e le sfumature della voce».

In tv cosa la diverte?
«Beh, a “Tale e quale show” con Panariello ci siamo divertiti un sacco».

E nella vita ?
«Il pubblico affezionato, la gente che chiede un autografo e per l’emozione sfodera un classico che mi sempre fa sbellicare dalle risate: “Salemme, voi siete un mio fan!”».

E dopo Natale riparte il tour in tutta Italia

Vi piacerebbe andare a vedere Vincenzo Salemme dal vivo? Il giorno di Santo Stefano l’attore riprende il tour nei teatri italiani con la sua celebre commedia “Con tutto il cuore”. Al centro della vicenda c’è il mite insegnante di lettere Ottavio, che subisce un trapianto di cuore, senza sapere che l’organo proviene da un feroce delinquente...

Ecco le prossime date: • Avellino Teatro Gesualdo, 26 e 27 dicembre • Firenze Teatro Verdi dal 31 dicembre al 6 gennaio 2020 • Bologna Teatro Celebrazioni dal 10 al 12 gennaio • Milano Teatro Nazionale dal 14 al 23 gennaio • Napoli Teatro Diana dall’11 febbraio all’8 marzo • Padova Teatro Verdi dall’11 al 15 marzo • Ferrara Teatro Nuovo dal 17 al 18 marzo • Forlì Teatro Fabbri dal 19 al 22 marzo • Faenza (RA) Teatro Masini dal 24 al 26 marzo • Roma Teatro Sistina dal 1° al 26 aprile. Per informazioni sui biglietti: www.ticketone.it.

Le 3 commedie

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