Marco Mingardi: «Ho vinto “Tú sí que vales” pensando sempre a papà»

Con le sue mille voci l’imitatore ha trionfato nello show di Canale 5: «Adesso voglio portare mia mamma in crociera»

3 Dicembre 2022 alle 08:11

Nella finale di “Tú sí que vales”, ha vinto con il 39% di preferenze. Marco Mingardi, 54 anni di Nettuno (Roma), con le sue incredibili imitazioni di cantanti famosi ha sbaragliato la concorrenza.

Marco, dica la verità. Se lo aspettava di vincere? C’erano talenti straordinari in gara quest’anno.
«No, assolutamente. Mi aspettavo di fare una bella figura e di trasmettere quello che ho nel cuore. Penso di esserci riuscito, forse per questo ho vinto».

La cosa incredibile è che lei è entrato in finale dopo un ripescaggio.
«Qualcuno mi ha dato un aiuto da lassù. Penso a tutte le persone che non ci sono più, come mio papà Alessandro che ho perso, a causa di un incidente, quando avevo 9 anni e che mi ha lasciato un vuoto enorme. Ma sento sempre la sua presenza accanto a me».

In finale Maria De Filippi ha apprezzato il suo cambiamento rispetto alle prime esibizioni. L’ha trovata meno altezzoso e più padrone del palco. Cosa le è successo?
«Mi sono riguardato tante volte e aveva ragione lei. Non ero io, ero troppo carico. Prima di esibirmi ho atteso a lungo e la tensione era altissima, quindi quando è stato il mio turno volevo spaccare tutto. Però ho esagerato. E sono stato antipatico anche a me stesso. Non sono così e chiedo scusa a tutti. Le critiche dei giudici mi hanno aiutato. Voglio continuare a migliorare e imparare. Ora sta accadendo quello che ho sempre sognato: la gente capisce quello che voglio comunicare quando canto».

Si è iscritto lei ai casting?
«No, è stata un’amica di mia mamma che mi seguiva sul mio canale YouTube. Un giorno, io non la vedevo da 18 anni, mi ha chiamato dicendo che in me vedeva una luce bellissima quando cantavo e che secondo lei dovevo iscrivermi a un talent. Così ci ha pensato lei...».

Lei non era interessato alla tv?
«Dal 2020 ho vissuto un periodo difficile durante il quale mi sono rimesso in discussione. In pieno lockdown consegnavo pizze. Poi ho fatto qualche serata e fino a questa estate ho lavorato come cameriere ad Anzio (Roma), nel locale del mio amico Bruno, che ringrazio per l’opportunità che mi ha dato. Grazie al cielo oggi posso fare la spesa, vivo con mia mamma Stefania, sono separato e ho due figli, Alessandra (19) e Alessandro (11), che ho chiamato così in memoria di mio padre».

Ora però ha vinto 100 mila euro in gettoni d’oro. Cosa ne farà?
«Per prima cosa voglio portare la mamma in crociera: era il sogno suo e del secondo marito, che mi ha fatto da padre ed è scomparso tre anni fa. In più devo pensare ai miei figli e a farli stare bene. Vorrei anche aiutare dei bambini disabili qui nella mia zona, che hanno bisogno di un macchinario particolare. E poi voglio comprare l’automobile che aveva mio papà, una Citroën DS degli Anni 70. Investirò anche nel mio lavoro e andrò a mangiare una pizza con parenti e amici, ovviamente nel ristorante di Bruno e della sua compagna Mariagrazia».

Torniamo al suo talento. Ci è nato o l’ha coltivato?
«L’ho ereditato da mamma. Da piccolo mi cantava le canzoni di Gabriella Ferri e mi ha trasmesso l’amore per la musica. Anche lei ha sempre avuto una bella voce, ma era timida, mentre io ho una gran faccia tosta. Esibirmi davanti alla gente mi ha sempre dato la carica. Cantavo nei villaggi turistici e ho anche vinto una puntata del “Karaoke” di Fiorello nel 1991».

Come si è manifestata la prima volta questa sua dote?
«Durante le trasferte con la squadra di baseball, a circa 15 anni. Facevo le imitazioni usando la radiolina dell’autista, chiamavo i suoi colleghi e fingevo di essere un attore o un cantante famoso, oppure facevo il sax, essendo anche un rumorista. Ho iniziato imitando Adriano Celentano, come tutti, e ora sono arrivato a imitare 32 cantanti».

Come ha affinato la sua tecnica?
«Sono più di 22 anni che studio i personaggi da imitare, dalla mimica alla timbrica. Canto nella loro tonalità originale e ci arrivo con la tecnica, usando il diaframma. È un lavoro durissimo che richiede anni. Sono un autodidatta, ma mi aiuta aver preso delle lezioni di canto».

Non ha mai pensato di cantare con la sua voce?
«Ci sto pensando. Mi piacerebbe incidere un singolo. Amo la musica melodica. Magari un giorno potrei andare a Sanremo!».

Non le mancano i sogni...
«Devi avere sempre un obiettivo nella vita, che sia anche solo alzarti la mattina e andare a fare la spesa».

Ora qual è il suo?
«Prendere un caffè con Maria De Filippi. Non ho ancora avuto modo di ringraziarla e abbracciarla».

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