Dall'autrice di «Desperate Housewives» è in streaming la prima stagione della serie con Christina Hendricks, Mae Withman e Retta. Tre donne a cui una rapina al supermercato cambierà la vita

L’autrice di «Desperate Housewives» irride ancora la tradizionalità della famiglia americana, dando alle tre protagoniste femminili le redini per cambiare la situazione, con toni a metà tra la comedy e il drama. Quando la quotidianità ti sta stretta, hai un’unica soluzione: rivoluzionare tutto. È proprio quello che fanno Beth, Ruby e Annie, le tre protagoniste di «Good Girls», serie ideata da Jenna Bans («Desperate Housewives», «Grey’s Anatomy», «Scandal»), andata in onda in America sulla NBC e arrivata in Italia a inizio luglio su Netflix. Coi suoi 10 episodi e un cast composto da Christina Hendricks («Mad Men»), Mae Withman («Arrested Development», «Parenthood») e Retta («Parks and Recreation»), è già stata rinnovata per una seconda stagione.
La trama
Il confronto con «Desperate Housewives» è d’obbligo, e non solo perché frutto della stessa penna. Come nella serie terminata nel 2012, le protagoniste sono tutte donne, alle prese con la loro difficile vita quotidiana: c’è Beth prigioniera di un matrimonio infelice; Ruby in cerca di cure che possano permettere alla figlia di sopravvivere a una malattia polmonare e Annie, cassiera, in lotta con l’ex compagno per l’affidamento della figlia. Il cambiamento a cui mirano si presenta quando decidono di commettere una rapina al supermercato dove lavora Annie. La situazione presto degenera e insieme si ritroveranno ad avere goffamente a che fare con la criminalità organizzata.
Il trailer
Il tema della rapina

È la terza volta che nel 2018 ci si ritrova davanti al tema della rapina. Prima di «Good Girls» c’è stato «La Casa di Carta» (Netflix) e poi ancora «Ocean’s 8», spin-off tutto al femminile dei tre film precedenti diretti da Steven Soderbergh. A differenza di questi, nella serie di Jenna Bans le protagoniste non hanno esperienza con la malavita e la loro estraneità impacciata a un mondo a loro estraneo è il fulcro dell’intero progetto. Beth, Ruby e Annie, sono casalinghe davvero disperate, pronte a tutto pur di migliorare la loro condizione, senza rinunciare mai al loro ruolo di madri di famiglia.