Suor Cristina: «Un po’ prego e un po’ ballo…»

Dopo il successo con The Voice è tornata in tv nel talent show "Ballando con le stelle" condotto da Milly Carlucci

Suor Cristina vive nella congregazione delle Orsoline a Milano. Ha preso i voti nel 2012 dopo due anni di noviziato in Brasile. Dal 2008 al 2010 ha vissuto nella sede romana delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, dove attualmente alloggia per partecipare al talent
5 Aprile 2019 alle 10:25

Mentre ci parla suor Cristina ha del ghiaccio sulla caviglia per una tendinite dovuta alle troppe ore di ballo. «I maestri dicono che è normale, infatti anche ad altri concorrenti è successo lo stesso» racconta ridendo la vincitrice della seconda edizione di “The Voice”, che è da poco tornata a gareggiare in tv in “Ballando con le stelle”.

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Come sta andando questa nuova esperienza?
«È divertente ma allo stesso tempo impegnativa, perché richiede tanta energia. Però il ballo mi fa essere più spensierata rispetto al canto che richiede maggiore concentrazione. Mi rende felice ballare. Sto vivendo una bellissima esperienza».

Come sono andati i giorni prima del debutto?
«Ho iniziato a provare circa tre settimane fa. E per me che al massimo salivo e scendevo le scale, è pesante allenarmi tutti i giorni, anche tre ore di seguito. Il primo impatto è stato traumatico. È un’esperienza diversa che mi espone di nuovo a tante critiche. Ma è un modo alternativo per annunciare il Vangelo. Attraverso la musica e la tv si possono mandare messaggi positivi a tante persone».

I suoi compagni di avventura come l’hanno accolta?
«Un po’ per curiosità e un po’ per conoscermi, mi si avvicinano e mi parlano di argomenti anche profondi, mi raccontano la loro esperienza, mi chiedono cose su di me: è un momento di condivisione».

Con chi ha legato di più finora?
«Si è creata una bella amicizia con Catarella (l’attore Angelo Russo, interprete del personaggio di “Il commissario Montalbano”, ndr). Siamo entrambi siciliani della provincia di Ragusa e parliamo in dialetto. Tra noi c’è un’intesa diversa. Affrontiamo anche temi molto profondi legati alla fede e alla vita. Con gli altri ci si incontra mentre facciamo le prove o stretching, scambiamo due parole e ci aggiorniamo sui rispettivi infortuni. L’ambiente è molto carino. Merito anche di Milly, una persona speciale, attenta a tutti i dettagli e alle persone con cui lavora».

Hanno un occhio di riguardo nei suoi confronti?
«Non mi pare. La produzione viene incontro alle esigenze di ognuno di noi. Quando Ettore Bassi era in tournée a teatro è stato raggiunto dalla ballerina con cui si esibisce. Ognuno di noi ha i suoi impegni che vengono rispettati. Io la mattina prego e infatti in genere non mi disturbano e provo nel pomeriggio».

Gli altri concorrenti sono più “trattenuti” quando sono con lei?
«Se a qualcuno scappa una parolaccia si scusa, anche per rispetto dell’abito che porto, ma conoscendomi capiranno che non voglio terrorizzarli. Mi chiamano già “suor Cri”, segno che stiamo entrando in confidenza».

A proposito, non è scomodo ballare con l’abito sacro?
«Abbiamo alleggerito l’abito e il tessuto. Ma abbiamo aggiunto delle calze pesanti, in modo da farmi restare coperta».

Come si intreccia la sua vita quotidiana con quella di artista?
«Con le mie consorelle conduco una vita molto semplice. La mattina ci alziamo presto e preghiamo. Poi c’è la Messa e riceviamo Gesù nell’eucarestia. Dopo di che ognuna ha i propri compiti. Il mio ora è questo: essere mandata in giro. Ma sono sempre accompagnata da una consorella più anziana che controlla che le cose vadano bene e se quello che faccio è consono a quello che sono io».

Dopo “The Voice”, nel 2014, com’è cambiata la sua vita?
«Si è arricchita di esperienze. Ci sono stati momenti difficili, non lo nego. Ma mi hanno fortificata in quello che sono, umanamente e spiritualmente. Se non avessi avuto la vocazione il mio cervello sarebbe esploso. Ma sono qui per Gesù e quello che faccio lo rimetto nelle sue mani. Anche i momenti difficili si superano con Lui. La mia è una missione diversa, magari difficile da concepire. Però non è tanto cosa si fa, ma come lo si fa. Il Vangelo puoi portarlo ovunque. L’importante è essere un seme da cui possano nascere dei fiori. L’obiettivo più grande è salvare le anime e se tutto questo servisse a salvarne anche solo mezza, la mia missione sarebbe compiuta».

Quali sono i momenti difficili a cui si riferisce?
«Il periodo subito dopo “The Voice” è stato bruttissimo. Non mi aspettavo tutto il successo che ho avuto, non ero preparata. Ero seguita dai paparazzi, mi sembrava che mi avessero strappato la vita. Sono sempre stata libera, invece mi sentivo schiava. Non eravamo pronte né io né le mie consorelle e non sapevamo come gestire bene tutto questo. Ho sofferto anche di attacchi di panico. Ho dovuto riprendere in mano la mia vita e ne sono uscita più forte di prima. Se ora incontro un paparazzo, lo saluto e gli auguro il buongiorno».

Come si sta preparando per affrontare questa nuovo bagno di popolarità?
«Pregando tanto, da sola e con le mie consorelle: la preoccupazione è più per il mio stato spirituale che per quello fisico. Devo immergermi nell’amore grande che ho per Gesù prima di poterlo donare agli altri».

Le sue consorelle fanno il tifo per lei davanti alla tv?
«Penso mi vedano le sorelle che stanno nelle portinerie dei nostri pensionati universitari, loro stanno sveglie fino a tardi. Le altre si alzano all’alba come me: alle 22 già dormiamo. Infatti mi chiedo come faccio a reggere fino a tardi il sabato sera».

Continua a fare concerti in giro per il mondo?
«Penso che questa estate partirà un tour in Italia, con una tappa a Budapest, in Ungheria. L’anno scorso sono stata in America per partecipare come concorrente al talent show “The World’s Best”».

Ormai ci ha preso gusto!
«Dove mi chiamano io vado. Ho ricevuto anche altri inviti ma il Signore ci manda sempre dei segnali chiari e in alcuni casi ha chiuso quelle porte».

A quando il terzo album?
«Non lo so, però è appena uscito un libro scritto con il cantante francese di musica cristiana Grégory Turpin. È una guida per avvicinarsi alla preghiera».

Scrittrice, ballerina, cantante. Quali altre sorprese ci riserverà?
«Il Signore è creativo e quindi lo sono anche io. Voglio evangelizzare, mi piace tanto, e finché arriveranno nuovi modi per farlo io li sfrutterò. Al momento però c’è “Ballando” che basta e avanza: è un’esperienza bella tosta».

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