Ogni sera entrano nelle nostre case per regalarci stacchetti musicali e sorrisi, oltre a spiegare gli argomenti delle domande poste dal conduttore Flavio Insinna ai concorrenti di “L’eredità”. Sono le “professoresse” e in questa edizione a Ginevra Pisani, nel cast da tre anni, si è affiancata la debuttante Samira Lui, nata a Udine da mamma italiana e papà senegalese, e arrivata terza a Miss Italia nel 2017.
Le professoresse di "L'eredità"
Samira Lui
Samira, cosa significa essere diventata una “professoressa”? «È una grande soddisfazione perché questo era il programma dei miei sogni e della mia infanzia. In studio provo una forte emozione perché rivivo i momenti in famiglia quando la sera, con mia madre e i miei nonni, ci riunivamo per seguire “L’eredità”». La televisione era un suo pallino quindi? «Amo stare davanti alla telecamera e mi piace che il pubblico da casa mi possa apprezzare per quella che sono. Questo ruolo è in linea anche con il mio carattere». Da “maestrina”? «È proprio così. Sono stata sempre precisina, tendo a correggere le persone, a dare consigli. Anche a scuola ero una leader. Ho sempre avuto un bel caratterino». Cosa dicono in famiglia del suo nuovo lavoro? «Purtroppo mia nonna Rina non ha fatto in tempo a vedermi perché è scomparsa a gennaio, ma so che da lassù penserebbe: “Guarda Samira dove è arrivata…”. Lei ha sempre assecondato i miei desideri. Dall’età di 5 anni faccio parte del coro di voci bianche del Friuli-Venezia Giulia e con cui ho girato il mondo. Mia madre è contenta però mi ha detto: “Non montarti la testa”. Lei ha sempre voluto che studiassi. Ho frequentato il Liceo artistico: diventare architetto è il mio piano B». La bellezza è utile o si fatica il doppio per essere presi sul serio? «L’avvenenza aiuta, ma gli altri mi hanno sempre vista come quella simpatica e non mi sono mai sentita la bella del gruppo. Non punto sul mio aspetto fisico ma sulla capacità di arrivare alle persone e farmi apprezzare per quello che ho dentro». Come è stata accolta? «È una grande famiglia, ospitale e protettiva. Flavio è un maestro». E com’è il rapporto con la sua collega Ginevra? «Siamo diventate sorelle. Non era scontato, mi ritengo molto fortunata. C’è anche da dire che è difficile litigare con me (ride)». Nonostante lei sia nata e cresciuta a Udine, noto un accento partenopeo. «Vivo a Roma ma da più di due anni vado spesso a Napoli per motivi di lavoro e di cuore». Per assumere la cadenza napoletana in poco tempo significa che il cuore batte molto forte? «Sì. È una “full immersion” d’amore»
Ginevra Pisani
Ginevra, che consigli ha dato alla nuova collega Samira? «In questa trasmissione ho mosso i miei primi passi e siamo diventati tutti una grande famiglia. Insinna è per me “zio Flavio”, punto di riferimento importante. Samira è in gamba. Ha un fidanzato napoletano e sembra più partenopea di me che sono nata a Napoli! Nei suoi confronti ho un atteggiamento materno e, per anzianità nel programma, le faccio da prof…». Anche nella vita fa la “professoressa”? «Lo sono sempre stata. Il piglio da maestrina e da secchiona è nella mia indole fin dai tempi della scuola. È stato anche il difetto per il quale venivo presa in giro. Sapevo tutto io, non sbagliavo mai, o almeno pensavo». Ci racconta un episodio da “prima della classe”? «Una volta ebbi da ridire contro un prof del Liceo scientifico che aveva messo la nota a tutta la classe. Precisai: “Lei deve scrivere tutti tranne Pisani” (ride)». Dopo il liceo? «Innanzitutto amavo e amo la matematica. Non mi sono iscritta all’università ma il pensiero corre sempre lì. Prima o poi riprenderò a studiare. Intanto ora sono impegnata con i corsi di recitazione e di canto». Quindi, dopo la tv, sono questi i suoi obiettivi? «Vorrei continuare a lavorare nello spettacolo. Sono acerba e il mondo del cinema lo conosco poco. Ecco perché ora voglio sperimentare tutto per poi incanalarmi in una direzione precisa». I suoi genitori sono contenti delle sue scelte? «Sono orgogliosi, hanno sempre approvato le mie scelte. Mia madre fa la poliziotta, è una donna forte e determinata all’esterno ma con me e i miei fratelli è di una dolcezza straordinaria. Lei e papà sono consapevoli che faccio un lavoro che mi rende viva». Com’è la giornata tipo di una “professoressa”? «Se lo racconto, nessuna vorrà più farlo (ride). Sveglia alle 8, colazione, doccia. Sala prove per allenamento e stacchetti. Poi un’ora e mezza al trucco e parrucco. Nel pomeriggio si va in studio per la puntata. La sera a letto presto per avere l’indomani il volto riposato. E nelle pause mangio di tutto: pasta alla carbonara, cacio e pepe, gnocchi. A differenza di Samira, che invece preferisce il riso, più leggero». Qual è il gioco del programma che preferisce? «Senz’altro quello del “Parolone” perché mi sento protagonista quando leggo le spiegazioni: lì divento una sorta di dizionario umano! E poi imparo tante cose». E con la Ghigliottina come se la cava? «In quel momento non siamo inquadrate e parte in studio la sfida tra me, Samira e il cameraman: a volte la vinco ma mica spesso!».
Segno distintivo: il sorriso disarmante. Con ha conquistato il pubblico nel ruolo di Professoressa. E ora porta il buonumore come valletta di Flavio Insinna