“Boris 4”: l’atteso ritorno di René Ferretti e della sua squadra

René e la sua squadra tornano sul set, questa volta alle prese con algoritmi, streaming, codici comportamentali e rappresentazione

26 Ottobre 2022 alle 12:18

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Dodici anni dopo la conclusione di “Boris 3” e undici dopo il film, è finalmente arrivato l’atteso momento di rincontrare René Ferretti (Francesco Pannofino) e la sua squadra al completo - o quasi - in azione su un nuovo set. La quarta stagione di "Boris", su Disney+ dal 26 ottobre, riesce nel difficile intento di rimanere se stessa, seppur ironizzando su tematiche attuali come inclusione e codici comportamentali, produzione per piattaforme streaming americane che valutano la qualità e la vendibilità di un prodotto seriale tramite algoritmi, call, lock e tanti altri termini anglofoni su cui i nostri si impappinano. 

Il cast

La serie, creata originariamente dallo scomparso Mattia Torre - che qui viene omaggiato con una scelta iper azzeccata di racconto - con Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, entrambi rimasti alla sceneggiatura, ha portato con sé in questo nuovo capitoli tutti i suoi capisaldi: da Arianna (Caterina Guzzanti) a Biascica (Paolo Calabresi), fino a Duccio (Antonino Bruschetta) e Stanis (Pietro Sermonti), così come Corinna (Carolina Crescentini) e Alessandro (Alessandro Tiberi) che da stagista malmenato qui ritroviamo nelle vesti di professionista di spicco della piattaforma per cui René & co. si trovano a lavorare. 

La trama

Nei primi due episodi vediamo Stanis e Corinna nelle vesti di produttori che, perlopiù per riparare a un buco nell’acqua fatto con una trasposizione su Gengis Khan, decidono di proporre a una piattaforma streaming americana un progetto sulla vita di Gesù, su cui vengono chiamati a lavorare René e il team di “Gli occhi del cuore”. Per andare in produzione devono però attendere che venga sbloccato il progetto, su cui il canale mette diversi paletti in base a suggerimenti di gradimento proposti da un algoritmo: deve essere una storia teen, deve essere multietnica etc. Mentre gli sceneggiatori lavorano a una trama che possa andar bene al nuovo sistema, il resto della squadra è sul set a fare alcune prove di regia, tra tentativi maldestri di silurare Corinna e le solite imbarazzanti proposte interpretative di Stanis. 

Il trailer

Sono otto gli episodi di “Boris 4”, tutti della durata di circa mezzora, che con la stessa capacità di essere divertenti e scorretti di una volta racconta la tv e i tempi di oggi (fra l’altro proprio gli stessi della piattaforma streaming che li ospita). Nonostante le nuove norme comportamentali da osservare sul set, che Biascica in primis fatica a rispettare, rimangono i tormentoni “cagna maledetta”,“apri tutto”, “dai dai, dai” e gag come “facciamo come in La bambina e il capitano”, coppini a non finire e nonnismo verso gli stagisti, che però vengono centellinati in modo da non far funzionare la serie solo come operazione nostalgia. 

La parte più divertente della quarta stagione di "Boris” è infatti che ruota tutta intorno a un’entità quasi divina, l’algoritmo, di cui tutti continuano a parlare, ma nessuno sa davvero cosa sia. Chissà se, anche trasportati da questa guida immateriale a cui tutti inconsapevolmente affidano il proprio giudizio, René e la sua troupe finiranno per abbandonare il desiderio di fare un lavoro di qualità, lasciandosi trasportare verso il solito destino oppure se la tecnologia ha in serbo un finale diverso per loro. 

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