Sara Lazzaro: «Non vedo l’ora di sbagliare bene!»

L'attrice è protagonista nella serie "Sono Lillo" su Prime Video

L'attrice Sara Lazzaro.
L'attrice Sara Lazzaro.  Credit: © Piergiorgio Pirrone
19 Settembre 2024 alle 08:22

Ha compiuto quarant'anni da poco Sara Lazzaro, attrice dei due mondi. Cresciuta tra Provolon, in provincia di Padova, e Carmel (nella contea di Monterey, dove è ambientata la serie “Big Little Lies”), l'attrice metà italiana e metà americana appartiene a una generazione di artisti che prova a trascendere le etichette. Sarà che è cresciuta con la valigia in mano, tra la nebbia padovana e il sole californiano. «All'età di quindici anni avevo preso più aerei che treni, nella mia vita» racconta Lazzaro.

Al liceo la folgorazione: si innamora di Puck di “Sogno di una notte di mezza estate” e inizia ad accarezzare l'idea di una vita da attrice. A 17 anni legge “Sulla strada” di Jack Kerouac: “Road is life”, la strada è una vita, scrive il padre del movimento beat. Per lei che ha sempre contenuto moltitudini, come diceva Walt Whitman, è un romanzo formativo.

Gli studi allo Iuav di Venezia, e poi la voglia di scommettere su se stessa e volare a Londra per continuare a formarsi: recitazione, ma anche regia. Dopo aver lavorato con Susanna Nicchiarelli nel film “La scoperta dell'alba”, Sara vola a Los Angeles e nel giro di pochi mesi ottiene un ruolo da protagonista nel film biblico “The Young Messiah”, uscito nelle sale americane nel 2016. Da lì la carriera inizia a decollare: in Italia lavora con Paolo Sorrentino a “The Young Pope”. «Lavorare con Paolo mi ha molto stimolato, soprattutto da un punto di vista di sua gestione visiva del cinema, di quello che puoi creare con l'immagine» afferma Lazzaro.

La popolarità arriva nel 2020, quando il pubblico italiano, stremato dalle restrizioni, si innamora di “Doc - Nelle tue mani”, il medical con protagonista Luca Argentero. Nella fiction, Lazzaro interpreta Agnese, direttrice sanitaria dell'ospedale nonché ex moglie del protagonista. Un personaggio a tratti austero, che tuttavia consente a Sara di continuare a sperimentare: guarda anche al comico e venera la poliedricità di Meryl Streep, capace di dispensare lacrime e sorrisi con la stessa maestria. «Limitarsi a un solo genere? Può diventare un'occasione mancata. Credo che non si possa conoscere la comicità senza attraversare il dramma, e viceversa» osserva Lazzaro.

Sara Lazzaro in una scena di “Sono Lillo 2”.
Sara Lazzaro in una scena di “Sono Lillo 2”.  Credit: © Amazon Prime Video

Ecco perché il ruolo che più le è restato nel cuore è quello di Daniela nella (deliziosa) fiction “Volevo fare la rockstar”: qui interpreta una giovane donna «molto più vicina a me e al mio humor che a volte può essere anche un po' dissacrante» ammette l'attrice, che aggiunge «è stata una fortuna poter continuare a spaziare senza che un personaggio come Agnese mi inghiottisse».

Mentre sul fronte del cinema appare in “Siccità” di Paolo Virzì, sul fronte televisivo partecipa a “Call My Agent!”, riuscito adattamento della serie francese “Dix Pour Cent”, e alla serie in costume “La legge di Lidia Poët”. «La rappresentazione del femminile sta cambiando, ma c'è da scardinare un sistema complesso in cui se noi donne siamo assertive veniamo etichettate come difficili, mentre un nostro collega maschio sarebbe premiato per lo stesso comportamento» riflette Sara Lazzaro.

Tanti ruoli da comprimaria - i più difficili, chiedetelo a registi e direttori di casting - e la voglia di compiere il salto a protagonista. «Mi sento pronta, ho raggiunto una maturità artistica che mi permetterebbe di affrontare questa sfida serenamente. Non esistono ruoli piccoli ma piccoli attori» chiosa citando Stanislavskij «coi personaggi che interpreto mi diverto a essere autrice di me stessa, giocando con le sfumature e arricchendoli di aspetti impercettibili che danno spessore e credibilità. Un ruolo da protagonista offre ben poco margine, in questo senso».

Staccare il traguardo dei quaranta che effetto le ha fatto? Sara Lazzaro è diplomatica: «sono grata per l'amore che ricevo, anche se quando mi guardo allo specchio non vedo quell'età, che è sempre di più un numero. Penso alla regia e mi ispiro a Greta Gerwig. Ho scritto alcuni soggetti che presto potrebbero diventare qualcosa di più». L'idea di passare dietro alla cinepresa non la intimorisce. Anzi. «Esiste questa convinzione secondo cui il debutto debba essere un successo clamoroso, ma questa stortura sgombra il campo da ogni errore che potrebbe rivelarsi invece una lezione da imparare» concede Lazzaro, che ribadisce: «io non vedo l'ora di sbagliare, e di sbagliare bene!»

Nel frattempo dà appuntamento al pubblico dal 19 settembre con la seconda stagione di “Sono Lillo”, la sit-com che la vede recitare con Lillo Petrolo. Il suo personaggio, Marzia, alle prese con un cambiamento importante. Lazzaro anticipa che «Marzia è di ritorno dal viaggio in Giappone, viaggio che ha intrapreso per conoscere se stessa. Torna con delle consapevolezze importanti e accompagnata da un tipo piuttosto particolare: Aldo, interpretato da Corrado Buzzanti». Il multiverso complicherà le cose ancora una volta, ma stavolta Marzia dovrà fare i conti con la scelta che ha compiuto, quella legata al nuovo compagno.

Dopo il teatro di quest'anno - ha girato l'Italia con “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman per la regia di Raphael Tobia Vogel -, Sara tornerà sul set della terza stagione di “Call My Agent!” nei primi mesi del prossimo anno. E “Doc”? Gli episodi della quarta stagione sono in fase di scrittura, ma non trapela nulla sul destino che attende il suo personaggio. «Non vedo l'ora cos'hanno in serbo i nostri sceneggiatori» confessa Lazzaro. Se il futuro di Agnese è incerto, quello di Sara è molto chiaro: non sarà rettilineo - come la vita l'ha abituata sin da piccola - ma di certo sarà sorprendente quanto il suo talento.

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