Giorgio Mastrota diventa «cattivo» in una nuova serie tv comica su Fox

Il re delle televendite però ammette: «Il mio destino è... sotto il materasso!»

Giorgio Mastrota
10 Agosto 2018 alle 09:30

Vedi un materasso e ti viene in mente subito lui, che con le televendite ha costruito una carriera di successo. Ma ora Giorgio Mastrota, sempre in onda negli inserti commerciali di tanti programmi Mediaset, è pronto a «vendere» un’altra immagine di sé: dal 17 settembre su Fox reciterà nella serie tv «Romolo + Giuly. La guerra mondiale italiana», parodia del dramma shakesperiano, trasformato in una faida tra due famiglie della capitale: i «coatti» Montacchi di Roma Sud e i «fighetti» Copulati di Roma Nord. E in questa storia interpreterà «Giorgio Mastrota della Centrale del Male».

Il suo alter ego diabolico?
«Una versione esasperata di me: un “drogato” di televendite. Per rivalsa contro il mondo crudele che non mi ha fatto diventare il conduttore che meritavo di essere, fonderò una loggia massonica nella mia Milano per trasformare Roma in un grande parco dei divertimenti».

Farà tutto solo?
«No, mi aiuta il pupazzo Tciù, gemello frustrato del mitico Uan di “Bim bum bam”. E mi alleo con Don Alfonso, il capo dei napoletani interpretato da Fortunato Cerlino (il don Pietro di “Gomorra”, ndr), un nobile decaduto che vuol rifondare il Regno delle due Sicilie. Cerlino è un attore vero, a me invece hanno dovuto cucire addosso il ruolo. All’inizio li ho visti scettici sulle mie capacità. E anch’io non credevo che sarei riuscito a superare la soglia del minimo sindacale sul set» (ride).

Non faccia il modesto: aveva già recitato in passato.
«È stato breve, ma intenso. Ho recitato nella telenovela “Manuela”, con Grecia Colmenares. E poi ho fatto una fugace apparizione nel videoclip della canzone “Cient’anne”, oltre che nel film, con Mario Merola e Gigi D’Alessio: la tirano sempre fuori nei programmi di “meteore”, certo non una grande prova di recitazione. Stavolta invece mi sono dovuto applicare, perché la serie è girata in modo cinematografico. E li ho convinti, se già pensano alla seconda stagione... con me».

Mica lascerà le televendite per il cinema?
«Mai! Mi tengo stretti i miei materassi e guai a chi me li tocca!».

Tempo fa ha detto che i suoi materassi sono il momento «educational» di «Forum».
«Una battuta ironica».

Spesso però l’ironia viene presa sul serio. Un quotidiano ha rilanciato la news satirica che lei avrebbe portato le televendite a teatro.
«Nooo. Davvero? Ogni tanto faccio qualche consulenza ai venditori delle aziende, ma il teatro proprio no!».

Quando è «in ferie» dai materassi, si rilassa sui materassini al mare?

«Sono un tipo più “montagnino”. Ho appena trascorso dieci giorni a Gressoney con tutta la famiglia, incluso il mio nipotino Marlo, il figlio della mia Natalia. E l’anno prossimo mi trasferirò a Bormio, in Valtellina. Lì mia figlia Matilde andrà alle elementari e il mio piccolo Leo, nato a  dicembre, farà l’asilo. Mentre Federico, che va al liceo a Milano, spiccherà il volo... È sveglio, mi ha dato lui l’idea di usare il mio pollicione su Instagram».

Un’idea brillante.
«Mi diverto moltissimo perché la gente mi manda un sacco di foto di pollicioni, tutti orribili come i miei».

Sono passati 30 anni da quando venne eletto «Uomo ideale d’Italia».
«Merito di Gianfranco Funari. Mi spinse lui a partecipare a quel concorso a Loano, nell’88: “Te serve pe’ fatte pubblicità!” disse. Lo conobbi quando mi presero in un suo programma per reggere un piatto di maccheroni. Una stupidata fatta mentre andavo all’università. Ma da lì partì tutto: le cose in Rai e su Rete 4. Si ricorda? Avevo tanti capelli cotonati. Adesso ho un’invidiabile pelata e sono nonno».

Lei è considerato tuttora uno dei belli della tv.
«Il mio segreto è fare figli: mi mantiene giovane!».

La sua famiglia somiglia più a una soap o a un reality?
«Con tre mogli (la ex showgirl spagnola Natalia Estrada, la modella brasiliana Carolina Barbosa e l’attuale compagna, l’atleta Flo Gutierrez, ndr), quattro figli e un genero che è mezzo inglese, direi a una soap!».

Per questo non ha mai partecipato al «GF Vip» o a «Pechino Express»?
«Già, sono vergine di reality (ride). Mi hanno cercato, ma non è il mio pane».

Però nel 2003 è entrato nel cast di «Uomini e donne».
«Me lo ha chiesto Maria De Filippi: registravo una televendita nello studio accanto al suo. Ero single e dissi di sì».

E perché ha prestato la voce ai ragazzi de Lo Stato Sociale nel brano «Sono così indie»?
«Ci tenevano, stranamente sono miei fan. E da cosa nasce cosa: saranno loro a cantare la sigla di “Romolo + Giuly”».

Da «Bellezze al bagno» a «Il nuovo gioco delle coppie», quali fra i suoi programmi storici ricondurebbe?
«Nessuno, il passato è passato. L’unico rimpianto è non essere riuscito a condurre “Ok, il prezzo è giusto!”, per il gusto di urlare “100! 100! 100!”. Ma ripeto, sto benissimo con i miei materassi».

A questo punto, la curiosità è legittima: lei su che materassi dorme?
«Su quelli che pubblicizzo io, da 30 anni a questa parte. Tutti i miei figli, tranne l’ultimo, ma solo perché ero all’estero, li ho concepiti sui miei materassi».

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