Ma chi era Angelo Pintus prima di diventare per tutti il comico applauditissimo nei teatri, nei palazzetti e in televisione?
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Ma chi era Angelo Pintus prima di diventare per tutti il comico applauditissimo nei teatri, nei palazzetti e in televisione? Può aiutare a scoprirlo la nuova serie comica che porta il suo nome, “Before Pintus”, 8 episodi disponibili su Prime Video a partire dal 19 aprile.
La storia, ovviamente romanzata e cadenzata da tante risate, con molti colleghi comici (Max Vitale, Rita Pelusio, i PanPers) e moltissimi volti noti (Gloria Guida, Francesco Renga, Nek, Rossella Brescia, Ninni Bruschetta) si basa sulla domanda: «Com’è la vita di un famoso showman prima che raggiunga il successo?».
Pintus, come nasce l’idea di questa sitcom?
«Renata Avidano e Maurizio Sangalli qualche anno fa avevano scritto un progetto per me, parlava della vita di un comico. Durante il lockdown con il regista Roberto Cenci ci è venuta l'idea di fare una sitcom e dalle due cose è nata “Before Pintus”. Con un salto del tempo, c'è la mia storia».
Cosa c'è di vero?
«Tutto ciò che si vede è successo. In un altro tempo evidentemente, ora ho quarantanni. Certo che ho dormito a scrocco, che ho fatto il cameriere, che andavo nei locali e la gente non rideva mai. Ogni storia è vera. Viene solo un po' romanzata».
Tu che fai provini…
«Nella serie a farmi il provino ci sono Cenci con Peppe Vessicchio e Claudio Cecchetto. Ma se penso a quante volte nella vita sono stato a Mediaset e la responsabile casting mi ha chiesto: “Nome?”. “Angelo Pintus, sono già venuto venti volte…”. Magari vai per una cosa e ti prendono per un'altra. In una puntata mi vogliono per fare la donna in un musical!».
Ti piazzi a scrocco dall'amico Maurizio Casagrande.
«Maurizio è un uomo di teatro storico. Anni fa mi propose un film con lui, ma io non so recitare e dissi di no. Poi ci siamo rivisti a “Stasera tutto è possibile” con Amadeus e lì, sulla stanza inclinata, è nato l'amore».
Davvero nessuno rideva ai tuoi spettacoli?
«Le scene di quando vado nel locale e nessuno ride è verissima. Ricordo ancora la mia prima esibizione, fu a Roma nel locale di Teo Mammucari, il Gildo, arrivai nel '97, feci il mio numero e mentre parlavo sentivo dal pubblico: “Ahò, basta!!!”».
Nel cast c'è pure Gloria Guida.
«È una donna più grande con cui ho una relazione. Gloria è perfetta, è veramente simpatica e gentile. Le ho detto: “Gloria, sei bellissima, ma la verità è che sono innamorato da una vita di tuo marito”. Io da ragazzino amavo Johnny Dorelli, il suo modo di parlare, i suoi film, “A tu per tu” con Paolo Villaggio l'ho visto cento volte».
Com'è stato fare l'attore?
«I primi due giorni è stato terribile, ero teso, non sapevo come fare, poi mi sono detto: “Sai che c'è? Io mi lascio andare e la faccio come mi viene naturale. Se va bene è andata bene perché sono io, se va male è andata male proprio perché sono io”».
Ci sarà un seguito?
«Me lo auguro, spero ci sia più di una stagione, ma non più di tre. Intanto però vediamo questa come va».
Del tuo repertorio cosa c’è nella serie?
«Pochissima roba, ogni puntata inizia con un breve monologo di un minuto e mezzo, quello è repertorio, poi è tutto nuovo. Ammetto che è stato difficile trovare un po' di felicità a gennaio quando abbiamo girato, era tutto chiuso e se si ammalava qualcuno del cast saltava tutto»
Ti mancano gli spettacoli dal vivo?
«Proprio al “Lele's”, il locale della serie che nella realtà non esiste, ho fatto un live davanti a 40 persone che andrà in onda su Italia Uno ad aprile e su Prime Video a ottobre. L'idea era di fare uno spettacolo dal vivo visto che fino al 2022 non se ne parla. E per 50 minuti non ho mai parlato di Covid. Infatti è stato difficilissimo, ormai sembra che non hai niente da dire che non sia quell'argomento ».
Nella vita reale chi era Pintus “prima di Pintus”?
«Pintus è Pintus da sempre. Anche a scuola nessuno mi chiamava Angelo, il mio cognome è diventato il mio soprannome. “Chi è stato?” chiedevano i professori. “Pintus!”. Già da bambino c'era questa volontà di far ridere, poi nell'adolescenza un po' ti passa, non sai cosa vuoi fare della tua vita, intorno ai 17 anni mi è ritornata la voglia, ho iniziato nei villaggi turistici e ho capito che volevo fare proprio questo».