Sono stati famosi. Le loro canzoni erano sulla bocca di tutti, il pubblico le riconosceva fin dalle prime note. Hanno partecipato al Festival di Sanremo. Qualcuno di loro l’ha pure vinto. Poi, poco a poco, i riflettori si sono spenti e per anni sono rimasti lontani dalla tv. Oggi hanno una nuova occasione per tornare davanti alle telecamere. Sono gli otto protagonisti di «Ora o mai più», il programma che Amadeus conduce dall’8 giugno in prima serata su Raiuno. Il format, ideato tra gli altri da Carlo Conti, vede ognuno di loro affiancato, e anche giudicato, da un «maestro», un artista di esperienza che lo prepara ad affrontare la sfida con gli altri. Perché di gara si tratta.
Questi i «maestri»: Marcella Bella, Loredana Berté, Orietta Berti, Red Canzian, Fausto Leali, Marco Masini, Patty Pravo e Michele Zarrillo.
Ma perché gli otto protagonisti hanno deciso di rimettersi in gioco? «Per avere di nuovo la gioia di cantare davanti al grande pubblico e per farci conoscere per come siamo» spiega Stefano Sani. E la voglia di ricominciare accomuna più o meno tutti. Il titolo però è la nota dolente. «Non mi piace l’idea di una “ultima opportunità”» dice Marco Armani. «Almeno finché ti regge la voce, riesci a regalare emozioni e non sei patetico. Il bello è avere la possibilità di esprimerci e di “resuscitare” televisivamente». Anche perché tutti loro hanno continuato a lavorare nella musica, anche all’estero. «Certo, è un titolo “forte”» sottolinea Fabio Ricci dei Jalisse «ma siamo autori anche noi e comprendiamo l’esigenza di un titolo a effetto che incuriosisca il pubblico».
Marco Armani (nella foto: ieri e oggi)
Il successo per Marco Armani arriva nel 1985, quando porta a Sanremo «Tu dimmi un cuore ce l’hai».
Il suo primo concerto? «Maggio 1982 a Bari, nel mio rione Japigia: la piazza era piena di amici». L’ultimo? «Lo scorso Natale a Bari, con una cover band dei Pooh». L’ultima volta che l’hanno riconosciuta per la strada? «Qualche mese fa in un centro commerciale a Roma. Una coppia di signori. Non proprio giovanissimi». Si riguarda nello spot dello show e dice... «Ma quanti capelli avevo in testa?». Un cantante giovane che le piace? «Tiziano Ferro, Marco Mengoni, Ermal Meta, Max Gazzé, che era il bassista ai miei concerti». Un cantante rap? «Fedez, J-Ax». Un cantante trap? «...». Un cantante indie? «Vinicio Capossela, Niccolò Fabi». L’errore più grande che ha fatto nella sua carriera? «Non contare fino a 10 prima di parlare». Quanti follower ha su Instagram? «Ho soltanto un profilo Facebook. Proprio come i vecchietti!».
Alessandro Canino (nella foto: ieri e oggi)
Il brano «Brutta» che Alessandro Canino cantò a Sanremo nel 1992 divenne un vero e proprio tormentone.
Il suo primo concerto? «Primavera del 1993 nella piazza dell’Impruneta vicino a Firenze. C’era tanta gente: che emozione!». L’ultimo? «L’anno scorso in Svizzera». Un cantante giovane che le piace? «Alessio Bernabei: mi ha raccontato che la mamma era una mia fan e lui ha ascoltato “Brutta” fin da quando era nella sua pancia...». Un cantante rap? «Sfera Ebbasta». Un cantante trap? «Ghali». Un cantante indie? «Sergio Caputo. Per essere indipendente devi essere un artista con la A maiuscola». Quanti follower ha su Instagram? «Boh, e chi lo sa? Sei o 7.000 ce li dovrei avere» (ride). L’errore più grande della sua carriera? «Fidarmi troppo di tutti, subito dopo Sanremo. Ma ero giovane». «Brutta» le è mai venuta a noia? «No, è ancora attuale. Però mi imbarazzo quando per strada mi fermano e mi chiedono di cantarla. È che mi viene difficile dire di no».
Massimo Di Cataldo (nella foto: ieri e oggi)
Massimo Di Cataldo vince Sanremo Giovani nel 1994 con «Soli».
Il suo primo concerto? «Al Palladium alla Garbatella a Roma. Era il 1995 e ci saranno state mille persone». L’ultimo? «Il 25 aprile al Piper, per il mio 50° compleanno. E farò un tour estivo». L’ultima volta che l’hanno riconosciuta per strada? «Capita spesso. Ultimamente un po’ meno, perché ho tagliato i capelli e ho gli occhiali». Un cantante giovane che le piace? «Annalisa». Un cantante rap? «Fabri Fibra». Un cantante trap? «Ghali». Un cantante indie? «Tommaso Paradiso. Seguo i giovani: sono anche produttore musicale». L’errore più grande della sua carriera? «Aver rifiutato il musical “Aggiungi un posto a tavola”. Amo il teatro, mi sono pentito di aver chiuso quella porta». Quanti follower ha su Instagram? «Circa 3.500. Su Facebook quasi 64 mila».
Jalisse (nella foto: ieri e oggi)
Alessandra Drusian e Fabio Ricci, moglie e marito, hanno vinto il Festival di Sanremo con «Fiumi di parole» nel 1997.
Il vostro primo concerto? Alessandra: «Anzio, 1994, selezioni regionali di Miss Italia. Il locale era stracolmo». L’ultimo? Fabio: «A marzo a Calliano d’Asti. Il prossimo sarà a giugno in Olanda con il “Sanremo live song tour”». L’ultima volta che vi hanno riconosciuto per strada? Alessandra: «Qualche giorno fa alla stazione, mentre stavamo correndo per prendere un treno». Quanti follower avete su Instagram? Alessandra: «Ci siamo da poco. Ma abbiamo un profilo ufficiale Facebook». Un cantante giovane che vi piace? Alessandra: «Annalisa». L’errore più grande della vostra carriera? Fabio: «Non aver trovato dopo Sanremo qualcuno che ci tutelasse giuridicamente». Vi guardate nello spot dello show e dite... Fabio: «Lei è bella come una dea. Io sembro Ken con la barba...».
Lisa (nella foto: ieri e oggi)
Il suo vero nome è Annalisa Panetta ed è diventata famosa al Festival di Sanremo del 1998 con la canzone «Sempre».
Il suo primo concerto? «La mia prima esibizione davanti a un pubblico è stata a 6 anni in una trasmissione televisiva regionale calabrese». L’ultimo? «Ottobre scorso, in Calabria». L’errore più grande della sua carriera? «Aver accantonato per anni il sogno della musica perché me lo aveva chiesto un fidanzato: chi ti ama non ti tarpa le ali, vola insieme con te». Chi le piace tra i giovani cantanti? «Emma e Alessandra Amoroso. Ci mettono cuore e anima». Un cantante rap? «Jovanotti, Fedez, J-Ax» Un cantante trap? «Mi sfugge il nome... ah, sì, Ghali». Un cantante indie? «Non mi viene in mente». Perché partecipa a «Ora o mai più»? «Anni fa mi era stata diagnosticata una malattia importante. Adesso sono guarita e voglio ricominciare. Bisogna vivere la vita adesso, perché niente finisce... finché non è finita».
Donatella Milani (nella foto: ieri e oggi)
Nel 1983 Donatella Milani arrivò seconda a Sanremo con «Volevo dirti». Ma a 17 anni aveva scritto «Su di noi», il pezzo che Pupo, di cui era corista, portò al successo.
ll suo primo concerto? «A 4 anni, la finale dello “Zecchino d’Oro“. Ma il primo live fu nel 1983 a Piazza Armerina in Sicilia, con 15 mila persone e la macchina dei Carabinieri che mi accompagnava che ondeggiava immersa tra la folla che voleva toccarmi e abbracciarmi». L’ultimo? «Pochi mesi fa vicino a Caserta. Circa 2.000 persone che quando è partita “Io volevo dirti” l’hanno intonata senza sbagliare una parola. È sempre un’emozione». L’ultima volta che l’hanno riconosciuta per strada? «Sinceramente? Non succede quasi più». Un cantante giovane che le piace? «Da musicista mi piacciono le canzoni più che i cantanti. E poi sono smemorata, con i nomi faccio fatica. Ancora oggi ho il leggio sul palco con i testi delle mie canzoni» (ride). Si guarda nello spot dello show e pensa... «Quelle tute che avevo a Sanremo le aveva confezionate mia mamma Lina, che aveva una piccola azienda di maglieria. Poi sono diventate di moda». Dopo il programma? «Ho la mia scuola di canto a Montevarchi: tornerò dai miei ragazzi. Se poi arriva qualche serata in più ne sarò felice».
Valeria Rossi (nella foto: ieri e oggi)
Con il tormentone «Tre parole» Valeria Rossi colonizzò l’estate 2001 (per la cronaca, le parole erano «sole» «cuore» e «amore»).
Il suo primo concerto? «Avevo 16 anni, feci un live in una piazza in un paesino vicino Roma. Non credevo sarebbe andato così bene». L’ultimo? «Quattro anni fa a Marina di Grosseto». L’ultima volta che l’hanno riconosciuta per strada? «Entro in una gelateria. La signora dietro al bancone mi dice entusiasta: “Ma lei è la sosia di Valeria Rossi!” e continua così per 10 minuti. Era talmente convinta che io per non deluderla le ho lasciato credere che fossi la mia sosia». Chi le piace tra i giovani cantanti? «Francesca Michielin». Un cantante rap? «Fabri Fibra». Un cantante trap? «Ghali». Un cantante indie? «Paolo Benvegnù e Calcutta». La musica che ascolta quando si vuole sentire bene? «Quella di Caparezza». Quanti follower ha su Instagram? «Dovrò riesumare Instagram e approfondire le chiavi della comunicazione social...». L'errore più grande? «Non ho rimpianti. Sono fatalista e serena: è andato tutto come doveva andare. Ed è andato nel migliore dei modi».
Stefano Sani (nella foto: ieri e oggi)
Stefano Sani conosce il successo con «Lisa» nel 1982.
Il suo primo concerto? «A Perugia nel 1982, subito dopo il Festival». L’ultimo? «Nel 2013 a Montevarchi, vicino ad Arezzo». L’ultima volta che l’hanno riconosciuta per strada? «Una settimana fa. Una signora mi ha detto: “L’ho riconosciuta dal sorriso”». Negli ultimi anni di cosa si è occupato? «Mi sono dedicato all’attività della mia famiglia: un’azienda di import export di piante in tutta Europa. Sono nel reparto creativo: disegno vasi, creo composizioni. Mi piace, ma la musica resta la mia grande passione». Chi le piace tra i cantanti giovani? «Diodato. In questo periodo ascolto spesso “Adesso”. Mi piace, ci canto sopra». Il nome di un cantante rap? «Sfera Ebbasta» Il nome di un cantante trap? «...». Il nome di un cantante indie? «Lo Stato Sociale. Sono ancora indie?». Si guarda negli spot dello show e pensa... «In quel vestito ci ballavo dentro: per l’emozione ero dimagrito quattro chili in due giorni!». Quanti follower ha su Instagram? «Circa 2.000. Su Facebook sono più attivo: posto le foto delle piante del mio giardino» (ride).
Un viaggio tra le diverse edizioni del Festival della Canzone Italiana, alla riscoperta di quei cantanti diventati noti grazie a Sanremo ma scomparsi dalle scene
Vi presentiamo i 24 artisti che dal 5 al 9 febbraio si sfideranno sul palco del teatro Ariston. Da quelli che l'hanno già vinto a quelli che ne hanno fatti di più, da quelli che «sono indie» a quelli che portano il rap
Canta Indie Canta Male. Erano circa 800 i ragazzi che domenica 30 settembre hanno partecipato a un grande raduno (senza artisti) in piazza del Duomo. Abbiamo intervistato gli organizzatori