Dylan Dog diventerà una serie tv in dieci episodi

Sergio Bonelli Editore ha annunciato la nascita di una nuova divisione che si occuperà dello sviluppo di prodotti televisivi, non limitandosi al celebre «indagatore dell'incubo»

La copertina del numero 1 di Dylan Dog
2 Agosto 2018 alle 10:41

L'annuncio sembra un fulmine a ciel sereno, ma in realtà era atteso da tempo: Sergio Bonelli Editore ha deciso di far partire ufficialmente la produzione di una serie tv dedicata al suo personaggio più amato, Dylan Dog, pubblicato dal 1986 e tradotto in più di 30 Paesi nel mondo.

L'editore milanese ha creato per l'occasione una nuova divisione, Bonelli Entertainment, allo scopo di portare sul piccolo schermo gli eroi dei suoi fumetti, non limitandosi a Dylan Dog, ma con la possibilità di usare altri personaggi oppure di crearne di nuovi. Sembra essere il momento giusto, vista l'attenzione che l'Italia sta avendo a livello internazionale grazie a progetti come «The young Pope» e «L'amica geniale».

Il progetto più atteso, per il momento, è quello di una serie in 10 episodi dedicata all'indagatore dell'incubo. Bonelli ha ottenuto di nuovo i diritti di sfruttamento del personaggio soltanto un anno fa e l'intenzione è quella di mantenere un controllo maggiore sul franchise a seguito di quelle che il capo sviluppo Vincenzo Sarno definisce «brutte esperienze». Si parla, con tutta probabilità, del film americano con Brandon Routh uscito nel 2010, disprezzato dalla critica e ignorato dal pubblico.

Negli ultimi anni sono usciti un altro paio di piccoli film («Vittima degli eventi», realizzato dai fan con il crowdfunding, e «Il cane russo»), ma la serie prodotta da Bonelli promette di riportare sullo schermo lo spirito degli albi originali.

Il direttore editoriale Michele Masiero non esclude che l'universo di Dylan Dog non possa avere punti di contatto con quelli di altri personaggi come Mister No e Martin Mystère e quindi la creazione di spin-off. Insomma, le potenzialità per questo colosso dell'editoria a fumetti sono infinite. Staremo a vedere.

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