È in streaming su Netflix dal 16 settembre la terza e ultima stagione di “Baby”, la serie ispirata ai fatti di cronaca che qualche anno fa hanno visto protagoniste un gruppo di minorenni dei Parioli di Roma, accusate di prostituzione. Più che raccontare il fatto in sé, prova a esaminare il mondo da cui provengono i suoi protagonisti, tra desiderio d’evasione e rapporti con le famiglie. Il risultato è una serie sfrontata e tenera, comprensiva ma mai accondiscendente, che svela desideri, paure e gioie di un gruppo di adolescenti, calato in un contesto socio-culturale particolare.
«Non so dire se abbiamo raccontato una generazione» dice Benedetta Porcaroli (Chiara nella serie) in conferenza stampa «Quello che so per certo è che il cinema e la serialità televisiva riescono a far diventare storie particolari, universali. Grazie a "Baby" ho ricevuto lettere da ragazzi di tutto il mondo, che si riconoscevano in molti degli aspetti narrati, anche se non per forza nel dettaglio. La mancanza di punti di riferimento, che vanno dalle istituzioni alle famiglie, gli ambienti che si frequentano che ti fanno inciampare, le amicizie: sono elementi universali di una generazione che in "Baby" è stata rappresentata nel modo più fedele possibile».
Scritta dal collettivo GRAMS (Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol), di cui Antonio Le Fosse si è messo per la prima volta anche dietro alla macchina da presa affiancando Andrea De Sica e Letizia Lamartire, “Baby 3” chiude il cerchio narrativo portato avanti fino a oggi, facendo emergere le scottanti verità su Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani), ma anche i sospesi di Damiano (Riccardo Mandolini), Fabio (Brando Pacitto), Brando (Mirko Trovato) e tutti gli altri suoi giovani protagonisti.
Distribuita in 190 paesi, vede riunito il cast delle precedenti stagioni con due new entry: Anna Lou Castoldi nel ruolo dell’anticonformista e sempre positiva Aurora e Antonio Orlando in quello del giovane ispettore di Polizia che riesce a portare la storia delle baby-squillo in Tribunale.
"Baby": dove eravamo rimasti
La seconda stagione di “Baby” si conclude in medias res: la doppia identità di Chiara e Ludovica è a un passo dall’essere scoperta. Brando è ancora rinchiuso nel suo silenzio, mentre Fabio prova a vivere la sua libertà sentimentale senza però esserne del tutto coinvolto. Damiano continua ad arrovellarsi sui problemi che lo tormentano, tra famiglia e amore, passato e presente, in un senso di perpetua irrequietezza. Se nella prima stagione di “Baby” abbiamo conosciuto i personaggi e il loro mondo, la seconda racconta “la loro caduta”.
La trama della terza stagione di “Baby”
«Nella terza stagione i personaggi si scontrano con le conseguenze delle loro azioni» dice Riccardo Mandolini (Damiano). I nodi vengono al pettine, ma non per forza in accezione negativa. «Il lato positivo della storia è che i ragazzi riescono a evadere dal contesto opprimente e corrotto che li circonda, seppur compiendo scelte-non scelte spesso sbagliate di cui però accettano fino alla fine le conseguenze, in modo molto più responsabile degli adulti che li circondano» afferma Benedetta Porcaroli. “Baby 3” chiude le parabole narrative dei suoi protagonisti e la vicenda che voleva raccontare. In tal senso la produzione non lascia spazio a congetture su una possibile quarta stagione, che non ci sarà: «Non credo che quello che abbiamo raccontato abbia bisogno di aggiunte» dice Nicola De Angelis di Fabula Pictures «Magari in futuro si potrà parlare di spin-off, ma non di sequel e non ora». «È strano pensare che fino a un po’ di tempo fa mi svegliavo con l’idea che "Baby" era ancora nella mia vita come Ludovica, mentre ora non è più così e non sarò più lei» ammette Alice Pagani malinconica.
Le collaborazioni di “Baby 3”
La fanbase di “Baby” è stata un elemento fondamentale per decretare non solo alcune soluzioni di trama, come elementi della seconda stagione che hanno portato a un finale diverso da come i GRAMS e la produzione se lo immaginavano all’inizio, ma anche a una scelta di collaborazioni che ben potessero rispecchiare i gusti della generazione che la serie racconta e a cui parla. Ecco dunque Achille Lauro intonare il suo inedito “Maleducata” già sulle immagini del trailer o Levante duettare con Altarboy in “Vertigine”, in accompagnamento al teaser della stagione.
È finalmente disponibile in streaming la serie che parte dallo scandalo scoppiato qualche anno fa a Roma, per parlare di solitudine, disagio e ribellione giovanile