I brividi non ve li provocheranno solo le atmosfere e le misteriose morti, ma anche lo scenario islandese
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Se volete vedere “A murder at the end of the world” vi consiglio di indossare un giaccone caldo prima di sedervi sul divano. Perché questa bellissima serie è ambientata (non tutta, ma quasi) in Islanda e i brividi non ve li provocheranno solo le atmosfere tese e le misteriose morti di alcuni personaggi, ma anche lo scenario ghiacciato e tormentato (nel senso delle tormente di neve).
Vi dico il minimo indispensabile della trama: un guru dell’informatica (e non solo), interpretato da Clive Owen, convoca in un albergo in mezzo ai ghiacci le menti più brillanti del pianeta, hacker, creativi, architetti, eccetera. Poi, come in un giallo di Agatha Christie, iniziano le morti (o gli omicidi?) ed Emma Corrin (la Lady D. giovane di “The Crown”, qui una hacker con la passione delle indagini, specialmente sui cadaveri) comincia a capire in che guaio si è messa accettando l’invito. La buona notizia è che la serie, pur lasciando aperto uno spiraglio per stagioni future, ha un finale chiuso.