L’intervista al pasticcere toscano alla vigilia della nuova edizione della sfida di pasticceria, dal 29 gennaio su Real Time, con Katia Follesa
Riparte la sfida più dolce d’Italia con la nuova edizione di "Cake Star: Pasticcerie in sfida", al via dal 29 gennaio, ogni venerdì alle 21.25 su Real Time (Canale 31) e disponibile anche su Discovery+.
Confermati anche per la quarta edizione Katia Follesa e Damiano Carrara, che anche questa volta hanno attraversato la penisola alla ricerca delle migliori pasticcerie d’Italia, toccando, tra le varie mete, il lago di Como, Pisa, Alessandria, Ravenna, Costa Apuana, Brescia, Reggio Emilia, Treviso, Pesaro.
Come sempre, in ogni puntata, tre pasticceri esperti si sfidano per conquistare il palato esigente dei due giudici e dei loro avversari cercando di guadagnare le tanto ambite 5 stelle. Come sempre ogni sfidante viene giudicato in tre categorie: la location della pasticceria, il cabaret di paste e il "pezzo forte".
La quarta edizione di “Cake Star” ha una novità: ogni concorrente in sfida ha la possibilità di coinvolgere il proprio cliente di fiducia, che avrà l’arduo compito di far assaggiare a Katia e Damiano il suo dolce preferito, e far guadagnare alla pasticceria un bonus di 5 stelle aggiuntive. Se, grazie al bonus, la pasticceria vince la puntata, anche il cliente di fiducia potrà aggiudicarsi un “premio” a sua scelta: da un corso di pasticceria a una meringa… gigante!
A proposito della nuova edizione di "Cake Star", ecco cosa ci ha raccontato Damiano Carrara alla vigilia della partenza del programma e della sua per gli Stati Uniti.
L'intervista a Damiano Carrara
Questa è la 4°edizione di "Cake Star", che con "Bake Off" è il programma che ti ha fatto conoscere anche al pubblico italiano: a quale sei più affezionato?
«Sono affezionato a entrambi in maniera diversa. In "Bake Off" è bello vedere persone appassionate del mondo della pasticceria che sognano di entrarci. "Cake Star", invece, è la sfida tra i pasticceri d’Italia e con Katia [Follesa, ndr] mi diverto sempre tantissimo. Inoltre girare l’Italia, incontrando tanti professionisti, ti fa crescere e questo mi piace tanto. Mi piacciono entrambi i programmi, ma "Cake Star" è il mio preferito, è il più divertente, secondo me».
Con Katia Follesa c'è una chimica molto divertente: siete davvero amici?
«Sì, con Katia è nata un’amicizia a tutti gli effetti, ci sentiamo tutti i giorni o quasi. Siamo amici davvero, in camera si vede quello che siamo nella realtà: ovviamente ci sono delle gag e io le reggo il gioco, ma siamo amici a tutti gli effetti, ci vogliamo bene e ci troviamo molto bene. È una grande amica, una grande persona, non posso che parlare bene di lei».
Come cambia il tuo approccio con i pasticceri, tra aspiranti e professionisti?
«Naturalmente cambia il metro di valutazione: se il pezzo forte è la torta della nonna, nel caso sia un professionista dev’essere perfetta in ogni aspetto, se un principiante mi porta una torta mediocre, è comunque un buon risultato. Poi è più facile parlare con un professionista, che apprezza quello che gli dici e se sbaglia, lo ammette. A livello amatoriale, invece, spesso le persone sono convinte di fare giusto anche quando vanno contro i canoni della pasticceria. In quei casi, che ci vuoi fare?».
Attraverso le edizioni di "Cake Star", che idea ti sei fatto dei pasticceri italiani?
«L’Italia è davvero un Paese variegato, è proprio vero il detto “paese che vai, usanza che trovi”. Basta spostarsi di poco e trovi tradizioni diverse, dolci simili ma diversi nell’esecuzione. Vedo che le persone continuano a crescere e a migliorare. Quest’anno il livello è davvero altissimo, abbiamo trovato delle grandissime pasticcerie, grandi professionisti… Io poi sono divertito tanto, mi sono scofanato davvero di tutto, anche in laboratorio».
A proposito, quello che si chiedono tutti: come si fa a rimanere in forma quando assaggi così tanti dolci?
«È dura, cerco poi di mangiare leggero e mi alleno. Quando non ci sono le riprese, cerco di cambiare registro per un paio di mesi, non dico di dieta, ma magari senza dolci. Poi cerco di allenarmi almeno 40 minuti tutti i giorni. È un po’ uno stile di vita, allenarmi mi fa stare bene».
Tra le cose che ti fanno stare bene, a parte la pasticceria, cosa ti piace fare nel tempo libero – che presumo sia poco?
«Sicuramente la cosa migliore per staccare, anche quando sono negli Stati Uniti, è farmi un giro in moto. Ma in effetti non ho un giorno libero dall’inizio di gennaio. Finisco le riprese, parto, torno in America, lì lavoro dieci giorni, poi rientro…Non sono mai fermo. Quando riesco a trovare il tempo, mi piace anche andare in montagna, nella casa dei nonni sull’Appennino tosco-emiliano».
Il 2020 è stato un anno a dir poco brutto: hai mai avuto momenti di smarrimento? Cosa ti ha aiutato a non mollare?
«Durante il lockdown ho scritto il libro, che poi è andato in stampa e che sta andando bene, sono contentissimo. Poi ho lavorato sul progetto del mio nuovo negozio in Italia. Non mi sono scoraggiato, ho continuato a buttar giù idee. Quando ho un po’ di tempo libero, lo uso per fare le cose per cui normalmente non ho tempo. Mi sono concentrato sui progetti futuri e ho cercato di limitare i danni dei negozi. Scoraggiamento no, un po’ di giramento di scatole sì, come penso tutti… Quand’ero in lockdown le giornate mi sono volate, tra video delle ricette per il pubblico a casa (montavo anche io), allenamento, scrittura del libro, chiamate con architetti, etc».
Del nuovo negozio avevi parlato anche in aprile: hai qualche idea di quanto aprirà?
«Verso l’estate, potrebbe essere verso giugno. Non posso saperlo con precisione perché purtroppo è stato tutto ritardato, ma ho preso una ditta in cui lavorano come macchine da guerra, nel giro di due settimane hanno fatto quello che avrebbe richiesto un mese».
Puoi anticiparci altri nuovi progetti in arrivo nel 2021?
«Il progetto più grande di tutti è il negozio, su cui mi sto focalizzando. Poi c’è il nuovo anno di "Bake Off", poi "Junior Bake Off" e poi vediamo. Sono una persona cui succede ogni giorno qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo arriva di sicuro».