Lei ama le caciotte, lui parla con le verdure. «Siamo simili: a farci incontrare è stato il destino» dicono i due ragazzi
Giulia Maria Scarano
Quattordicenne di Manfredonia, con una parlata foggiana irresistibile, Giulia Maria Scarano, appena entrata nel reality di Raidue “Il Collegio”, si è fatta notare perché ha nascosto un caciocavallo nell’armadietto e ha cercato di corrompere la sorvegliante con il cibo pugliese portato da casa: formaggio, olive e… “scaldatelli”.
Giulia, che cosa sono?
«Gli scaldatelli sono i taralli, ma quelli grandi però. Noi li mangiamo a merenda, anche col salame, o per l’aperitivo. Io ne vado pazza».
Sai anche cucinare?
«Mia mamma, Antonella, non mi fa cucinare perché sennò le incendio casa. So fare solo la cotoletta. Ma resta sempre cruda».
Ti sei guadagnata la divisa del Collegio nella seconda puntata con un’interrogazione sulla regina Margherita di Savoia. Sei forte in Storia?
«Storia non mi viene difficile, perché ho una bella parlantina. So allargare i concetti e sembra che ne so di più».
Che classe frequenti?
«La seconda liceo scientifico, anche se ho soltanto 14 anni, perché ho fatto la primina».
Materia preferita?
«Matematica. Mi piacciono tutte le cose un po’ da esaurimento mentale: calcola qua, calcola là».
Perché ti chiamano “La Contessina”?
«Mio padre, Mimmo, è “Il Conte”, e io la Contessina perché siamo “nati comodi”: l’unica che fa i servizi in casa è mamma. Il mio habitat naturale è il divano».
Guardi la tv?
«Guardo tanti film di Checco Zalone, il mio idolo. Sogno di recitare con lui».
Quando non fai i compiti, il pomeriggio che fai?
«Scatto foto con le amiche, ci pettiniamo, andiamo a prenderci un gelato».
Altre tue passioni?
«Ho provato tutti gli sport: karate, nuoto, pallavolo… In generale, se mi metto in testa di fare una cosa ci riesco. Il cubo di Rubik, il ricamo, o altri lavoretti come pitturare o disegnare».
Da grande cosa vorresti fare?
«Il chirurgo estetico. Ho la fissazione per i nasi storti. Se ne vedo qualcuno, lo vorrei aggiustare».
Che cosa ti resterà nel cuore di questa esperienza al Collegio?
«La sorvegliante, la mia “Bff’».
Che vuol dire la “Bff”?
«La “Best friend forever”, la mia migliore amica per sempre».
Hai trovato più severo il preside o i prof?
«I prof, il preside ha una faccia simpatica».
Hai fatto amicizia in particolare con…
«Esa e Luna».
E che cosa ne pensi di Alessandro Andreini?
«Siamo strani tutti e due: incontrarci è stato un segno del destino».
Un’ultima curiosità: perché porti le scarpe spaiate?
«Una bianca e una dorata? Una moda che ho creato per distinguermi. Amo i vestiti appariscenti, fluorescenti, non sono molto sobria...».
Alessandro Andreini
Si riconosce dai capelli lisci, dal forte accento romagnolo e dal crocifisso al collo. Alessandro Andreini, sedicenne di San Giovanni in Marignano (RN) è molto religioso. Non a caso, si è portato in Collegio una statuetta di Padre Pio. Ma non solo: in valigia aveva anche una pizza, una collana hawaiana, un tutù, uno scopino del water a forma di Donald Trump e… una patata su cui ha disegnato un faccino.
Alessandro, in tv hai raccontato che parli con le verdure. Cioè?
«A maggio ho iniziato ad avere un feeling speciale con gli ortaggi che avevo in frigo. Me li portavo a passeggio, in braccio, pensando che poi a mangiarli sarebbero stati più buoni. E sui social per questo mi hanno preso in giro. Quindi io, per reazione, ho dipinto la faccia a una patata. Per protesta dicevo: “Io parlo a un tubero”».
Ami anche gli animali?
«Li adoro. Avrei voluto avviare un allevamento di capre. Ma poi per il Covid il progetto è sfumato».
Ti sei meritato subito la divisa del Collegio. A scuola sei bravo?
«Ora, in terza liceo scientifico, ho la media del 6,40. Ma ho una buona cultura generale dalle medie. A scuola non faccio molto, i miei professori lo sanno: ho molte passioni da coltivare».
Quali?
«Fare volontariato mi diverte: lavoro alla Pro Loco del mio paese, aiuto in parrocchia se c’è da portare i pacchi della Caritas, sono catechista. E frequento il Centro studi naturalistici Valconca, dove c’è la più grande collezione del mondo di curculionidi».
Curcu... che?
«Insetti. In pratica bacarozzi, mezzi scarafaggi».
Da dove nasce la tua passione per gli oggetti bizzarri?
«Online compro di tutto. Mi piace “unboxare” (aprire i pacchi, ndr). E mi ritrovo circondato di oggetti inutili».
Di quale vai più fiero?
«La carta igienica di Donald Trump, che fa il paio con lo scopino del water».
È vero che alla trap preferisci Celentano?
«Di brutto. Quella è arte. Bella musica, belle parole».
Tu canti?
«Male, sotto la doccia, ma mi piace cantare».
Cosa non dimenticherai del Collegio?
«Le amicizie: ho legato quasi con tutti».
Il preside e i prof erano come te li aspettavi?
«Me li aspettavo meno perfidi (ride)».
Con Giulia hai legato?
«Siamo in sintonia: campanilisti, unici. Come dice lei, “compagni di cretinerie”».
Da grande come ti vedi?
«Presentatore tv. Sono timido nella vita, ma davanti alle telecamere no».
E i tuoi sono d’accordo?
«Credo che mio padre, Mirko, sarebbe fiero di avere un figlio famoso. E mia mamma, Elisabetta, è contenta se io sono contento».
Ti farai ricrescere i capelli o li tieni così?
«Boh. Li lascio allungare fino alle spalle, poi vedrò».