Il primo sta con la squadra Blu di Elisa e il secondo con la squadra Bianca di Morgan. I due consiglieri dei direttori artistici del talent di Canale 5 messi a confronto
Il primo, «prof» da tanti anni, affianca Elisa nella squadra Blu. Il secondo ha debuttato con i Bianchi di Morgan. Rudy Zerby ha il fiuto del discografico: conduttore in tv e in radio, è l’ex presidente della Sony Music Italia. Lavora ad «Amici» dal 2010 e si sente «Come un professore con la bacchetta in mano». Davide «Boosta» Dileo ha il talento del musicista, è il tastierista e il cofondatore dei Subsonica. Questa è la sua prima edizione di «Amici» e per i ragazzi vuole essere «Un fratello maggiore».
Abbiamo messo a confronto i consiglieri dei direttori artistici al Serale ed è scattata una simpatica «battaglia».
Rudy Zerbi
Rudy Zerbi è uno dei volti più familiari di «Amici», da tante edizioni un punto di riferimento per i ragazzi. Al punto che quest’anno nel «Serale» Maria De Filippi lo ha voluto come coach che affianca Elisa, il direttore artistico dei Blu.
Come vive questo suo ruolo da «veterano»? «Con serietà e divertimento, senza perdere mai di vista lo spirito pop di cui vado fiero».
Lei è più pop di altri? «C’è chi nota che noi dei Blu saremmo più pop rispetto ai Bianchi, più “intellettuali”. Io credo che sia un vantaggio».
Qual è la cosa più facile nel lavoro con Elisa? «La sua apertura mentale. Elisa è una numero uno, cosa potrei insegnarle io sul canto? Eppure lei accetta sempre il confronto».
E la più difficile? «Il suo gran cuore. A volte mandiamo all’aria le strategie perché lei si emoziona o si commuove».
Perché Maria De Filippi si fida di lei? «Perché le dico tutto ciò che penso: le cose belle e le cose brutte. Al di là di questo, credo che la mia esperienza da discografico abbia avuto un peso nel suo giudizio. Sembro più severo rispetto ai colleghi, ma non significa che non mi affezioni agli studenti, anzi. Però conservo uno sguardo distaccato: mi metto dalla parte del pubblico che ascolta le esibizioni e alla lunga è un atteggiamento che giova ai ragazzi».
Con la coreografa Veronica Peparini cosa vi dite quando bisbigliate tra voi in puntata? «Io faccio un po’ il preside con la bacchetta in mano, Veronica è la “psicologa” che raccoglie le confidenze dei ragazzi. Tra noi parliamo dei loro stati d’animo».
Senza di lei cosa mancherebbe al cast del programma? «Un calvo?» (ride).
Cosa invidia a Boosta? «Le sue capacità artistiche: lui vive la musica da dentro, io no».
Su Twitter però lei ha più follower di Boosta... «I social non danno la credibilità che si conquista sul campo. E poi con Boosta siamo amici».
Su quale ragazzo del team avversario scommetterebbe? «Su Sebastian: un raro mix di personalità, carisma e bellezza».
Dopo tanti anni in questo talent ha una sua definizione di talento? «Sì, nel tempo l’ho capito: avere talento significa essere unici. Essere bravi non basta».
Boosta
La squadra Bianca di Morgan può contare su un produttore artistico speciale: il compositore, tastierista e cofondatore dei Subsonica Boosta, che proprio in questi giorni spopola in radio con «Tutto bene», il nuovo estratto dal suo primo album da solista, «La stanza intelligente».
Come sta andando il suo esordio al «Serale»? «Tutto bene» (ride).
Ce la fa a conciliare gli impegni da musicista e quelli in tv? «Sì, mi organizzo. Per fortuna ho scoperto di avere un bioritmo da “allodola”: mi sveglio presto al mattino e metto in scaletta prima le cose più faticose».
Lavorare con Morgan è semplice o complicato? «Con Morgan abbiamo assonanza di gusti. Certo, può essere complicato mettere in pratica certe idee comuni perché siamo due artisti e racchiudere un artista in uno schema è più difficile».
In che modo ha conquistato la fiducia di Maria De Filippi? «Suppongo con l’onestà professionale. Poi c’è anche il lato umano: sono curioso, mi piace mettermi in gioco e ho una visione laica dei talent show».
In che cosa consiste? «Trovo ridicolo mettersi su un piedistallo rispetto ai ragazzi, io mi considero un fratello maggiore. La musica è una forma d’arte in cui non ci sono regole da impartire, ma solo esempi da dare».
Finite le esibizioni vi consultate subito con Alessandra Celentano. Decidete al volo mosse e contromosse? «Dopo ogni performance di ballo io le chiedo: “Ti è piaciuta?”. Voglio capire se ciò che penso è giusto o no, dato che non ho le basi tecniche per capire se la mia percezione è corretta».
Teme la lunga esperienza nello show di Zerbi? «Onestamente non temo nulla. E non lo dico per fare lo sbruffone; credo che in questo contesto non si debba andare agguerriti, ma affrontare le sfide con leggerezza».
Tra i ragazzi dei Blu chi arruolerebbe nei vostri? «Andreas e Cosimo: mi affascina la dedizione totale, di anima e corpo, che c’è nella danza».
Dica la verità, con Zerbi siete davvero amici? «Sì, Rudy è stato anche il mio discografico e tra noi c’è sempre stata solidarietà. Abbiamo un rapporto basato su un valore a cui tengo moltissimo: il rispetto».
Dal lunedì al venerdì su Real Time alle 13.55 e il sabato pomeriggio su Canale 5, le due colonne storiche del programma selezionano e valutano giovani talenti alla ricerca di un futuro professionale nel mondo della danza