“Citadel: Diana”, una storia di spionaggio internazionale dal cuore italiano

Dal 10 ottobre su Prime Video Matilda De Angelis è tormentata, spietata e pronta ad uccidere

4 Ottobre 2024 alle 11:23

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A primo impatto può sembrare una storia di spionaggio come tante altre, ma "Citadel: Diana" va oltre tutti gli stereotipi e le convenzioni mostrando un lato inedito degli agenti segreti. Dal 10 ottobre su Prime Video arriva la nuova serie originale italiana tratta dal mondo di “Citadel” che ci terrà con il fiato sospeso.

«Aspettatevi di tutto, niente è come sembra» ci avvisa la protagonista Matilda De Angelis in una piovosa Roma durante la presentazione in Piazza della Repubblica. Prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios - e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo "Citadel: Diana" in 6 episodi ci trasporta nel 2030 in Italia, a Milano, in un futuro dove l'essere umano sembra aver perso completamente la libertà diventando pedina nelle mani dei "più potenti" del pianeta.

Intrighi internazionali, armi potentissime in grado di scatenare una guerra mondiale, uomini e donne doppiogiochisti: "Citadel: Diana" ha un cuore italiano, ma le vicende sono di carattere internazionale. La freddezza degli agenti segreti si scontra e si incontra con la passione e il calore del nostro Paese grazie a Diana Cavalieri interpretata da Matilda De Angelis. Spia di Citadel infiltrata nella rivale Manticore, Diana è una donna caparbia e testarda proprio come la dea della mitologia che porta il suo stesso nome. È regina della caccia all'uomo determinata a trovare i responsabili della morte dei genitori e a risolvere tutte le "missioni impossibili" che le vengono affidate per poter finalmente abbandonare Citadel e cambiare vita. Tante sono state le scene d'azione che hanno messo alla prova l'attrice: «Ho un passato da super eroina, ho fatto 12 anni di ginnastica artistica» dice ridendo Matilda «Per me era importante essere in grado di fare le scene di azione e per prepararmi fisicamente ci sono voluti 4 mesi nella scuola Eastunt di Emiliano Novelli. Non mi aspettavo che sarebbe stato così duro e difficile» confessa. Nella finzione invece a preparare la nostra super spia è stato Gabriele, alias, Filippo Nigro: «Quello tra Gabriele e Diana è un rapporto fraterno, sincero. Lui vuole fare di lei una grande spia anche se è consapevole di provocarle danni fisici e mentali» rivela l'attore.

Non solo azione, ma anche sentimento, quello di Diana è un personaggio diviso tra mente e cuore. Questa scissione si riflette anche nel look che appare rigido nell'abbigliamento, come fosse una corazza, ma sbarazzino nei capelli con un taglio asimmetrico. «La parrucca di Diana rappresenta il suo passato e anche il suo presente ed è stata ideata da Giorgio Gregorini che ha vinto l'Oscar per i capelli di "Suicide Squad"» spiegano Gina Gardini, Showrunner ed Executive producer, e il regista Arnaldo Catinari. Diana infatti deve fare i conti con il suo passato fatto di calore familiare e con il suo rigido e austero presente dove le emozioni sono "chiuse in cassaforte". Questa "cassaforte" viene messa a dura prova da Edo Zani (Lorenzo Cervasio) erede di Manticore Italia e suo "alleato". «Lui accoglie da subito la proposta di alleanza di Diana, il suo arrivo gli sconvolge la vita» racconta Lorenzo. «Inizialmente il loro rapporto è utilitaristico ma poi si rendono conto di essere molto più simili di quello che pensavano e il rapporto si evolve» aggiunge Matilda. Edo è un ragazzo ambizioso, ma vittima di una famiglia ingombrante e un padre (Maurizio Lombardi) severo e manipolatore. «Io non ho figli, ma me ne sono ritrovato uno adulto e testone» scherza Lombardi, poi sottolinea «Ho avuto la licenza di uccidere in questa serie. Il mio personaggio è il cattivo per eccellenza, ma ha un senso di responsabilità verso la sua azienda e la sua famiglia molto grande». Nel cast anche Julia Piaton, Thekla Reuten, Giordana Faggiano, Daniele Paoloni e Bernhard Schütz. In un mondo dispotico dove tutto cade a pezzi e le parole sono machiavelliche i nostri protagonisti impareranno che le emozioni non sono segno di debolezza, ma sono rifugio e forza da cui attingere per risorgere dalle proprie ceneri.

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