«X Factor 2018»: le performance e gli eliminati della semifinale

Torna sul palco il vincitore dell’undicesima edizione di «X Factor»: Lorenzo Licitra è il protagonista dell’opening della semifinale. Insieme ai concorrenti si esibisce in una performance corale sulle note del capolavoro di Bob Dylan «A Hard Rain's A-Gonna Fall». Ad accompagnare l’esibizione, una scenografia davvero suggestiva opera del direttore creativo Simone Ferrari.

Naomi è in finale: l’unica concorrente della squadra di Fedez si prepara per stupire il Forum di Assago. Perché è questo che ha fatto nelle ultime puntata: sorprendere il pubblico (e anche i giudici) con una aspetto inedito del suo talento, un lato che forse non era stato esplorato fino in fondo. Diciamo la verità: alle audizioni aveva dimostrato subito di essere una “soprano anomalo” riuscendo ad abbinare sapientemente il canto con il rap. Poi, la strada scelta era stata un’altra: inedito compreso1q, che alla luce delle ultime esibizioni poco si sposa con la “nuova Naomi”.

Nella prima manche si presenta con l’esplosiva «Problem» di Ariana Grande feat. Iggy Azalea: look perfetto, buona grinta e ideale riassunto di un cambio di stile decisamente positivo. Assegnazione difficilissima per la seconda parte della sfida: Fedez decide di farle cantare un mash up tra «Rap God» di Eminem e «Beautiful» di Christina Aguilera. «È il percorso più atipico che mi sia mai capitato, ha scoperto un talento che non sapeva di avere. Benvenuta alla nuova Naomi» conclude il suo giudice.

Non è la prima volta che Leo Gassmann finisce al ballottaggio, ma questa volta non riesce a superare la sfida che lo avrebbe portato direttamente sul palco del Forum di Assago. Chitarra e voce per la prima manche: il concorrente della squadra di Mara Maionchi opta per la ballad di Noel Gallagher «Dead in the water».

«È diverso da quello che abbiamo sentito di solito, non ti sei ripetuto. La tua comfort zone pensavo fosse l’italiano ma anche questa l’hai seguita bene» esordisce Fedez, che anticipa quello che dirà il suo giudice. «Hai avuto un modo di cantare diverso ma molto preciso. Abbiamo fatto bene a seguirti» conferma Mara. Nella seconda manche, invece, il giovane Gassmann torna sui suoi passi con «Com’è profondo il mare» di Lucio Dalla.

Luna Melis vola in finale: la giovanissima delle Under Donne di Manuel Agnelli salirà sul palco del Forum con la grinta e quel talento così versatile che l’ha contraddistinta sin dalle prime audizioni. Un inedito che si posiziona bene in radio e negli ascolti in streaming, ma è dal vivo che risulta più evidente la sua maturità artistica. Nella prima manche della leonessa, come la definisce il suo giudice, la scelta ricade su «Mica Van Gogh» di Caparezza: «Buona per te, molto fresca con parole che ti stanno bene» esordisce Lodo nel tavolo dei giudici.

Quello su cui punta Fedez è sottolineare la mancanza del lato cantautorale di Luna: «Bella la produzione di Fish, inciso con grande carica. Visto che il pezzo è italiano, magari mi sarebbe piaciuto l’inserimento di una strofa tua». Tecnicamente perfetta, una presenza più forte e potente in «Can’t hold us» di Macklemore & Ryan Lewis ft. Ray Dalton. Luna è una “tigre” brava da far paura, ancora qualche anno e avrà tutte le carte per diventare ciò che sogna.

Cosa dire dei Bowland, se non che in queste puntate ci hanno aperto le porte del loro personalissimo e magico mondo musicale che poco c’entra con le comuni logiche discografiche. L’ambito mainstream, a cui fanno capo tante star dell’attuale generazione, non è in linea con le intenzioni dei Bowland: «Sono senza confini di genere, sensi e continenti» spiega Lodo, che in loro ha creduto sin dal primo momento.

«Quando ascolto questa canzone mi sembra di stare in un cinema!» commenta un membro del trio alla presentazione del brano selezionato da loro stessi. Si tratta di «Iron» di Woodkid, scelta nella quale riescono a comunicare anche attraverso un'estetica essenziale, ma giusta per la loro dimensione. «Prendete e destrutturate le canzoni: siete meritevoli di andare in finale e di far uscire subito un album. Solo questo vi manca» commenta Fedez.

È Lodo a terminare il giro di giudizi: «Per la vostra eleganza, gentilezza e per avere quello che chiamano X Factor ovvero la profonda coscienza di chi siete».

Essere donna e bambina insieme: è questo che la rende speciale per il suo giudice Manuel Agnelli. Non è abbastanza per il pubblico a casa, che elimina Martina Attili alla prima manche dopo aver eseguito «The Climb» di Miley Cyrus. Sicuramente non è la sua esibizione migliore, le numerose imprecisioni tecniche non sono passate inosservate.  

«Sei espressione di una gioventù molto particolare e affascinante, ma non ti ho sentito precisa. Mi sei piaciuta più altre volte» dice Mara. Fedez, invece, arriva direttamente alla questione: «La tua particolarità è sempre stata quella di essere una ragazza di sedici anni con riferimenti all’hip hop svedese, norvegese e sperimentale. Questo brano è l'opposto di quello che mi sarei aspettato: siamo rimasti incantati dal tuo inedito, ma l'incantesimo si è spezzato con le cover».

Lo abbiamo detto più volte: per il contenuto, la personalità e il talento che ha mostrato al pubblico, Anastasio è il più quotato per la finale del talent. Entrambe le interpretazioni della serata («La porta dello spavento supremo» di Franco Battiato e «Clint Eastwood» dei Gorillaz) sono sentite e molto forti.

Se per Fedez riemergono ricordi giovanili che aveva messo da parte a lungo, Manuel sottolinea la mossa positiva nel cambiare dimensione a livello sonoro e di atmosfera. «Appena diventi adulti, tendiamo a dimenticarci quella paura del vuoto, della fine. È toccante». Mara Maionchi conclude: «Fai viaggiare con la mente, sei potente ed entri nella vita degli altri senza nessun rispetto. Sei un disturbatore, te l’ho sempre detto».

Finite le manche, arriva il rapper sardo noto alle classifiche per essere sempre ai primi posti: Salmo è l’ospite della semifinale, si è esibito sulle note di «90min» e di «Il cielo nella stanza», brani estratti dal suo ultimo album «Playlist».