Determinata e agguerrita, la showgirl è una delle protagoniste del reality avventuroso di Rai2 condotto da Costantino della Gherardesca
Che significa «caporale»? Risponde la diretta interessata, Antonella Elia: «Significa essere determinata, agguerrita, lottare all’ultimo respiro». Per l’appunto Antonella, accanto a Jill Cooper, fa parte della squadra delle #caporali in gara a «Pechino Express», il reality avventuroso di Raidue. Antonella è agguerritissima, sgrana gli occhioni chiari, scuote i riccioli d’oro e con una vocina melodiosa intona: «Io gareggio come un animale per vincere». Del resto, proprio lei, nel 2012 vinse un altro reality, «L’isola dei famosi». E chissà che a «Pechino Express», per la prima volta, non trionfi una coppia tutta al femminile.
• Chi sono Antonella Elia e Jill Cooper, le #caporali di «Pechino Express 2017»
• «Pechino Express», tre motivi per vederlo secondo Costantino della Gherardesca
• Tutto su «Pechino Express 2017»: le coppie in gara, l’itinerario e il conduttore
Determinata e agguerrita
Antonella quanto era «caporale» prima di «Pechino Express»?
«Sono sempre stata abbastanza determinata e agguerrita, io lotto fino all’ultimo per raggiungere e realizzare i miei sogni, i miei desideri, i miei obiettivi».
Faccia un esempio di quando ha tirato fuori la «caporale» che è in lei.
«Nello sport. Ne pratico tanti, dal nuoto alla pole dance. A volte la sera torno a casa stanca e trovare la forza di andare ad attaccarmi a un palo a fare acrobazie è una bella prova».
E nel lavoro?
«Ho sempre lottato. A 22 anni partivo da Torino in treno, viaggiavo tutta la notte in una cuccetta, arrivavo a Roma, mi truccavo alla stazione e andavo a fare il provino per un film, poi la sera riprendevo il treno, altra cuccetta con altri sconosciuti e tornavo a Torino. Una volta il regista Mario Monicelli mi ha fatto andare su e giù quattro volte per un provino e poi ha scelto un’altra attrice».
Per «Pechino Express» le hanno fatto un provino tipo «Soldato Jane»?
«No, mi hanno preso a scatola chiusa. Ho solo chiesto: “Perché caporali?”. Mi hanno risposto: “Perché siete due soldati”».
Di questo viaggio-avventura che cosa la ha stupita di più?
«I rapporti umani. Le famiglie numerosissime. Siamo entrate nella vita, nell’intimità, nelle case della gente, abbiamo dormito nei loro letti, usato il loro bagno, mangiato alla loro tavola».
Dopo cinque puntate nelle Filippine, ora siete arrivati a Taiwan.
«Un’isola meravigliosa, un Paese verdissimo con una natura lussureggiante. Le persone sono affettuosissime. Un’anziana signora, ospitandoci, ha tirato fuori due pesci freschi e li ha arrostiti per noi mentre lei e il marito hanno mangiato solo dei sottaceti».
Chi sono i suoi «tifosi»?
«L’altra sera ho incontrato a teatro Paola Gassman e mi ha detto che guarda “Pechino” e fa il tifo per me. Non me l’aspettavo».
La sua compagna Jill Cooper cosa le ha insegnato?
«Ho ammirato la sua forza, la sua mente da atleta, il suo cameratismo. Lei è sportiva, io sono vittima di emozioni violente».
In effetti piange quasi in ogni puntata.
«Io sfogo qualsiasi emozione con le lacrime, è un modo per rilasciare la rabbia, il dolore, la fatica. Rilascio le emozioni e poi risboccio».
A proposito di emozioni: ha litigato aspramente con il rapper Achille Lauro.
«Io dico sempre come la penso e quello che mi sembra un’ingiustizia mi fa infuriare. Sono sbottata per difendere Jill, la mia eroina, mi sembrava che durante una sfida le avessero tirato un colpo in faccia».
Lauro la ha accusata di usare la tv per farsi notare.
«Ognuno, nei momenti di rabbia, colpisce dove ritiene di farlo al meglio. Ora, rivedendolo in tv, mi fa pure tenerezza».
Se non è per farsi notare, allora perché va in tv?
«Ovvio che nel momento in cui ritorni nel marasma della tv, tutti gli occhi sono puntati su di te, sai che ti notano e che magari ricomincerà un percorso. Io negli ultimi cinque anni ho rinunciato a delle cose, non mi andava di fare l’ospite. E quindi mi sono dedicata al teatro. Certo non è che mi abbiano proposto il Festival di Sanremo...».
Nuove proposte in arrivo?
«Per ora nulla».
Potendo scegliere cosa le piacerebbe fare?
«Un programma di avventura, viaggiare in giro per il mondo, accarezzare una tigre, nuotare a fianco delle balene, incontrare i gorilla».
Finisca la frase: «L’importante è...».
«...vivere all’ultimo respiro, appassionatamente. La mia fine è la noia».