Il conduttore del reality più avventuroso e divertente della tv ci svela tutto quello che non vediamo sul piccolo schermo
Cari lettori di Sorrisi, quest’anno ci siamo preparati per l’edizione più difficile della storia di “Pechino Express”. Ma anche la più divertente. Per i concorrenti e per tutti gli addetti ai lavori. Ve la racconto qui, con il mio particolarissimo “diario”.
Primo giorno
Oddio, ma è spaventoso! Stamani ci siamo svegliati alle quattro per raggiungere l’isola di Ko Phra Thong, nel sud della Thailandia. Io, perlomeno, mi sono dovuto alzare così presto: devo essere pronto per dar la sveglia ai viaggiatori. A fine giornata sono a pezzi, fortunatamente ho le mie creme solari coreane: salvezza!
Il viaggio
Mi muovo con un pulmino. Devo stare sempre davanti a tutti e per questo motivo devo partire prima di tutti. Se mi supera un concorrente che becca un passaggio, che so, in Ferrari, è la fine! Nel pulmino con me ci sono Paolino, il mio autore, Sandrino, l’operatore, che per me è una sorta di talismano, e la produttrice locale. Lei ci fa da traduttrice, ci aiuta a ottenere i pass nei luoghi da filmare e a trovare il cibo. Aiuta anche Sandrino se ha qualche dramma! Ho deciso che voglio solo produttrici locali donne, perché sono più sveglie.
Scaramanzia
Sono molto scaramantico. Per questo ho attaccato nel mio pulmino un’immagine di Shiva e ne porto un’altra nel portafoglio. E poi non mangio manzo, come gli induisti, così in certi Paesi la produttrice locale mi aiuta a cercare cibo senza manzo.
Mangiare
Si mangia dove capita e quel che capita. Nei posti sperduti vado avanti a riso, riso, riso. Nelle zone disabitate abbiamo cibo in scatola. Quando arriviamo nelle città sono felice perché finalmente mangio qualcosa di normale. Paolino, il mio autore, invece prova tutto. Una volta, per farlo felice, la produttrice locale ci ha portato in un posto dove cucinavano la zuppa di tartaruga: avevo i conati di vomito mentre guardavo il guscio della tartaruga galleggiare nel suo piatto.
Dieta
Trascorriamo nel pulmino sette, otto ore al giorno. Ho sempre delle alghe secche da masticare: riempiono senza farti ingrassare. Dormire poco fa ingrassare, per via degli ormoni... e qui si dorme quattro o cinque ore a notte!
Dormire
Si dorme dove capita, a volte in certi albergacci, altre volte negli ostelli, dipende dai Paesi e dalla location scelta. Talvolta dormiamo pure in tenda. In Thailandia, nella giungla, le comodità te le scordi. Una notte abbiamo pernottato nella stanza di una sorta di ostello pieno di rettili vicino a un fiume. Che orrore!
Finale
Siamo davvero all’ultimo giorno? È come se avessi finito il travaglio di un parto, provo un enorme sollievo. Il primo pensiero, dopo la tappa finale, è andarmene dalla Corea del Sud: qui fa un freddo spaventoso. L’aereo fa scalo a Dubai e io mi fermerò una settimana al caldo per riprendermi!
(a cura di Barbara Mosconi)