“Temptation Island”, Raffaella Mennoia: «L’amore? Non è così facile incontrarlo»

Parla l'autrice e curatrice del docureality che appassiona il pubblico

24 Luglio 2023 alle 08:28

Da cinque edizioni Raffaella Mennoia è autrice, curatrice, selezionatrice, in una parola “l’anima” di “Temptation Island”, il docureality di Canale 5 prodotto dalla Fascino di Maria De Filippi che d’estate mantiene vivo il palinsesto e fa impennare gli ascolti (3,5 milioni di spettatori di media e il 26,22 percento di share con punte di 4 milioni).

Ascolti caldi per il ritorno in tv di “Temptation Island”. Era scontato?
«I dati di ascolto non sono mai scontati. Per di più siamo stati fermi una stagione e questo è un programma che va in onda solo per sei puntate all’anno e non ha una lunga storia».

Saltando l’edizione 2022 le aspettative sono cresciute?
«Pare di sì, anche se nel frattempo il pubblico poteva essersi appassionato a qualcos’altro. Invece è stato ben contento di questo ritorno».

La sigla recita: “A cura di Raffaella Mennoia”. Lei quanta cura ci mette?
«Tanta, è un programma che sento molto, dietro c’è una grande preparazione, il casting inizia a marzo, i provini durano tre mesi, io vedo personalmente tutte le coppie».

Quest’anno quante ne ha viste?
«Circa 120 per arrivare a sceglierne sette. È importante incontrarle e osservarle di persona, perché c’è una sensazione che mi arriva subito e che poi condivido con gli altri autori».

Perché selezionare una coppia invece di un’altra?
«A volte basta una frase che fa la differenza. Per questo non abbiamo mai mostrato i provini, perché le cose che ci vengono dette sono davvero riservate e private».

Mai pentita di qualche scelta?
«La scuola di Maria De Filippi ti insegna che bisogna seguire la verità e la verità non è mai deludente».

Chi ha inventato lo slogan “Un viaggio nei sentimenti”?
«Credo fosse nel format originale, che tra l’altro è diverso da quello che realizziamo noi, anche se poi pure all’estero si sono adattati alla versione italiana».

In cosa è diversa la versione italiana?
«Noi non facciamo vedere molto, nel racconto c’è una linea narrativa che si fonda sull’immaginazione di quello che succederà».

Che tradotto sta per...
«Significa che non si vede niente più di un bacio».

Così, in questa edizione, Gabriela tradisce Giuseppe baciando Fouad.
«Nella storia di Gabriela e Giuseppe si è vista solamente una porta chiusa. Le altre edizioni in giro per il mondo sono molto più esplicite in alcune situazioni. Noi pensiamo non ce ne sia bisogno, non va urtata la sensibilità di chi guarda».

Nell’insieme quanto c’è di “sentimento” e quanto di “televisivo”?
«Sentimento totalmente. Usiamo telecamere “remotate”, non quelle a spalla come in altri reality. I partecipanti sanno benissimo che ci sono, ma non ce le hanno in faccia, e questo concede più relax mentale».

Tre ore e mezzo fra chiacchiere, falò sulla spiaggia, confessioni, litigi, gelosie… Cosa tiene avvinto il pubblico?
«Sarò controcorrente, ma penso che la gente si appassioni a “Temptation” non tanto per vedere le corna, o fino a un certo punto. Le persone vogliono vedere se quella coppia ce la farà a sopravvivere alle tentazioni. Non tifano perché due si lascino, ma perché tornino insieme».

Bastano tre settimane, il tempo concesso alle coppie, per capire se un rapporto è valido?
«Io stessa cerco di dissuadere chi chiede di partecipare a “Temptation” spiegando che queste tre settimane vanno moltiplicate almeno per tre: possono diventare un tempo infinito trascorso molto intensamente in un fazzoletto di terra».

Chi partecipa è convinto di farcela.
«Ci sono state coppie che hanno detto: “In effetti non ci sentiamo pronti”. Sanno che si entra con dei problemi, ma non è detto che si esca insieme con la persona con cui si è entrati. E separarsi da qualcuno fa male».

Il tradimento fa male?
«In questa edizione c’erano Manu e Isabella, lei desiderava che lui fosse più ambizioso, non avevano problemi di gelosie e tradimenti, volevano risolvere alcune cose in un tempo e uno spazio loro, senza cellulari, famiglia, amici o colleghi. Non facciamo provini perché due si tradiscano».

Lei sa già come vanno a finire le storie. Qualcuno la “tenta” per avere anticipazioni?
«Per fortuna gli amici neanche me lo chiedono! Non lo vogliono sapere, lo vogliono vedere».

Mediaset ha appena annunciato una versione invernale di “Temptation”.
«È una bella proposta, ma ho ancora troppo caldo per pensare di mettere maglione e cappotto e ricominciare tutto daccapo. Però l’idea di andare al fresco in montagna in questo momento non sarebbe male...».

Mai pensato a un programma sugli animali data la sua passione per i cani?
«Mi piacerebbe fare qualcosa nella prossima stagione di “Uomini e donne” per i nostri amici a quattro zampe. Mi riempirebbe il cuore di gioia, avendo anche fondato un’associazione, “L’arca degli amici”, per la cura e la tutela dei cani».

Voleva fare “un manualetto sull’amore”, poi ha scritto il romanzo “Cupido spostati”.
«Non so come mi sia venuto in mente! Io devo sempre andare a fondo, e ho saltato le vacanze per scriverlo. Forse il giorno che potrò stare sei mesi senza far niente mi si riaccenderà la lampadina».

La prima regola dell’eventuale “manualetto”?
«La prima regola è: non crederci».

All’amore?
«Sì. Perché, se poi ci credi, è un disastro. Io parto dal presupposto che nella vita l’amore è uno e non è detto che lo incontri. Ci vuole fortuna».

Seguici