Gerry Scotti e i suoi bambini tornano su Canale 5 con «Little Big Show»

Due nuove puntate per lo spettacolo dedicato alle passioni dei bimbi tra 4 e 12 anni

Gerry Scotti con i suoi piccoli fan, figli di alcuni di noi di Sorrisi.  Credit: © Pigi Cipelli
8 Marzo 2017 alle 13:05

A un certo punto abbiamo temuto per l'incolumità di Gerry Scotti. L'idea era di farlo giocare con tanti bambini, gli stessi che seguono con passione il suo «Little Big Show» (riservato a talenti tra 4 e 12 anni) che torna in onda con due nuove puntate. Ma, arrivati al momento di scattare la foto, l'entusiasmo dei piccoli era tale che hanno tirato la corda con molta (troppa?) energia. E Gerry: «Piano belli che mi fate a fette! Guardate che vi servo vivo. Se no chi lo fa il programma?». L'appello è stato subito raccolto dai bambini (in fondo gli vogliono davvero bene) e dopo un'altra oretta di scherzi, giochi e scatti, Scotti è arrivato sano e salvo al tavolo dell'intervista.

Allora Gerry, come mai i bambini con lei si divertono tanto? Ha un segreto?
«Ne ho tre. Il primo è l'effetto sorpresa. Non mi faccio mai annunciare e arrivo all'ultimo momento».
Ma le sarà pure capitato il bambino timidone che non spiccica parola. In quel caso che fa?
«Lì mi gioco il secondo segreto: l'informazione. Può essere il calcio, il ballo, le macchinine o i coleotteri, ma ogni bambino ha una grande passione. Basta parlare di quella e si sblocca subito. E io naturalmente arrivo sempre ben informato».
Terzo segreto?
«Coccolare le famiglie. Avrete visto che spesso, durante il programma, presento i parenti del bambino che si esibisce e scherzo un po' con loro. Questo crea un clima rilassato e familiare. E poi, dettaglio non trascurabile, azzera il rischio che i genitori mettano becco nella conduzione con i classici: ?Ma io farei così, io farei cosà?...».
E così i piccoli si divertono. E lei?
«Io mi diverto anche più di loro. Per me ?Little Big Show? è l'occasione di tornare bambino. Ho persino riscoperto i vecchi giochi. Il tiro alla fune, la lippa... Chi se la ricorda la lippa? E poi l'assenza di un vincitore e quindi della competizione è così rilassante».
Detto da lei, che è il re dei quiz, suona strano. Non trova?
«Chiarisco il concetto: ogni volta che si va oltre il livello dell'hobby e si vuol fare successo, allora il giudizio e le ?porte in faccia? sono inevitabili e pure salutari. Prenda ?Amici?: i giudici sono severi, ma giusti. Ma i miei bambini non sono professionisti e neppure fenomeni da baraccone: sono lì solo per mostrare quanto è bello e divertente avere una passione. E allora, che senso ha fare la classifica?».
Va bene, niente classifica, ma almeno ci dica chi l'ha stupita di più.
«Balang, il piccolo ballerino filippino, mi fa proprio morire dal ridere. L'ho scoperto a Londra, dove ero andato per ?studiare? l'edizione inglese del programma, e l'ho subito voluto con me. E oggi posso annunciare che abbiamo trovato un suo degno rivale, però italiano. Lo scoprirete in queste nuove puntate».
Anche con Tian Yi Zhang, il suo «assistente» cinese di 9 anni, sembra divertirsi molto.
«Sì, ed è una simpatia a senso unico, perché a lui non gliene importa niente di me e non si preoccupa di farlo vedere. Mi giudica, mi maltratta, non ha nessuna soggezione. È questa la parte divertente. È successo tutto per caso, all'inizio doveva solo fare l'interprete, ma ci siamo detti: e dove lo troviamo un altro ?valletto? così? Anzi non escludo di aver scoperto chi mi sostituirà...».
Quel momento è lontano. Quando lei entra in scena il pubblico grida «Gerry, Gerry?» neanche fosse una rockstar!
«Tutto questo affetto scalda il cuore. Pensi che qualche giorno fa sono andato a vedere lo spettacolo del trio Panariello-Conti-Pieraccioni e appena entrato per sedermi tra il pubblico hanno fatto lo stesso. Ero così imbarazzato che poi mi sono quasi scusato con Carlo Conti: ?Giuro che non volevo toglierti i riflettori?».
A «Little Big Show» ci saranno di nuovo ospiti adulti, giusto?
«Eccome. Qui chi mi ha sorpreso di più è stato Gabriel Garko, che ha raccontato della sua passione per i cavalli, con tanto di foto da piccolo. Poi vedrete Lou Ferrigno, cioè ?L'incredibile Hulk? di quando ero ragazzo. Quello è stato l'unico caso in cui, quando è entrato l'ospite, ero molto più estasiato io dei miei giovani artisti!».
Ci sveli ancora qualcosa, via.
«Ho giocato un vero scherzaccio a Rudy Zerbi, così impara a fare tanto il giudice severo. L'ho invitato a salire su un ring per affrontare un bambino con la passione delle arti marziali. L'ho convinto dicendogli: ?Stai tranquillo, non ti colpirà davvero, e poi è solo un bambino, via?. Invece all'altro ho detto: ?Mi raccomando, colpisci più forte che puoi?. Mamma mia quante gliene ha date!».

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