“Amici”, Enula: «Ho l’idea che se una persona ci crede veramente, prima o poi ce la fa»

Enula
19 Aprile 2021 alle 11:04

Enula è un nome nuovo. Lei che lo indossa dalla nascita spiega che rimanda a un fiore di campo. Nome completo Enula Bareggi, 22 anni, originaria di Magenta, una ventina di chilometri a est di Milano, concorrente per il canto dell'ultima edizione di “Amici” dove si è distinta per la voce appassionata, per le composizioni originali, per l'interpretazione, per i colori con cui si dipinge mani, viso e corpo perché da bambina si è innamorata degli indiani d'America. Di sé dice: «Sono un po' pazza». Di quello che ha fatto prima di diventare nota: «Quando ho bisogno di una cosa non mi ferma nessuno». E del talent di Maria De Filippi: «Sono uscita alla quarta puntata del serale, sono arrivata a un punto in cui credo di aver dato abbastanza di me lì dentro, ora dovrò dare altre cose che il pubblico non conosce».

Partiamo dal nome Enula.
«Non è un nome d'arte, è il nome di un fiore. Mia mamma aveva la fissa per questo fiore quando andava a passeggiare in campagna e mia nonna le disse: “Guarda che il fiore che raccogli sempre si chiama Enula”».

A te piace?
«È un fiore bellissimo, forse ha un odore un po' sgradevole, nasce dappertutto, è selvatico, forte e selvaggio, un po' come me. Anche nella casetta di “Amici” mi ero portata dei fiori, la lavanda, il girasole, ho un rapporto strettissimo con la natura, lì eravamo molto chiusi, raramente facevamo passeggiate».

Le regole del programma sono cambiate per via del Covid.
«Quest'anno è stato molto più difficile degli scorsi anni quando i ragazzi vivevano insieme solo negli ultimi mesi, tornavano a casa nel weekend, avevano più libertà. Noi abbiamo avuto cinque mesi di convivenza 24 ore su 24 tutti i giorni, i rapporti sono molto più stretti».

Da dove arrivi?
«Io nasco a Magenta, vicino a Milano, ma vivo ad Abbiategrasso da quando sono bambina, ho fatto la pazzia di lasciare la scuola in terza superiore, mi sono trasferita per un periodo in Costa Rica, poi sono tornata, sono andata a lavorare come cameriera per pagarmi la scuola, volevo finirla presto».

Che studi hai fatto?
«Alle superiori ho studiato scienze sociali, ora sono iscritta all'università di Sociologia. Non ero bravissima a scuola, come prima cosa per me c'era sempre la musica. All'università, invece, le dinamiche sono diverse, scegli tu cosa studiare, sei più grande, l'adolescenza è un periodo sensibilissimo».

Perché hai abbandonato la scuola?
«Ho lasciato per amore e ho deciso di partire, poi ho capito che dovevo tornare per finire delle cose. A quell'età non hai paura, non hai inibizioni, va tutto bene».

In famiglia sei l'unica con tendenze artistiche?
«La mia è una famiglia molto artistica, mia madre dipinge, entrambe le nonne dipingono, mia nonna paterna da ragazza suonava il piano e cantava, mio papà ha una personalità artistica a 360 gradi, se cucina fa un piatto artistico, se fotografa ha un occhio artistico, ho preso tantissimo da lui».

Quindi saranno stati contenti della tua scelta.
«Beh, l'arte spaventa sempre un po' i genitori. Quando ti chiedono cosa vuoi fare da grande e rispondi "la cantante" si mettono le mani nei capelli. Comunque mia mamma mi ha sempre sostenuto tantissimo, anche se diceva: “Prima finisci la scuola”».

Come ti sei ritrovata a cantare?
«Non c'è stato un inizio. Sin da quando avevo due o tre anni canticchiavo canzoni. Quando ho imparato a scrivere, alle elementari, ho cominciato a scrivere testi, storie inventate, adoravo esprimermi, dire chi fossi, cosa pensassi, le mie idee. La scrittura poi è stata accompagnata dalla voce che grazie al cielo non è stonata».

La tua prima canzone?
«Una in particolare, si chiama “I sogni”, parlavo del poter sognare e dicevo che i sogni volano e poi si avverano. Ero ancora una bambina, ma avevo già l'idea che se una persona ci crede veramente prima o poi ce la fa».

E il tuo sogno qual era?
«Io sognavo questo, di poter urlare al mondo quello che volevo e che le persone mi ascoltassero».

Come nascono i tuoi pezzi?
«Finora ho sempre scritto da sola musica e testi, non escludo che in futuro possa essere aiutata da altri autori. Per gli arrangiamenti mi hanno aiutato, io suono male la chitarra e male il pianoforte, non ho mai studiato uno strumento, magari andrò a scuola».

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
«Ascolto musica raramente perché ho la tendenza a lasciarmi influenzare dalle emozioni e dagli elementi esterni. La musica può influenzarti in maniera enorme, la ascolto in rari momenti, quando ne sento il bisogno».

E quando senti il bisogno chi ascolti?
«I Maná, artisti messicani. Sono affezionata a Elisa sin dall'infanzia, mi piacciono tantissimo Lucio Dalla, Jovanotti e Tracy Chapman».

A 13 anni avevi già partecipato a “Io Canto” condotto da Gerry Scotti.
«Avevo fatto i provini, ero stata presa, sono andata in trasmissione, mi sono seduta con i bambini, ma non ho cantato. Non riuscivo a cantare in pubblico, mi emozionavo tantissimo, sbagliavo le canzoni, sbagliavo il testo. Non ero pronta. Con il tempo sono riuscita a prendere coraggio e a farcela».

Qualche mese fa hai tentato pure “AmaSanremo” con il brano “Con(Torta)”.
«È successo poco prima di “Amici”, mi sono presentata e mi hanno preso tra i primi 60, ma non sono andata oltre. Questa cosa mi aveva spezzato il cuore, mi dicevo: “Non farò più niente”. In quel momento lì pensavo di essere distrutta. E invece la vita è sempre pronta a sorprenderci».

Infatti Rudy Zerbi ti sceglie per una sfida ed entri nella sua squadra ad “Amici”.
«Mi sono detta: “Proviamoci”. Ho mandato delle mie cose, ho fatto i casting, ho fatto la sfida, è avvenuto tutto talmente veloce, in tre settimane ero dentro “Amici”. Rudy lo ringrazierò a vita per aver visto in me un'artisticità diversa e fuori dal comune. Con lui avevo un'energia compatibile».

Questi cinque mesi nella scuola sono stati lunghissimi o sono volati?
«Il tempo nella scuola non è il tempo che c'è nella vita reale, lì dentro una settimana sembra un mese, vivi a mille, non ti fermi mai e tutto quello che vivi viene amplificato. Se mi guardo indietro sono stati cinque mesi velocissimi, ma a livello di intensità sono stati come un anno. Oggi, dopo una settimana, mi sembra di essere stata eliminata da novant'anni».

Lasciando il programma hai detto: «Mi fa paura quello che mi aspetterà fuori».
«Perché non esci solo da una scuola, ma anche da un talent. La paura era: “Esco di qui e cosa succederà? Sparirò? Andrò avanti?”. Io sono sempre Enula, ma è come tornare da un viaggio in un posto dove hai trascorso tanto tempo e trovare una nuova realtà. Già prima che entrassi mi chiedevo "chissà se riusciranno a capirmi, a capire il mio mondo"».

Il mondo di Enula cosa comprende?
«Non solo la musica, ma tutto il mio modo di essere, di pormi, sperimentarmi attraverso la materia, attraverso i colori, il mio corpo, il mio viso, il mio modo di muovermi all'interno dello spazio. Io non scrivo solo canzoni, ma flussi di coscienza. Mi piacerebbe scrivere libri, fare podcast, arrangiamenti, non solo canzoni, c'è tanto altro».

Quando sei stata eliminata il ballerino Alessandro ha detto che sei "speciale”. C'è un'amicizia “speciale” tra voi? 
«Tra me e Alessandro c’è solo una bella amicizia. Io credo che tutti noi siamo speciali, che ognuno di noi ha una luce incredibile».

Cosa farai ora? La cantante, la scrittrice, la stilista…
«Sicuramente la musica è al centro dei miei pensieri, sto lavorando a un ep di brani che ho scritto nella casetta di “Amici”, ma vorrei fare tutto, cantare, scrivere, dipingere. E un giorno nel mio piccolo vorrei provare a migliorare qualcosa in questa terra desolata. Non ho idea di cosa farò, ma qualcosa farò».

Chi vincerà “Amici”?
«Probabilmente Giulia o Sangiovanni o Deddy».

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