Da domenica 20 gennaio arriva su Rai 4, in prima visione assoluta per l’Italia, la nuova stagione di “Doctor Who”, storica serie inglese di fantascienza nata nel 1963 sulla Bbc e poi “resuscitata” nel 2005 (si tratta dell’undicesima stagione di questo "nuovo corso"). A dispetto della messa in onda poco invitante (andrà in onda il pomeriggio della domenica, alle ore 16, anche se grazie a RaiPlay si potrà recuperare liberamente in streaming nei giorni successivi) la serie è assolutamente imperdibile.
E ora vi spieghiamo il perché in sette punti facili facili.
1. Perché per la prima volta il Dottore è una donna
È la grande svolta di questa stagione di “Doctor Who”: il protagonista, un alieno che (riassumiamo per amor di brevità) invece di morire si rigenera e cambia aspetto, è sempre stato un uomo. Dal 1963 ne sono stati dodici. A grande richiesta del pubblico, è una donna a interpretare il tredicesimo dottore, l'attrice Jodie Whittaker. Per la tv inglese è stata una rivoluzione epocale.
2. Perché Jodie Whittaker è pazzesca
Forse l’avrete vista nella serie tv “Broadchurch” oppure, se siete più “impallinati”, in un episodio di “Black mirror” o nel film “Attack the block”: Jodie Whittaker si è fatta notare negli ultimi anni ed è riuscita a farsi scritturare nel ruolo più ambito (e più rischioso) della tv britannica. Non è una sorpresa: ha travolto tutti con il suo talento.
3. Perché si può vedere anche senza saperne niente
Rivedere tutti gli episodi della lunga storia di “Doctor Who” è un’impresa impossibile: sono più di 800, di cui quasi cento perduti, forse per sempre. Anche recuperare tutte le stagioni del “nuovo corso” (dal 2005) non è facile. In compenso, questa nuova stagione rappresenta una “ripartenza”, sia nella trama che nello stile (ha anche un nuovo "showrunner", Chris Chibnall) quindi si può affrontare anche senza essere degli esperti. Tranquilli.
4. Perché tanto le cose fondamentali da sapere sono tre
Certo, aiuta avere due o tre informazioni di base per affrontare una serie come “Doctor Who”. Facciamo tre. Primo, il protagonista si chiama il Dottore (e attenti, non si chiama "Doctor Who", quello è solo il titolo) ed è un "Signore del tempo", un alieno in grado di viaggiare nello spazio e, appunto, nel tempo. Secondo, ha una preferenza per gli umani (anzi, per gli inglesi) ed è spesso, quasi sempre, affiancato da uno o più “compagni di viaggio” (in questa stagione, tre). Terzo, la sua astronave ha la forma di una cabina telefonica della polizia blu e si chiama TARDIS (è un acronimo, ma fermiamoci qui).
5. Perché possiamo incontrare Rosa Parks
Gran parte degli episodi di “Doctor Who” sono delle storie autoconclusive in cui il Dottore e i suoi compagni arrivano in un luogo (o in un tempo) e si trovano a risolvere un problema o una minaccia. In questa stagione, tra gli altri, incontreremo Rosa Parks nell’Alabama del 1955 e viaggeremo fino al 1947 ai tempi della partizione dell’India. È come andare a scuola, ma con dentro gli alieni e i viaggi nel tempo.
6. Perché il Dottore è il Dottore
Sentite, non è un caso che “Doctor Who” sia una delle serie più amate in Inghilterra e un oggetto di culto in tutto il mondo: la può vedere chiunque (in patria è considerato un prodotto “per famiglie”), è esilarante ma talvolta può essere commovente, si viaggia in posti (e tempi) incredibili, e non si smette mai di pensare. Come il Dottore non c’è nessuno.
7. Perché vi farà venire voglia di recupere le stagioni precedenti
Purtroppo non sono disponibili in streaming in Italia le stagioni dal 2005 al 2008, in compenso su Netflix si possono recuperare tutte quelle trasmesse dal 2010 in poi, con protagonisti Matt Smith e Peter Capaldi nel ruolo del Dottore. Buona visione.