Roberto Marelli era Arturo, l’amico speciale di “Casa Vianello”

L’attore, per tanti anni tra i personaggi fissi della serie tv, ci racconta Sandra e Raimondo

Roberto Marelli
11 Ottobre 2019 alle 11:00

Mettiamo in chiaro una cosa. Lui di nome fa Roberto, anche se per tutti, in un momento della vita, è diventato Arturo. Il momento è facilmente rintracciabile: era il 1990 e il signor Roberto Marelli, milanese di nascita e attore di professione, fu scelto per interpretare Arturo, il miglior amico di Raimondo Vianello nella famosissima sitcom “Casa Vianello”.

E amicizia fu, dentro e fuori dal set. Il signor Roberto oggi ha 82 anni, è più magro di quando appariva tutte le settimane nel salotto televisivo di Sandra e Raimondo, la chioma è ancor più candida e nella camminata si aiuta con un bastone. Ma il sorriso timido resta immutato e la memoria non vacilla di fronte a ricordi ed emozioni.

Nel cerchio giallo, Roberto Marelli nel 2001 nei panni di Arturo sul set della 10a stagione di “Casa Vianello”. Da sinistra, Marelli, Barbara Snellenburg, Giorgia Trasselli e Raffaele Fallica; in primo piano, Raimondo Vianello (1922-2010) e Sandra Mondaini (1931-2010). “Casa Vianello” è andata in onda per 16 stagioni dal 1988 al 2007

Signor Roberto, come arrivò sul set di “Casa Vianello”?
«Mi chiamò un’autrice, stava facendo dei provini. A Mediaset avevo appena lavorato nel “MegaSalvi Show” e a “Viva le donne” con Amanda Lear. Dissero che era “per una sitcom” senza spiegarmi altro».

Un provino a scatola chiusa.
«Al provino c’era molta gente, aspettai il mio turno, feci un monologo di cabaret, mi dissero: “Ciao ciao” e non seppi più nulla. Dopo due mesi io mi ero già dimenticato del provino, mi telefonarono e dissero che ero stato scelto per interpretare l’amico di Raimondo in “Casa Vianello”».

Perché scelsero proprio lei?
«Fino ad allora negli sketch l’amico di Raimondo lo aveva fatto Enzo Liberti (l’attore era morto nel 1986, ndr). Ho pensato: “Bah, mi avranno scelto perché abbiamo la stessa stazza e gli stessi capelli bianchi”. Forse volevano continuare quella storia».

Dal 1988 al 2007 furono girati 338 episodi di “Casa Vianello”. Lei a quanti ha partecipato?
«Dalla seconda stagione al 2005, saltai solo un anno. A occhio e croce mi pare 46 episodi su oltre 300».

Come mai si assentò?
«Ebbi una forte depressione. Sandra, che aveva un cuore d’oro, quando lo seppe mi disse: “Ti metto in contatto con il mio medico”. Che fosse depressa lo sapevamo, c’erano voci in giro, ma sul set non ha mai detto nulla, è sempre venuta al lavoro. Rifiutai l’offerta, non volevo che per la mia depressione lei, che in quel momento stava meglio, si sentisse di nuovo male».

Il suo primo incontro con Sandra e Raimondo fu...
«Quando facemmo la lettura del copione a tavolino, come a teatro. Erano seri, si lavorava a memoria, solo Sandra ogni tanto usava il gobbo. “Buongiorno Raimondo” dissi il primo giorno sul set e lui rispose: “Senti, diamoci del tu perché lavoreremo tanto assieme”. Raimondo ti metteva a tuo agio, con lui c’era grande naturalezza. Tornai a casa felice».

E lì siete diventati amici.
«Tutte le volte che lo vedevo gli dicevo: “Ciao Raimondo, come stai?”. E lui, tutte le volte, rispondeva: “Che ti frega? A te chiedo come stai?”. E poi mi abbracciava. Era fatto così».

Con Sandra come si comportava?
«La prendeva sempre in giro. Allora funzionava che, finito di girare una scena, la si riguardava subito. Quasi sempre era buona la prima, ma se c’era un piccolo errore Raimondo diceva: “È colpa di Sandra!”».

Com’erano sul set Sandra e Raimondo?
«Raimondo stava con tutti, parlava sempre di calcio con i tecnici. Era molto amato. Quando si tornava a girare una nuova stagione, dall’alto dello studio si vedeva uno striscione con scritto: “Si ricomincia, benvenuto!”. Pochi attori hanno avuto questo onore».

E Sandra?
«Sandra era più riservata, stava in camerino con la sarta e la parrucchiera, usciva al momento di girare. Una volta mi disse: “Io quando ero giovane ero brutta”. E io: “Ma cosa dici, eri bellissima!”. Lo diceva spesso. Io avrei dato chissà cosa per avere un quadro di suo papà Giacinto. I quadri in scena erano quelli originali del padre pittore e ce n’era uno dove Sandra era giovane e bella con gli occhioni grandi sgranati».

In tanti anni ha capito il segreto della loro unione?
«La tenerezza. Una delle ultime volte io e Sandra eravamo seduti da soli sul famoso divano di “Casa Vianello” e lei mi ha fatto il nome di Lucia Folli, un’attrice degli Anni 60. “Sai, è stata fidanzata con Raimondo prima di me...”. Voleva sapere se la conoscevo. Mi ha fatto molta tenerezza».

Sandra era gelosa di Raimondo?
«Era innamorata. Un giorno stavamo girando una scena e Raimondo cadde a terra. Aveva un ginocchio dolorante, si era infortunato qualche giorno prima giocando al pallone e non riusciva ad alzarsi. Sandra è schizzata dal camerino gridando: “Raimondo, cosa c’è?”».

Dopo “Casa Vianello” vi siete più visti?
«Ci si sentiva per telefono. Rispondeva Sandra: “Ciao bello”, e mi passava Raimondo. È capitato un fatto curioso. Una notte caddi dal letto perché ero sceso dal lato sbagliato. Il giorno dopo chiamai Raimondo che mi disse: “Sono pieno di dolori alle costole, questa notte sono caduto dal letto”. Lui e Sandra dormivano in stanze separate perché lui guardava lo sport in tv fino a tardi. Rimase fermo tre mesi».

Raimondo Vianello è morto il 15 aprile del 2010.
«Andai a salutarlo un’ultima volta. La bara era negli studi di Cologno Monzese, c’era una fila enorme, passai avanti perché ero “l’amico di Raimondo”, poi scrissi una dedica sul libro all’ingresso: “Ciao dal tuo amico”. Non mi firmai “Roberto Marelli”, ma “Arturo”».

Dopo cinque mesi è morta pure Sandra.
«Le ho telefonato un po’ di volte dopo la morte di Raimondo, all’inizio rispondeva, poi non più. La governante diceva: “Le dico che ha chiamato”. Ma non richiamava. Poi ho saputo che rispondeva solo a Pippo Baudo. Sono andato spesso a trovarla al cimitero di Lambrate dove è sepolta, un loculo tra tanti, a volte il suo nome è coperto dai fiori. Sarebbe bello che lei e Raimondo fossero sepolti vicini, ma lui è a Roma e lei a Milano, vicino alla mamma. Parlava sempre della sua mamma...».

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