“Stranger Things” e “It’s Bruno”

Di serie, si sa, ce ne sono tante. Poche, però, possono vantare il riscontro clamoroso che ha avuto “Stranger Things” in tutto il mondo. I numeri precisi non li sappiamo (perché Netflix pubblica di rado dei “dati di ascolto”) ma il suo successo è passato di bocca in bocca e ha saputo resuscitare una passione globale per gli Anni 80. È proprio in quel decennio, infatti, che si svolgono le avventure di un gruppo di ragazzini di Hawkins (immaginaria cittadina dello Stato dell’Indiana) che fanno una scoperta incredibile: esiste un mondo parallelo, il “Sottosopra”, popolato da creature mostruose che minacciano la nostra realtà. Il 4 luglio debutta su Netflix la terza, attesissima stagione, dove ritroviamo i nostri giovani eroi cresciuti (ma non troppo) alle prese con nuove minacce e paure. Non solo soprannaturali: i nuovi episodi sono incentrati sul tema della crescita e della transizione all’età adulta e promettono emozioni vere, non soltanto brividi e spaventi.
Dal 4 luglio

Un terribile virus trasforma gli esseri umani in mostri famelici in questa spaventosa serie che Guillermo del Toro ha tratto dal suo stesso romanzo a fumetti. Tutte e quattro le stagioni si rivedono su Now Tv.

È diventata un caso a sorpresa questa serie di Netflix ideata e interpretata dal rapper Solvan Naim: otto brevi episodi incentrati sul suo cane Bruno e ambientati nel quartiere di Bushwick, a New York.

C’è sempre un omicidio su cui indagare nell’isola caraibica di Saint-Marie. Tutte le otto stagioni della serie inglese, di enorme successo in patria, si recuperano su Prime Video. La nona arriverà nel 2020.

Un ragazzo di grande talento viene reclutato da un prestigioso liceo di Beverly Hills per giocare a football. Ispirata alla vita del campione Spencer Paysinger, la prima stagione è ospitata da Infinity.