“Masterchef Italia 12”: la nuova edizione secondo i giudici

Giovedì 15 dicembre riparte il cooking show: le novità anticipate dagli chef stellati della giuria Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli

MasterChef Italia 2022
Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri
12 Dicembre 2022 alle 11:14

Tornano ad accendersi i fornelli di "Masterchef Italia", al via da giovedì 15 dicembre su Sky e in streaming su Now (disponibile anche on demand e su Sky Go). Il trio di chef stellati composto da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli si riunisce di nuovo per cercare i nuovi talenti in cucina e eleggere il miglior chef amatoriale d’Italia 2022.

Tra le caratteristiche della dodicesima edizione di "Masterchef Italia", sempre prodotta da Endemol Shine Italy, c’è il ritorno delle esterne che, concordano gli chef della giuria, «permettono di capire tante sfaccettature dei concorrenti». Saranno coinvolti un grande numero di chef italiani e internazionali: dal maestro di pasticceria Iginio Massari, allo chef londinese Jeremy Chan a Davide Scabin (entrambi 2 stelle Michelin) fino a Giancarlo Perbellini; ancora Mauro Colagreco, primo argentino nella storia ad aggiudicarsi 3 stelle Michelin nonché a raggiungere la prima posizione nella World’s 50 Best Restaurants a Enrico Crippa, “maestro dei vegetali” 3 stelle Michelin e altri. Proprio i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli ci hanno dato le anticipazioni della nuova edizione del cooking show.

La nuova edizione di "Masterchef Italia" secondo i giudici

Bruno Barbieri: «Come sempre cerchiamo di lasciare il segno in ogni stagione, quest'anno abbiamo lavorato molto con i giovani per dare possibilità di esprimersi e entrare nel programma, che comunque dà la possibilità di lavorare. Ci sono anche alcune novità nelle prove, con supervisor dall'esterno che è un occhio in più per tirare fuori il meglio visto che abbiamo notato quanto piacciano gli skill test».
Giorgio Locatelli: «Abbiamo cercato di vedere la cucina nella sua costante evoluzione, solitamente riflette anche il mood di una nazione; abbiamo preso chef di diverse qualità e paesi differenti, per sondare la temperatura della loro cucina di origine; vedere i risultati fa capire che stiamo davvero trasformando questa professione in una grande professione».
Bruno Barbieri: «Questo la dice lunga anche quando sta crescendo Masterchef italia, che è una vetrina anche per gli chef internazionali che non ne avrebbero nemmeno bisogno».
Antonino Cannavacciuolo: «Siamo alla dodicesima edizione e il fatto che a settembre il pubblico chieda nuove edizioni, significa che davvero il programma è ormai un fenomeno, ogni anno c'è qualcosa di speciale pur essendo lo stesso meccanismo».

Il bello (e il bene) di Masterchef

«Il bello di Masterchef è che lancia messaggi, anche gli chef guardano Masterchef, poi c'è il discorso che gli avanzi di dispensa va a persone in difficoltà», ricorda Cannavacciuolo, riconfermando l’approccio plastic free ed eco-friendly del programma, in cui tutti i prodotti di consumo legati al cibo (piatti, bicchieri, posate, vassoi, tovaglioli) sono di natura compostabile ed ecosostenibile, e che collabora con Last Minute Market per recuperare le eccedenze rimaste inutilizzate durante la registrazione delle puntate a favore della Onlus “Opera Cardinal Ferrari” che gestisce una mensa per persone in difficoltà a Milano. Quest’anno, inoltre, l’ulteriore perfezionamento dei processi di acquisto, di smaltimento e di recupero dei prodotti e l’implementazione di un sistema di gestione per gli sprechi alimentari, ha permesso a "Masterchef Italia", di ottenere, per la prima volta al mondo, la certificazione “Food Waste Management System” da Bureau Veritas (leader mondiale nei servizi di verifica, certificazione e audit in ambito Qualità, Salute e Sicurezza, Ambiente e Responsabilità Sociale).

I concorrenti della nuova edizione

Bruno Barbieri: «Non abbiamo messo nessuna spinta sulle storie personali dei concorrenti, che tanto emergono spontaneamente, sono loro che vogliono raccontarsi. Va detto che le sfide vere cominciano fin dall'inizio, lì abbiamo cercato di mettere in gioco i concorrenti per dimostrare subito il talento, non hanno portato piatti da casa».
Antonino Cannavacciuolo: «Il livello è davvero sempre più alto, alla finale mi sono trovato davanti tre persone che se la giocavano alla pari».
Giorgio Locatelli: «Mi ha colpito che lavoravano in gruppo, dettaglio molto bello e insolito, non si sono fatti la guerra, è un bel messaggio, perché la cucina è davvero un lavoro di gruppo».

Il contributo di Masterchef nella società (e nei giovanI)

Antonino Cannavacciuolo: «Secondo me si è abbassata l'età media dei concorrenti perché i giovani decidono di intraprendere il mestiere e chi fa Masterchef poi va all'Alma [scuola di Alta formazione in Cucina, ndr], che è una scuola che ci invidiano anche all'estero».
Bruno Barbieri: «Anche chi non ha vinto Masterchf è entrato in un mondo nuovo, andando all'estero, aprendo ristoranti, facendo consulenze, ha dimostrato che Masterchef è una possibilità concreta per il mondo del lavoro, oggi i vincitori sono diventati chef importanti. Non è solo un programma di tv, ma una possibilità importante per il lavoro».

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