Lorella Cuccarini ad “Amici”: «Sono una prof materna»

Da tre settimane è la nuova prof di ballo della scuola. Maria De Filippi sorride ai suoi interventi e i ragazzi le fanno i cuoricini con la mano in segno di affetto e le danno del lei per rispetto

Lorella Cuccarini
3 Dicembre 2020 alle 09:18

Da tre settimane Lorella Cuccarini è la nuova prof di ballo della scuola di “Amici”. Maria De Filippi sorride ai suoi interventi e i ragazzi le fanno i cuoricini con la mano in segno di affetto e le danno del lei per rispetto.

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Lorella, com’è quest’esperienza?
«Sfidante. Sono nel talent più longevo della tv, un programma che amo perché è l’unico che ha sempre dato spazio alla danza in tv. E, dopo aver festeggiato 35 anni di professione, mi è sembrato giusto restituire il mio bagaglio di esperienze ai ragazzi che oggi vogliono mettersi alla prova».

Non era scontato che Maria De Filippi la chiamasse. Che cosa le ha detto per convincerla ad accettare?
«No, non era scontato. Ma non ha dovuto “convincermi”, ho accettato d’istinto. Quando Maria mi ha chiamata per raccontarmi che in questa edizione dei 20 anni dello show aveva in mente di fare dei cambiamenti, ha parlato a cuore aperto. Con me e con Arisa (nuova prof di canto, ndr), voleva apportare qualcosa di nuovo alla fase delle selezioni. La sua è stata una proposta sincera, senza retropensieri: ho sentito la sua grande stima e un affetto vero. È stato naturale dirle di sì».

Il ballo è la sua passione più grande. Viverla in tv da insegnante che effetto le fa?
«Il ballo è il mio primo amore. Mi immedesimo molto nei ragazzi. Io ho iniziato a muovere i primi passi a 9 anni e ho affrontato tante audizioni, ricevendo molte batoste prima della grande occasione con Pippo Baudo a “Fantastico 6” (nel 1985, ndr). Quindi penso di sapere che cosa hanno in testa».

Sarà una prof severa, empatica, amica, confidente, psicologa…?
«Materna: per me vuol dire empatica, ma non prof “chioccia” e neanche “amica”. Parto dall’affetto per creare coesione. Così si lavora meglio e qualche rimprovero viene accolto in modo diverso».

Che cosa l’ha colpita dei ragazzi?
«I ragazzi sono catapultati in qualcosa di più grande di loro. A Riccardo, per esempio, ho dovuto far capire che non è facendo i “personaggi” che si piace al pubblico. Negli anni ho imparato che la tv è uno specchio che restituisce ciò che sei veramente. E credo che lui abbia capito. Mi colpisce la tenacia degli studenti, l’impegno: Martina l’altro giorno zoppicava per quanto aveva lavorato e Rosa aveva i piedi distrutti dopo il pezzo con i tacchi. E, malgrado questo, ha preparato gli altri numeri».

Cosa ha provato quando Rosa ha fatto un’esibizione in cui rendeva omaggio alla sua carriera?
«La sorpresa mi ha fatto molto piacere, ma ero preoccupata per le altre due esibizioni di Rosa. Perché memorizzare le sequenze di tre sigle non è stato affatto uno scherzo. Ero in apprensione, ma se l’è cavata bene. Del resto “Amici” è una scuola, si viene qui per imparare».

Quest’anno le squadre sono abolite e i ragazzi devono cavarsela da soli nelle esibizioni ma anche in casa, nelle faccende.
«Questo ha rafforzato il gruppo, si è creato un bell’amalgama. Finché non sarà l’ora delle sfide…».

Già, i casting vanno avanti e voi prof potreste decidere di assegnare il banco dei vostri alunni a qualcun altro o di mandare in sfida nuovi candidati contro gli studenti degli altri insegnanti. Da qui scatterà la rivalità con Alessandra Celentano e Veronica Peparini?
«Noi prof siamo al servizio dello show ed è chiaro che difenderemo le nostre posizioni. Alessandra ha la sua visione da ballerina classica e Veronica, beh, lei è stata la mia coreografa nell’ultimo spettacolo e anche in tv a “NemicAmatissima”. La rivalità, sana, c’è. Ed è giusto così, in un programma meritocratico dove a emergere devono essere i talenti dei ragazzi».

Dove sta la bravura vera?
«Oltre la tecnica. Madonna non aveva la vocalità di Céline Dion o di Whitney Houston, ma è diventata Madonna. Il talento è un dono, il dono di sapersi raccontare. E io nei ragazzi cerco quello».

Quanto tempo passa con i ragazzi?
«Dipende dalle giornate. A volte un paio d’ore o più. Ma non tutto il tempo che vorrei, perché per i protocolli anti-Covid non possiamo stare a lungo insieme, pur separati dalla barriera di plexiglas. Mi manca il contatto fisico, sono una che ha bisogno di abbracci. Me li concedo a casa, con mio marito e i miei figli quando siamo a cena o sul divano davanti alla tv e la giornata si chiude con il massimo della felicità».

Invece quand’è che la giornata inizia bene per lei?
«Sono abbastanza meteoropatica. Per me basta che ci sia il sole (ride)».

E se il cielo è grigio?
«Cerco il sole accanto a me: mio marito Silvio (il produttore Silvio Testi, ndr) ogni giorno, ormai da 29 anni, cioè da quando siamo sposati, mi porta il caffè a letto».

I ragazzi abitano con voi?
«Sì, anche i più grandi che vivevano fuori con il primo lockdown sono tornati a casa. È bello averli tutti qui e poter parlare, conoscerci meglio ora che sono adulti: Sara ha 26 anni, Giovanni, 24 e i gemelli Chiara e Giorgio 20».

Ciascuno di loro ha preso qualcosa dalla mamma?
«Sara ha preso la caparbietà. Lo vedo quando si allena ogni giorno con la pole dance e non molla di un centimetro! Giovanni, l’aria da leader semplice, umile: ha un approccio empatico in cui mi rivedo molto. Giorgio è “matto” come me, siamo i due “jolly” della famiglia, quelli che fanno ridere con le vocine buffe. Giochiamo molto con il cane, Percy, e il gatto, Miura. E Chiara è quella che mi somiglia di più dal punto di vista fisico. Tra le mie foto alla sua età e le sue c’è chi fatica a distinguerci».

I suoi figli come hanno commentato il suo lavoro ad “Amici”?
«Sono contenti. Soprattutto Chiara, che da vera fan del programma mi ha consigliato: “Non fare polemiche con Alessandra Celentano!”».

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