“Halo 2”, l’intervista a Pablo Schreiber: «Ora capirete chi è davvero Master Chief»

Dall'8 febbraio su Paramount+, continuano le avventure di John-117 in una seconda stagione che è anche un nuovo inizio

5 Febbraio 2024 alle 16:11

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Dall'8 febbraio su Paramount+ arriva la seconda stagione di "Halo", la chiacchieratissima serie dedicata al videogioco sparatutto fantascientifico Xbox che ha conquistato il mondo. Il protagonista è Master Chief John-117, interpretato dal grande Pablo Schreiber insieme alla sua squadra di Spartan d'élite contro la minaccia aliena Covenant. Questa seconda stagione, di cui abbiamo visto i primi due episodi in anteprima, si può considerare a tutti gli effetti un nuovo inizio.

I personaggi, gli intrecci e l'azione della prima stagione, qui si eleva a un nuovo livello rendendo la serie ancora più appassionante e spettacolare. Ma chiediamolo direttamente a Pablo: dalle sue parole si capisce subito quanto questa serie sia per lui molto più che un ruolo in una serie tv.

La seconda stagione di Halo si prennuncia, l’hai detto tu stesso in più occasioni, come più ricca e più profonda. Perché? 
«Sicuramente perché c’è un nuovo approccio dato dal nuovo “showrunner” David Weiner. La sua presenza ha fato una nuova prospettiva e un nuovo modo di raccontare le storie che si trovano all'interno della serie. Ha portato con sé tante persone di enorme talento, non solo dal punto di vista della scrittura, ma anche in quello che è il comparto artistico e delle scene d’azione. Da qui si è modificato il tono di tutto lo show. Il suo punto di vista approfondisce di più le storie singoli protagonisti e attribuisce un senso più oscuro al racconto. È cambiato anche il modo in cui l’azione stessa viene mostrata». 

L’identità di John-117 per molti videogiocatori è rimasta abbastanza un mistero. Per quello che hai scoperto e capito finora, chi è Master Chief? 
 «È difficile dirlo perché è davvero all’inizio del suo percorso introspettivo. Sappiamo però che un uomo dai rigidi principi morali, che è corretto, eroico, che tutti si aspettano da lui che faccia scelta giuste. È un uomo fortunato, in qualche modo, ma c’è qualcosa che lo fa sentire sempre un po’ distante da tutto il resto. È in un suo mondo, per così dire. Rispetto al percorso intrapreso nella prima stagione, in questi nuovi episodi andremo a capire meglio chi è scoprendo anche un po’ la sua infanzia. Il problema del suo personaggio, oggi, non è tanto capire chi è, ma su quali sono le differenze tra come l’universo lo vede e come si sente lui dentro. Questo scontro ci permetterà di scoprire chi è davvero oltre la superficie». 

Jake Ackerson, il tuo nuovo capo (interpretato dal bravissimo Joseph Morgan), sarà una vera minaccia al tuo ruolo di leader. Cosa ti piace di questo personaggio?
«Mi piace molto il suo punto di vista, il fatto che pur essendo il nostro capo, crei un clima tra noi di fiducia ma anche di sfiducia nel contempo. Finiremo a fare il gioco del gatto e del topo, guardando l’uno le mosse dell’altro per capire quali sono i reciproci obbiettivi». 

Come ti prepari fisicamente a diventare uno Spartan? 
«Faccio un sacco di sessioni di sollevamento pesi per restare in forma, mangio moltissimo perché di base non ho una corporatura naturalmente molto “grossa”. Qui è richiesto avere tantissima muscolatura e non è solo un fattore estetico: Master Chief è un personaggio imponente sotto ogni punto di vista, quindi per me è una sfida continua. Considera che la serie ha un periodo di registrazione di circa 9 mesi nel quale lavoriamo dalle 12 alle 15 ore al giorno, quindi per me è complicato non perdere massa, mantenendola per così tanto tempo». 
 
Mi ha divertito molto vedere il tuo rapporto con la Marine Talia Perez (è Cristina Rodlo). Quanto sarà importante il vostro rapporto nella serie? 
«Direi cruciale. Nel primo episodio mi ritrovo a salvarla durante una missione nella quale veniamo attaccati dai Covenant e nel secondo episodio poi mi ritrovo un po’ per caso a cenare con la sua famiglia, scoprendo le loro radici cattoliche e il loro senso di fiducia e fede che si declina in molti modi differenti e che avrà un forte influsso in quello che accadrà successivamente». 

Cosa rappresenta la serie di Halo per te oggi?
«Tutto. È un lavoro ma anche un pezzo importante della mia vita. Quando faccio qualcosa, il mio coinvolgimento è sempre totale, l’unica cosa sulla quale ripongo tutta la mia attenzione, la mia determinazione, anche la mia frustrazione se necessario. E non dimentico mai, quando Halo e l’universo che ruota attorno a questo brand sia importante, per tanti e per me». 

HALO è prodotta da SHOWTIME® in associazione con 343 Industries e Amblin Television. La seconda stagione di HALO è prodotta da David Wiener insieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television. Kiki Wolfkill è produttore esecutivo per Xbox/343 Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e Gian Paolo Varani.

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