Rocío Muñoz Morales: «Mi sono innamorata di Fedez… per finta»

Intervista alla protagonista di «Un passo dal cielo 4» che nella fiction di raiuno interpreta Eva

26 Gennaio 2017 alle 17:34

Da qualche giorno attorno a Rocío Muñoz Morales c'è un girotondo di fidanzati da far perdere la testa: uno è vero (Raoul Bova), uno finto (Fedez) e uno «vero ma per finta» (Enrico Ianniello). Confusi? Il fatto è che gli sceneggiatori di «Un passo dal cielo» si sono inventati una divertente commedia degli equivoci per il personaggio di Eva, interpretato proprio dalla Morales. Ma lasciamo che sia lei a spiegarlo...

Rocío, a «Un passo dal cielo» non ci si annoia mai.
«Proprio così. Adesso a San Candido per registrare un disco è arrivato anche Fedez, nel ruolo di se stesso, ed è stato subito “paparazzato” con Eva. A quel punto, visto l’interesse della stampa, l’agente del cantante ha proposto ai due di fingersi innamorati con tanto di contratto. E visto che Eva ha bisogno di rilanciare la carriera di modella, e anche di soldi per il suo locale, ha accettato. Peccato che questo le crei parecchi problemi con Vincenzo, il suo fidanzato “vero” interpretato da Enrico Ianniello. Non possono più baciarsi all'aperto e lei lo deve addirittura buttar fuori di casa, per dividerla con Fedez!».
Ha mai ricevuto davvero una proposta del genere?
«No, e non potrei mai accettarla. Per me i sentimenti sono sacri e vengono prima del lavoro. In questo sono proprio rigorosa, anzi "militare”. Però si dice che sia successo, soprattutto in America. E per Eva è un'idea che calza a pennello. Quando ho letto la sceneggiatura, ho tirato un sospiro di sollievo».
E perché?
«Perché il personaggio di Eva è così sopra le righe che mi chiedevo: “e adesso che cosa si inventeranno?”. Ho temuto anche che decidesero di farla sparire».
Come è stato recitare con Fedez?
«È stato molto buffo e divertente. Mi ha colpito la disinvoltura con cui lui, sullo schermo, interpreta se stesso: non ha avuto paura di creare equivoci tra il personaggio e la realtà, o di confondere i suoi fan. È stato molto bravo a stare al gioco».
Era il vostro primo incontro?
«Lo conoscevo già come cantante, naturalmente. Quando sono venuta ad abitare in Italia le sue canzoni erano tra le prime che ho ascoltato. Sul set è scattata subito una certa simpatia, perché lui viene dalla musica e il suo impaccio mi ricordava il mio quando sono salita per la prima volta sulle passerelle delle sfilate e della moda. O sul palco di Sanremo. Entrambi affacciati su un mondo che non è il loro, un po' persi, con la stessa timidezza e lo stesso desiderio di imparare».
Anche il protagonista Daniele Liotti era una novità sul set, no?
«Sì, è vero, ma il personaggio di Eva interagisce molto più con Fedez che con lui. Però anch'io ho respirato l'aria di novità che Daniele ha portato sul set. Del resto non c'era alternativa: per superare lo shock dell'addio del vecchio protagonista, bisognava cambiare tutto».
Vuol dire che ha sentito la mancanza di Terence Hill?
«L'abbiamo sentita tutti, soprattutto sul piano umano. Terence è una persona speciale, mi ha lasciato un grande ricordo».
Come è stato girare questa nuova stagione? Si trovava bene sul set?
«Benissimo, in Alto Adige sembra di vivere dentro a una fiaba. "Un passo dal cielo” mi ha fatto scoprire un altro pezzetto d’Italia. Sono qui da tre anni e piano piano la sto esplorando tutta».
La sua bambina, Luna, era con lei?
«Certo. La imbacuccavo per bene e poi la portavo a respirare l’aria buona di San Candido».
Insomma ormai si sente anche un po’ italiana. Ma quanto? Italiana al 30%?
«Di più, di più. Me ne sono accorta quando, partendo per Roma, ho detto agli amici “vado a casa”. Una volta l’avrei detto di Madrid. E poi sembra che quando sogni nella lingua del Paese in cui vivi sia fatta. Ecco, io ormai parlo italiano pure nei sogni».
A proposito di sogni, ne ha uno nel cassetto?
«Sto per debuttare con uno spettacolo teatrale ("Certe notti”, dal 31 gennaio al teatro Ghione di Roma, Ndr) e vorrei che andasse tutto bene. Non è uno scherzo recitare in italiano dal vivo e su un palco! L'argomento purtroppo è attualissimo: è la storia di cinque ragazzi che vivono in una Casa dello studente, quando arriva il terremoto. Che sconvolgerà le convinzioni di tutti».
Si avvicina anche Sanremo, che lei ha presentato nel 2015. Ma quest'anno faranno tutto Carlo Conti e Maria De Filippi. Le dispiace?
«Mi basta il ricordo dell'edizione 2015. È stato un vero regalo che mi hanno fatto l'Italia e Carlo Conti. Lui è un direttore artistico geniale, anche la scelta di coinvolgere Maria  lo dimostra».
Lei in Spagna è famosa anche come ballerina. Cosa aspetta a partecipare a «Ballando con le stelle» insieme a Raoul Bova?
«Chissà. Io prendevo il ballo molto sul serio, era anche faticoso e adesso mi sto un po’ riposando. Però se Milly ci invitasse... mi piace molto quel programma».
Ma Raoul balla bene?
«Lui... ballicchia».
Risposta diplomatica. Mi par di capire che non sia il suo forte.
«No, no. Ha molto senso del ritmo. E poi mi piace il fatto che si lasci andare. Diciamo che ballare con Raoul è... divertente».

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