Continua la ricerca del futuro talento con la seconda puntata dei Live di «X Factor 2018» andata in onda su Sky Uno il 1° novembre. Gli undici concorrenti si sono messi alla prova con l'attualità: i brani assegnati, infatti, dovevano essere stati pubblicati negli ultimi dodici mesi. Una contemporaneità musicale che per tutti i giudici è stata molto limitante.
Per questa puntata Fedez, Manuel Agnelli, Mara Maionchi e Lodo Guenzi azzardano esperimenti sonori audaci, ma nel complesso convincenti nella loro esecuzione. Ci sono i Bowland che portano l'originalità (di nuovo) sul palco, Martina ormai giovane gemma preziosa del programma e Anastasio che incanta con una miscela perfetta tra interpretazione e scrittura. Nello scontro finale, tra Emanuele Bertellli e i Red Bricks Foundation, il pubblico decide di far continuare il concorrente degli Under Uomini di Mara e di eliminare il gruppo di Lodo.
A completare la puntata "a tema", una coppia di recente formazione ovvero Sting e Shaggy: abbiamo ascoltato sul palco il nuovo singolo «Gotta get back my baby» in radio dal 26 ottobre ed estratto dall'album «44/876».
Vi abbiamo riassunto quello che è accaduto durante la seconda serata dei live: dalla performance degli ospiti ai concorrenti che si sono conquistati un posto per la puntata di settimana prossima.
Gli ospiti della serata erano Sting e Shaggy: il primo inaugura la serata con una splendida esibizione corale che vede l’intrecciarsi della sua voce con quella dei concorrenti di «X Factor». Per la prima volta a un talent show italiano, l’artista porta uno dopo l’altro tutti i successi che hanno amato (e cantato) intere generazioni: un medley composto da «Message in a bottle», «Englishman in New York» e «Every breath you take».
Per la seconda volta di Sting sul palco, non è tutto andato bene. C’è anche Shaggy con lui, che per la maggior parte dell'esecuzione ha avuto il microfono spento: «X Factor è un programma in diretta e lavoriamo ogni giorno per offrirvi il miglior spettacolo possibile. Purtroppo stasera abbiamo commesso un errore, un errore tecnico durante la performance e siamo desolati» si scusa la produzione sui social.
Il sogno di Luna Melis si sta evolvendo in una realtà ben consolidata: «Ha una naturalezza da grande star» la presenta Manuel, il suo giudice. E aggiunge: «Rappa come una “mitragliatrice” e canta come un usignolo». Luna lo dimostra con un mashup che comprende «God Is a Woman» di Ariana Grande e «I Do» di Cardi B: alla sua età anagrafica corrisponde una bella e naturale disinvoltura sul palco, anche se i sedici anni si percepiscono in alcuni punti del live.
I commenti dei giudici sono positivi, tranne un piccolo dettaglio che per Fedez poteva essere curato diversamente: «Sei un talento polivalente, ma avrei preferito che riscrivessi la parte di Cardi B con un testo adatto alla tua età». Il suo giudice Manuel conclude semplicemente con un complimento che tutti vorrebbero ricevere: «Luna, sei proprio una star».
Con una coreografia “sospesa” e un brano adatto alle sue corde, torna a farci sognare Leo Gassman. Sul palco del secondo live interpreta «Next to me» degli Imagine Dragons (o come dice Mara “gli immagina draghi”): con la sua voce sporca e riconoscibile, Leo ancora non riesce a scrollarsi quella teatralità che è stata notata più volte durante il suo cammino ad «X Factor».
Nonostante questo, Manuel apprezza gli sforzi da lui compiuti in settimana, mentre Fedez conferma il suo gran potenziale e un’emotività davvero preziosa. Se riuscisse nell’impresa di essere più naturale, il percorso di Leo sarebbe già a buon punto.
«Con noi devi fare cose matte» chiedono al loro giudice i Seveso Casino Palace, che scelgono una canzone mainstream come «Amore e Capoeira» per la serata dedicata alla contemporaneità. Una rock band che stravolge una hit e ne crea un mashup unendola ad alcune note di Kids degli MGMT e una strofa scritta interamente da Silvia: la confusione è tanta. A notarlo sono anche i giudici che hanno molti dubbi su una performance poco adatta al sound rock della band.
«Il fatto di fare questi pezzi, che assomigliano ad una baraonda molto confusa, depotenzia il lavoro fatto. La qualità quest’anno è alta, dovete fare di più» commenta Manuel, che mette d’accordo anche Fedez («Il tema della gara era limitante, ho trovato molta confusione. Vi ho sentito scollati tra di loro»). Lodo Guenzi si assume le responsabilità di quello che si è visto sul palco: «La provocazione è stata forte, ma hanno fatto un passo avanti nella ricerca della loro identità musicale».
Martina Attili vive nel suo mondo, è un personaggio straordinario. Quando si trova dietro ad un microfono, la sua stranezza si trasforma in una raffinata vocalità che si può solo amare. Alla giovane delle Under Donne è stato assegnato «Sober» di Demi Lovato, e lei torna a cantare al pianoforte.
«Ti vedo comodamente seduta sulla metro verde che porta ad Assago. E non puoi sbagliare, perché è il capolinea» scherza Lodo Guenzi, che riassume anche il pensiero degli altri colleghi. A tessere le lodi della ragazza, ci pensa anche il suo giudice Manuel: «La musica serve a comunicare, a confrontarsi, a ritrovarsi. Martina lo sa bene». Stranamente unica, è il tocco originale di quest'edizione.
«Il nostro legame ci aiuta tanto a livello emotivo, e in più abbiamo un gusto musicale molto simile» spiegano i Bowland, che in un videoclip prima dell’esibizione descrivono al pubblico il loro rapporto davvero speciale. Non sono solo una band, ma una famiglia musicale unita e compatta.
Questo affiatamento si nota molto sul palco, soprattutto durante la performance di un brano amato dalle radio italiane: «No roots» di Alice Merton. «Brano ritmicamente più spinto di quelli fatti fino ad ora» ha anticipato il loro giudice prima di un’esibizione non totalmente sorprendente. Una canzone che parla di radici e spiega (in parte) la scelta di posizionare un grande cipresso al centro della scena. «Per me siete indispensabili per questa trasmissione» conclude Manuel Agnelli.
Renza Castelli conferma le impressioni della prima puntata: una voce ipnotica, una presenza scenica raffinata e molto sensuale. La scelta di Fedez per la seconda puntata è «Thunderclouds», brano uscito lo scorso agosto e firmato dal nuovo collettivo LSD (Sia, Diplo e Labrinth). L’esecuzione è stata gradita dai giudici, che hanno piacevolmente notato la volontà di mettersi in gioco anche senza la sua fidata compagna: la chitarra.
«Hai molta classe e un percorso interessante. Il tuo giudice ti porta a scoprire altre anime di te senza snaturarti. Sono in empatia con questo percorso» esordisce Lodo. Si unisce ai commenti positivi anche quello Manuel Agnelli, che però vorrebbe essere sorpreso da qualcosa di ancora più speciale. L’ultima parola è quella di Fedez, il giudice che la segue durante la settimana: «Il tema della puntata mi ha messo in difficoltà, non è un brano perfettamente coerente con il suo percorso. Però sono soddisfatto, Renza è una personadedita al lavoro e molto propositiva».
Quella di Sherol è una performance impeccabile. La sua vocalità così precisa e nitida è stata inserita all’interno di una cornice onirica e misteriosa costruita ad hoc dal direttore Simone Ferrari. Non ci sorprende la sua perfetta esecuzione di «Rank & File» dell’americano Moses Sumney, che conferma ancora una volta di essere una delle papabili artiste già pronte per la finale del talent.
«Sherol è una fuoriclasse che non sa di esserlo. Deve affrontare la sua ansia, risolverla e capire cosa è in grado di fare» esordisce il suo giudice Manuel. Gli altri colleghi seduti al tavolo sono d’accordo: «Hai gli strumenti per uscire arricchita da questo viaggio» afferma Lodo, mentre Fedez lo definisce un esperimento ben riuscito. Sherol piace, non c’è dubbio.
In quest’edizione, Anastasio è il concorrente che ha più cose da dire. Se nelle precedenti performance si era cimentato in rielaborazioni ben riuscite di capolavori cantautoriali come quelli di De Gregori e Fossati, per la puntata dedicata all’attualità Anastasio esplora le note di un pezzo fresco di successo radiofonico. «Se piovesse il tuo nome» di Elisa è stata riproposta con una veste diversa: il giovane artista tiene il ritornello ma riscrive l’intero testo personalizzando molto il brano firmato da Calcutta.
«Sei un personaggio difficilmente qualificabile, ed è un grande complimento. L’altra volta avevi raggiunto alte vette poetiche, ma comunque mi piaci tanto. Sei un bene per questo programma» commenta Manuel, che ci legge quasi nel pensiero. Avere Anastasio in gara non è più un azzardo ma una garanzia di qualità.
LA PLAYLIST DI SPOTIFY PER RIASCOLTARE LA MUSICA DI QUESTA PUNTATA
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