Raffaele: «”Amici” è stata una grande palestra, mi sono messo tanto in gioco»

Lo hanno paragonato a Freddie Mercury per il look, lo hanno accusato di imitare Alex Baroni per la voce, lo hanno criticato per certi vestiti e cappelli. Lui ha sempre sorriso alle accuse

Raffaele Renda
3 Maggio 2021 alle 10:49

Raffaele Renda, cantautore, 21 anni compiuti lo scorso aprile, nato e cresciuto in Calabria, a Lamezia Terme (CZ), da dove è partito per l'esperienza televisiva di “Amici” e dove è tornato a raccontare le sue avventure artistiche nel programma di Maria De Filippi. Un sogno da quando era adolescente, tentato e ritentato finché a un certo punto, anzi al quinto tentativo, quel sogno è andato in porto e Raffaele è entrato a far parte della squadra dei giovani talenti. Lo hanno paragonato a Freddie Mercury per il look, lo hanno accusato di imitare Alex Baroni per la voce, lo hanno criticato per certi vestiti e cappelli. Lui ha sempre sorriso alle accuse. È scoppiato a piangere, confessa, solo quando è sceso dal treno che lo riportava in Calabria e lì, dopo sei mesi, ha rivisto il fratello Manuel che lo aspettava sui binari.

Raffaele, quando hai capito di avere un bella voce?
«Quando ho cominciato a fare i primi concorsi di paese e poi quelli regionali a 11, 12 anni. Avevo cominciato a cantare molto prima, però è da questa età che mi sono messo in gioco. Tutti mi dicevano: “Che bella voce, dovresti studiare canto e fare musica“».

Quando avevi deciso che volevi fare il cantante?
«Da piccolo guardavo Mtv e cercavo di imitare i grandi miti della musica americana, da lì ho cominciato a cantare e non ho più smesso».

I tuoi genitori che dicevano?
«Inizialmente lo vedevano come un hobby e niente di più, io cercavo di far capire che non lo era, che stava diventando qualcosa di più. È stato difficile, molto spesso l'idea di lavoro è quella del posto fisso, quello è il lavoro sicuro».

Ti hanno detto: « Prima la scuola e poi il canto»?
«Mio padre aveva paura che come cantante non riuscissi in futuro ad avere lavoro, li ho tranquillizzati. Comunque continuavo a frequentare la scuola, facevo ragioneria, ero anche abbastanza bravo».

Materie preferite?
Italiano e inglese, economia, invece, la odiavo. Anche io ci tenevo tanto al diploma, non avrei mai lasciato».

Hai studiato canto?
«Ho cominciato a studiare canto a 12 anni da una vocal coach a Lamezia Terme, Cecilia, ormai è quasi la migliore amica, mi ha curato lei per tanto tempo. E poi dopo sei anni ho cominciato a viaggiare, a fare audizioni, a mettermi in gioco oltre la mia regione».

A chi sognavi di somigliare?
«Più che altro ascoltavo tanta musica black americana, mi ha sempre affascinato questo mondo che unisce la performance a una bella voce, Chris Brown, Rihanna… In Italia c'è un concetto diverso di performance, a me piace esibirmi live e fare un bello spettacolo».

I tuoi amici che dicevano?
«Ho avuto sempre amici che facevano anche loro musica e mi spronavano a emergere. I compagni di scuola era un po' straniti, loro pensavano soprattutto ad andare all'Università, a trovare un lavoro. Io sognavo in grande, volavo tra le nuvole».

Chi ti ha incoraggiato di più?
«In particolare mio fratello Manuel, ha 16 anni, è il migliore amico, parliamo di tutto. E la mia insegnante di canto che mi ha sempre spronato. Quando ero in crisi e dicevo: “Mi sa che mollo tutto, non è cosa, è troppo difficile”, lei era lì a dirmi: “Ma che stai dicendo, devi continuare” e mi rimetteva in riga».

Prima di “Amici” hai partecipato a “Sanremo Young”.
«È stato nel 2018, per caso ho visto su internet che c'era questo nuovo programma, c'era da mandare un paio video di cover, io inviai “Sola” di Nina Zilli e “Ti sento” dei Matia Bazar, mi hanno chiamato, ho fatto i casting a Roma, c'erano tante persone e non sapevo nulla del programma».

E sei stato scelto.
«È stata una bellissima esperienza cantare su un palco così importante a 17 anni, una bella palestra e per me è stata una conferma che dovevo fare questo, cantare».

Sei arrivato secondo. Qualche rimpianto?
«No, andava benissimo così. Sapendo da dove ero partito, che avevo fatto tutto da solo, con le mie gambe, essere arrivato secondo sul palco di Sanremo andava benissimo. Bisogna vedere i lati positivi».

Sei un ottimista?
«Sono ottimista a fase alterne, dipende dalle situazioni. So anche buttarmi molto giù».

La tua avventura ad “Amici” quando è iniziata?
«Era un sogno sin da piccolo. Avevo provato ad entrare per quattro anni di seguito. La prima volta quando abbassarono la soglia dell'età a 16 anni, e, devo esser sincero, ora sono felice che allora non mi abbiano preso, non ero abbastanza maturo».

E quindi ci hai riprovato altre quattro volte.
«Non mi abbattevo mai quando non mi prendevano. Quest'anno ho rifatto la domanda, avevo gli inediti già pronti, tante cover già preparate, ero sicuro di me più degli altri anni».

Sei stato eliminato nella sesta puntata del serale il 24 aprile. Deluso o contento?
«Sarei stato felicissimo di continuare, ovviamente, chi non lo sarebbe stato? Però, per come è stato il mio percorso, ed è stato tanto difficile, arrivare fino alla sesta puntata è stata veramente una vittoria, sono suscito con il sorriso».

Sei sempre apparso con il sorriso.
«È un mio modo di fare, l'ho maturato con il tempo e con l'esperienza, ho capito che se mi abbatto per ogni cosa è la fine. Allora cerco di scindere ogni problema e trovare il buono ovunque. Quando posso sorrido sempre».

Il primo pensiero quando sei stato eliminato?
«Onesto? Appena uscito mi sono detto: “Devo scendere a vedere il mare”. Appena uscito pensavo solo a tornare in Calabria, a casa dai miei. Ora inizia il bello, la parte più difficile».

Se dovessi fare un consuntivo di questi sei mesi?
«È stata una grande palestra, mi sono messo tanto in gioco, non ho mai fatto un pezzo simile all'altro, ho dimostrato la versatilità che è quello che cerco nella mia vita artistica, ho fatto vedere quello che volevo come performer, a livello vocale e a livello emotivo».

Rudy Zerbi ti aveva preso di punta.
«Sin dal primo casting. Ammetto che è stato difficile. Ci sono momenti che non riesci a essere sempre forte, avevo la tentazione di crollare, quando mi diceva che non valevo, che non meritavo di essere nel programma, mi dicevo: “Forse ha ragione, cosa mi sta succedendo”, e poi mi dicevo: “No, forse non ha ragione, devo credere in me”».

Arisa ha sempre creduto in te.
«Mi ha sempre difeso a spada tratta, ogni settimana aspettavo il momento di incontrarla, avevo bisogno delle sue parole per finire la settimana in bellezza».

Un'altra allieva della scuola, Martina si è presa una cotta per te.
«È stato un momento che mi ha un po' scombussolato, ero amico sia di Luca, che era innamorato di lei, sia di Martina, mi sono trovato in mezzo a un triangolo che volevo evitare, volevo che risolvessero le cose tra di loro, non volevo fare la telenovela, io ero in tv a fare musica».

Sei fidanzato o single?
«Sono single. Ho avuto una storia lunga, ma poi è finita».

Cosa ti piacerebbe fare ora?
«Tanti concerti, ma so che non è possibile. Non c'è cosa più bella che sentire i tuoi pezzi cantati dalla gente, sentire il calore delle persone. Vorrei pubblicare presto il cd, ho altri inediti pronti».

Chi vincerà “Amici”?
«Spero vinca Giulia, l'ho sempre stimata tanto, mi piace molto come balla ed è una persona fantastica».

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