La cantante eliminata da “Amici” sabato 27 marzo, in realtà si chiama Claudia Iacono, ha 23 anni ed è già tornata a Porto Empedocle, dove vive da quando è nata

Ibla, la cantante eliminata da “Amici” sabato 27 marzo, in realtà si chiama Claudia Iacono, ha 23 anni (compiuti lo scorso novembre) ed è già tornata a Porto Empedocle, «l'antico porto di Agrigento», dove vive da quando è nata. Da lì parla ancora piena di entusiasmo per la sua esperienza televisiva, lo stesso entusiasmo, se non maggiore, che traspare quando parla della musica e della sua terra d'origine.
Come nasce il nome Ibla?
«Due anni fa quando quando ho cominciato a scrivere canzoni ho deciso di darmi un nome d'arte, che mi rappresentasse al 100% e al 100% io sono siciliana. Ho fatto un po' di ricerche e ho scelto “Ibla”: è un nome associato alle colonie greche, ancora oggi il centro di Ragusa si chiama Ibla, e c'è una leggenda che parla di Iblea, la dea sicula della fertilità, della morte e dell'inferno».
Prima cosa facevi?
«Prima scrivevo pensieri e cantavo, ma brani di altri, lasciavo che fossero altri a scrivere per me, nessuno riusciva a leggermi l'anima. Poi, scrivendo da sola i miei pezzi, mi sono conosciuta e mi sono detta: “Perché non dare un nome a quest'altra me?”».
Sei entrata ad “Amici” a gennaio vincendo una sfida voluta da Rudy Zerbi.
«Quando mi hanno chiamato ero a casa, in Sicilia, stavo scrivendo il brano “No te gusta”, mi hanno detto se ero intenzionata a fare una sfida per entrare nella scuola e ho accettato. Mi sono ritrovata in studio, ho visto tre persone e non sapevo con chi dovevo andare in sfida, così ho pensato: “Mamma mia, ora come faccio?”».
E invece il tuo inedito “Libertad” ti ha spalancato le porte della scuola.
«Quel brano è nato durante il lockdown. Anche se ho sofferto tantissimo perché di solito sono molto attiva, stare chiusa in casa, stare tanto tempo da sola, mi ha fatto bene, venivano fuori tante cose di me che nella vita quotidiana nascondevo. Allora ho ripensato a un'esperienza passata, a un amore malato che mi aveva cambiato».
Un amore finito?
«È stata, per fortuna, l'unica relazione che ho vissuto in quel modo, i miei genitori mi hanno cresciuto nella libertà e invece mi sono ritrovata a cambiare me stessa per un amore sbagliato. Sentivo che dovevo liberarmene».
Come mai canti in spagnolo?
«È qualcosa che sento dentro, adoro quel sound, nella musica spagnola trovo somiglianze con la musica siciliana, la stessa passione. Mio nonno ha lavorato tanti anni a Santo Domingo, quando tornò in Sicilia mi raccontava degli artisti di strada che aveva visto, si portò dietro alcuni dischi in vinile tra cui “Comandante Che Guevara” di Carlos Puebla che ho cantato in trasmissione».
Poi però sei entrata in collisione con Zerbi e sei passata nella squadra di Arisa.
«Rudy non trovava in me quello che aveva visto all'inizio, ci sono rimasta molto male, sentivo di averlo deluso, in fondo grazie a lui ero entrata ad “Amici”. Mi domandavo ogni giorno: “Perché?”. Poi Arisa mi ha fatto un discorso e lì mi sono detta: “Lei mi ha capito veramente”».
Colpa del tuo carattere o di un fraintendimento?
«A Rudy non era piaciuta la mia esibizione di “Don Raffaè”, io forse ho dei modi particolari, però me l'ero presa non per il voto, che era un 7, ma perché per me dietro una canzone c'è tanto studio, io divento parte di una canzone, altrimenti farei il karaoke».
Come definiresti il tuo carattere?
«Sono una persona estremamente solare, forse a volte un po' troppo istintiva, a volte penso poco prima di agire, infatti da anni cerco limare i miei difetti, cerco di guardare quello che mi dà fastidio negli altri e cerco di non farlo».
Cosa hai fatto d'istinto di cui poi ti sei pentita?
«Ad “Amici”, in particolare, quando vidi il provino di Gaia istintivamente dissi che era solo una grandissima performer, non lo dissi in modo negativo, ma enfatizzandolo, è un modo di fare di noi siciliani quello di enfatizzare le cose. Poi le chiesi scusa».
Prima di arrivare in tv cosa hai fatto?
«È da dodici anni che faccio musica. Tutto cominciò quando ero ancora una bambina in un chioschetto nel lido del mio paese. Fecero un contest canoro, la sfida durava tre giorni, fino ad allora avevo cantato solo per gioco con il “Canta Tu” che mi aveva regalato la mamma. La serata finale vennero i miei genitori, non mi avevano mai sentito cantare e mio padre restò a bocca aperta».
Avevi già preso lezioni di canto?
«No, però dopo studiai tre anni in una scuola ad Agrigento, a 14 anni smisi anche per questioni economiche, ma non mi arresi. Mi iscrissi a tutti i contest canori che trovavo, facevo tutte le gare possibili e osservavo gli altri come stavano sul palco, cosa facevano, come cantavano, cercavo di assorbire tutto. Poi conobbi una band che cercava una cantante, i Sikutivu, facevamo musica pop, reggae, cantavamo in inglese, francese, brasiliano, spagnolo, abbiamo girato tutta la Sicilia».
Finché sei diventata solista.
«In realtà siamo rimasti un duo, Madera, siamo io e il chitarrista Salvo Scibetta, che è il mio fidanzato, facciamo un mix tra cover e cose nostre, abbiamo scritto anche un progetto teatrale su Rosa Balistreri, un'importantissima “cuntastorie” siciliana».
Degli allievi di “Amici” conoscevi già Raffaele.
«Tre anni fa a Roma avevamo frequentato insieme un'accademia di canto e produzione musicale e siamo rimasti in contatto. Ma mi sono trovata in sintonia anche con Tommaso, Leonardo, Enula e Arianna».
Oltre cantare cosa fai?
«Qualche anno fa il piano b era diventare dentista, con il diploma da odontotecnico ho provato a fare il test per l'università, ma non l'ho superato. Ora penso sia stato un segno del destino, la mia vita sarebbe stata diversa e non sarei certamente finita ad “Amici”. La musica è la mia passione e la mia vita, scrivo e compongo tutto il giorno».
Secondo te chi vincerà “Amici”?
«La ballerina Giulia, credo abbia fatto un percorso pazzesco, si trasforma quando balla, la sua è arte. Per la categoria canto se dovessi scommettere direi Sangiovanni».