L’isola dei famosi, Alba Parietti: «Chiedetemi tutto tranne come si fa la spesa»

L’opinionista dell’Isola dei famosi è una “espertona” versatile: «Se studio un po’ posso dire la mia su quasi ogni tema»

Alba Parietti nello studio de “L’isola dei famosi”
13 Febbraio 2019 alle 15:31

Il buco nell’ozono, l’uomo ideale, il reddito di cittadinanza. Ormai bisogna avere opinioni su una miriade di argomenti per essere dei buoni opinionisti in tv. Ci sono quelli che si arrabattano, quelli che se la cavano, e poi c’è Alba Parietti, attualmente nella squadra de “L’isola dei famosi”: lei è una vera fuoriclasse. Sorrisi l’ha messa alla prova in una raffica di domande semiserie.

Esiste una laurea breve in tuttologia?
«No, proprio per niente. La laurea si prende con anni di studio. Mi dà fastidio se mi dicono che parlo di tutto: la realtà è che mi informo su tutto. Mi documento e studio per una settimana per ogni argomento: che sia il reddito di cittadinanza o “L’isola dei famosi”, ci metto lo stesso impegno. Mi vergognerei a parlare di cose che non so».

La materia in cui è più ferrata?
«La politica: me ne occupo da quando sono nata. Mio padre mi ha fatto crescere con una grossa coscienza politica e sociale. È una fortuna nascere in una famiglia colta: sono cresciuta a pane, letteratura, storia e arte. Assorbi anche se non studi».

Quella in cui dovrebbe prendere ripetizioni?
«Non riesco a parlare di aria fritta, mi costa fatica, mi annoia. La volgarità e il trash mi danno fastidio. Diciamo che parlare dei pettegolezzi reali, o dei fatti altrui, non mi diverte, non mi interessa».

A proposito di… reality e di “Isola”: l’amore può nascere a stomaco vuoto?
«Nella disperazione qualcosa si deve pur fare! È facile che nasca un amore in un reality, ma poi è difficile che abbia una possibilità di durare nella vita reale. Fra tutti i reality mi sarebbe piaciuto partecipare all’Isola, ma una donna adulta fa più fatica ad apparire dignitosa in un contesto del genere, viene massacrata e giudicata, e io non ce la farei. E non riuscirei ad affrontare la fame, a perdere l’immagine di donna tutta d’un pezzo che ho. Apprezzo chi ci riesce».

Cosa fa salire di più gli ascolti in un reality: litigi, crolli psicofisici o relazioni più o meno clandestine?
«Gli ascolti salgono quando fai crollare i nervi dei concorrenti, che perdono il controllo per lo stress fortissimo. La fame, la mortificazione e il freddo sono elementi di fortissima attrazione per il pubblico. Come nella Formula 1: la guardiamo non certo sperando nell’incidente, però la possibilità che possa accadere è quello che in fondo ci attira. Come per i toreri nell’arena. Vedere le star in difficoltà le umanizza».

Altro tema: cambiamenti climatici. È vero che non ci sono più le mezze stagioni?
«Se non si ha niente di intelligente da dire, meglio tacere».

Argomento: ecologia. È più utile buttare i cotton fioc nel cestino dei rifiuti o indossare due volte lo stesso abito?
«I semplici gesti quotidiani: ognuno deve imparare che il mondo è una risorsa comune. Devi cominciare da te stesso e dal tuo piccolo per migliorare il mondo».

Passiamo allo sport. Quest’anno la Juventus vincerà la Champions?
«Sono la madre di Francesco Oppini: potrei mai dire di no? Mio figlio, che fa il commentatore sportivo su 7 Gold, è malato di Juve. È tossico, fa un tifo esagerato e ogni tanto mi vergogno, mi mette in imbarazzo! D’altronde la Juve è la “vecchia signora”, la tradizione non si può discutere».

Stiamo raggiungendo il picco dell’influenza. Come ci si deve curare?
«Fate il vaccino! Io l’ho presa e mi sono fatta un mese a letto».

Come si tolgono le macchie di sugo dalla tovaglia?
«Non lo so».

È vero che la dieta vegetariana fa ingrassare?
«Sono argomenti di cui non ho esperienza. Io mangio tutto quello che capita, non ho limiti e non ho mai fatto una dieta in vita mia».

Al supermercato: come si fa la spesa intelligente per evitare sprechi?
«Io non faccio la spesa. Ho una persona che si occupa di queste cose per me. In questo sono come un uomo che si occupa soltanto dei suoi affari e del suo lavoro. Non riesco a stare dietro a tutto».

Come si fa a non sgualcire le camicie in valigia?
«La valigia me la fanno, sono negata, anche perché rischio di portare via una quantità di roba esagerata. Quando andavo al Festival di Sanremo sembrava che partissi per un mese!».

È vero che in tv è meglio vestirsi di blu ed evitare il marrone?
«Io mi vesto come mi pare, ma ci sono due o tre scuole di pensiero. Come quella che vieta il viola perché porterebbe sfortuna. Io non credo nella sfortuna. Credo nell’energia delle persone. Quando tutti si convincono che una cosa porti male, poi diventa vero».

Sentimenti. Gli uomini che piangono piacciono alle donne forti?
«A me no. Non sopporto le lamentele, le persone che si autocommiserano, gli eccessi. Trovo che sia più dignitoso chi riesce a trattenersi. Quindi un uomo mi piace se piange con discrezione, senza che io me ne accorga».

Come ci si fidanza superato il giro di boa dei 50?
«Non lo so, io non lo sono! Non mi interessa trovare un fidanzato, sto benissimo così. Mi piace emozionarmi e innamorarmi, ho delle “storie”, ma non ho bisogno di un compagno, non lo cerco».

Cosa fa durare di più un matrimonio: stanze separate o vite clandestine?
«Il rispetto, che significa non fare sentire l’altro a disagio o mortificarlo».

I 50 sono i nuovi 30?
«Sfatiamo questo luogo comune: i miei coetanei uomini sembrano mio nonno. Anche i miei ex li guardo e mi sembrano lo zio venuto in visita. Noi donne abbiamo risolto il problema dell’età anche fisicamente. È verissimo che le cinquantenni di oggi equivalgono alle trentenni di ieri, ma la mentalità maschilista non è cambiata. Invece vorrei che le donne perdessero la paura di invecchiare: oggi vanno di moda le “vecchie”, abbiamo la fortuna che oggi i trentenni ci fanno la corte. Oscar Wilde diceva: “Una donna che dice la sua vera età è capace di tutto”».

Ogni scarrafone è bello a mamma sua?
«Per fortuna sì. Essere madri rende le donne ancora più coraggiose e protettive. La mamma è sempre la mamma, facciamocene una ragione. Il cordone ombelicale non si taglia mai, resta anche dopo la morte dei genitori».

Finiamo con lo spettacolo: chi dovrebbe condurre il prossimo Sanremo?
«Adorerei una conduzione tutta al femminile: vedrei donne spiritose e veloci come Luciana Littizzetto, Virginia Raffaele e, perché no, anche me. Magari come direttore artistico, avendo 27 anni di esperienza».

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