“Pechino Express”, Enzo Miccio: «Sì, sono un conduttore davvero spietato»

Al reality di Sky ha sostituito, per il momento, Costantino della Gherardesca che si è infortunato

28 Aprile 2022 alle 08:42

Al traguardo di “Pechino Express” ogni giovedì sera su Sky (e in streaming su Now) c’è ora Enzo Miccio. Con il libro rosso in mano attende che i concorrenti lo firmino una volta arrivati sul posto, sostituendo il conduttore Costantino della Gherardesca che si è fatto male dopo una caduta (vedi sotto). Nell’edizione precedente, andata in onda nel 2020 durante il lockdown, Enzo si era dimostrato il concorrente più agguerrito. All’epoca gareggiava nella squadra dei “Wedding Planner” con la sua assistente Carolina Gianuzzi e si era classificato secondo. Il timone dello show Sky Original realizzato da Banijay Italia adesso è suo.

Enzo, bentornato a “Pechino”.
«Finita l’edizione di due anni fa ho detto: “Lo rifarei subito!”. Pur se complicato e difficile è stata la cosa più bella mai fatta».

Invece è tornato, come si dice, sul “luogo del delitto”.
«Ho avuto questa fortuna: prima come viaggiatore poi come presentatore».

Le sue prime parole da conduttore sono state: «Sono emozionatissimo, non ho dormito tutta la notte».
«Ero emozionato anche solo dal fatto di riprendere lo zaino: io sono l’unico viaggiatore che possiede due zaini».

E che cosa ci fa?
«Cerco sempre di conservare le cose belle, sono tornato con le stesse scarpe e la stessa felpa che mi avevano accompagnato nella precedente edizione. La notte prima ero agitatissimo perché non ho mai affrontato questo viaggio come un programma tv, ma come un momento di libertà e di rivalsa».

Le è mai capitato di restare insonne quando è emozionato?
«All’inizio della mia attività lavorativa alla vigilia di un matrimonio non dormivo, mandavo messaggi agli sposi, ero in ansia. Con il passare degli anni lo sono molto meno, forse sono diventato più vecchio, ma è sempre una responsabilità: devo organizzare tutto, c’è una grande aspettativa su di me».

Intanto è arrivato in Turchia per gareggiare con Costantino in una tappa ed è rimasto a condurre il programma.
«Costantino è caduto all’inizio della gara. Ho iniziato a correre come un matto, mi volto e lo vedo a terra. Lui non è uno che si ferma e abbiamo continuato la gara anche se siamo arrivati quinti... infatti ero un po’ deluso».

E poi?
«Baci e abbracci. E il giorno dopo sono tornato in Italia».

Dove, però, è rimasto ben poco.
«Mi hanno richiamato. Lì ho passato diverse notti in bianco: sostituire senza nessuna prova una persona che da quasi dieci anni conduce questo show... Mi hanno preso e messo davanti ai concorrenti».

Com’è fare il viaggio con tutti i comfort? Dormire in hotel, spostarsi senza autostop, non correre a più non posso...
«Un po’ mi dispiace vedere quelli che corrono mentre mi aspetta l’auto che mi porta alla tappa successiva. Ma anche il conduttore ha giornate piene: deve girare filmati, lanciare le gare, dare spiegazioni sui posti e poi essere al libro rosso prima di tutti. Io alla seconda puntata da concorrente ero stato così veloce che Costantino non era ancora arrivato».

Costantino l’ha definita: «Lo spietato Enzo Miccio».
«Sono “spietato” anche nel lavoro e soprattutto con me stesso».

In che modo?
«Voglio sempre il meglio da me e a maggior ragione dagli altri: essere efficienti, efficaci, correre, fare attenzione a tutto. Spietato, ma corretto».

Questo senso di competizione da dove arriva?
«Da ragazzo il mio compito era andare bene a scuola, non bisognava portare problemi a casa. Il senso del dovere e di responsabilità è una delle cose che mi hanno inculcato più fortemente i miei genitori. Quando ho preso 60 alla Maturità non c’era mica il premio».

Helena Prestes, della squadra “Italia-Brasile”, ha detto di aver studiato tutte le sue strategie.
«Ha fatto bene, vediamo dove arriva. Quella fondamentale è trovare la sera precedente una macchina per spostarsi, ti dà un enorme vantaggio. Io la cercavo sempre, a volte promettevano e poi il giorno dopo non si presentavano. È importante anche non esporsi troppo, altrimenti chi ha la possibilità ti elimina».

Barbascura X, uno degli “Scienziati”, l’ha vista e ha esclamato: «Ha delle gambe lunghissime!». Sono il suo punto forte?
«Sono alto un metro e 86 centimetri, ma sono molto allenato, sono abituato a correre, abito in un palazzo con un ascensore che non ho mai preso e organizzo matrimoni! A “Pechino” ogni tanto la gara si ferma, con il matrimonio a volte per 24 ore non tocchi una sedia».

Si sente così “spietato” da soppiantare Costantino anche la prossima stagione?
«Assolutamente no, sono solo andato a coprire un buco. Poi, se Costantino mi chiederà di gareggiare ancora con lui, vado. Anzi, corro!».

Costantino: «Mi sono fatto male al collo e così...»

Costantino, cosaè successo quando le telecamere si sono spente in Turchia su di lei e si sono riaccese in Uzbekistan su Enzo Miccio?
«Come già sapevano i ricercatori biologici e culturali che seguono il mio account Instagram, sono partito per la Turchia già affetto da qualche problemino ortopedico».

È partito lo stesso: aveva sottovalutato le sue condizioni?
«Ero rapito dall’energia dello show business. Detto questo, le luci di Broadway arrivano fino alla Cappadocia. E dopo poco sono crollato».

Com’è stato tornare in Italia e abbandonare “Pechino”?
«Mi sono vergognato. Non è mai piacevole fare la figura del catorcio in tv, specialmente se, come me, si immagina il telespettatore medio come un fotomodello diplomato a Stanford».

La prognosi qual è stata?
«C’era qualcosa alla costola. La cosa peggiore era un forte dolore al collo. C’era pure una calcificazione preesistente che ha scelto il momento giusto per farsi viva di nuovo».

Com’è avvenuto il passaggio di testimone con Miccio?
«Enzo è un grandissimo talento. Mi verrebbe da paragonarlo a famosi generali che hanno combattuto nel deserto, ma di questi tempi è meglio andarci piano con queste cose. Non vorrei che qualcuno si offendesse...».

Ci sarà all’ultimo traguardo ad accogliere i finalisti?
«Favorire uno spoiler mi metterebbe nei guai legalmente. La maggior parte delle cure riabilitative che faccio provengono dall’India e dal sud-est asiatico, quindi non le passa la mutua...».

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