Una storia di fantapolitica. È quella che racconta Philip Roth nel suo romanzo dal quale è tratta

Una storia di fantapolitica. È quella che racconta Philip Roth nel suo romanzo "Il complotto contro l’America" (pubblicato da Einaudi nel 2004). Lo scrittore infatti rivoluziona il corso degli eventi della Seconda guerra mondiale, immaginando la vittoria di Charles Lindbergh alle elezioni presidenziali del 1940. Evento che porta gli Stati Uniti d’America a divenire quasi un alleato della Germania nazista. Da questo scenario sconcertante trae ispirazione, e prende il titolo, la miniserie in tre serate al via su Rai3 venerdì 14 gennaio.
Tutto ruota intorno ai Levin, una famiglia di origini ebraiche. Herman (Morgan Spector) e Bess (Zoe Kazan) vivono una tranquilla vita medio-borghese. Ma a sconvolgerli è proprio il timore che Lindbergh (Ben Cole) possa diventare Presidente. A risentire delle loro preoccupazioni sono soprattutto i figli, il più grande Sandy (Caleb Malis), affascinato da Lindbergh, e il più piccolo e fragile Philip (Azhy Robertson). A complicare le cose, poi, è Evelyn (Winona Ryder): la donna s’invaghisce del rabbino Lionel Bengelsdorf (John Turturro) che appoggia la campagna elettorale a favore di Lindbergh. «Adoro la scrittura di Philip Roth» ha detto John Turturro. «Non è per nulla facile l’adattamento dei suoi romanzi perché è molto introspettivo. Esplora i sentimenti, ti fa entrare nella mente dei suoi personaggi, ti fa sentire che cosa pensano e provano. E mi auguro che la stessa cosa accada al pubblico televisivo vedendo la serie».