Quando si dice unire l’utile al dilettevole. In questi giorni di “quarantena” passate tanto tempo in casa davanti alla tv? Frequentavate un corso di lingua straniera ma la scuola chiude i battenti per un po’? Le app e gli esercizi online vi annoiano?
Bene, per evitare che il vostro inglese, spagnolo, francese o tedesco si “arrugginisca”, prendete in mano il telecomando e fatevi un giro tra i cataloghi della tv non lineare. In streaming, infatti, potete trovare tante serie tv che, guardate in lingua originale, possono aiutarvi a migliorare la vostra competenza nel parlato, arricchire il vostro lessico e affinare notevolmente la pronuncia.
«E c’è un ulteriore vantaggio rispetto ai metodi classici che si seguono durante le lezioni in aula: non sembrerà affatto di studiare!» commenta Steven Gore, docente di Inglese al British Council di Roma. «Le serie rafforzano la capacità di ascolto in modo naturale e divertente. E fanno sì che ci immergiamo in una situazione in cui sentiamo la vera lingua parlata, in un contesto avvincente, appassionante, interessante». Ma non sarà difficile per chi non è a un livello avanzato? «Iniziamo dalle serie più descrittive, con dialoghi non troppo fitti e dove sono soprattutto le immagini a “parlare”» consiglia Gore. «Non bisogna scoraggiarsi: non serve capire subito il 100% delle parole. Il processo di apprendimento è paragonabile all’allenamento per una maratona: settimana dopo settimana, mese dopo mese, e stagione (in senso televisivo) dopo stagione, la “full immersion” nelle storie migliorerà la comprensione. E diremo: “Wow, ora capisco quasi tutto”».
Da “La casa di carta” a “Elite”, da “Le ragazze del centralino” a “Vis a vis”. «Tutti possiamo guardare questi telefilm in audio originale perché per gli italiani la lingua iberica è, tra quelle di derivazione latina, la più semplice da capire» dice Sara Longobardi, ricercatrice di Lingua e traduzione spagnola all’Università degli studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, che porta avanti un progetto didattico sulle serie tv ideato dall’Instituto Cervantes di Roma. «Chi ha già una conoscenza intermedia può “buttarsi” senza sottotitoli, cercando di ricavare le parole mancanti dal contesto della conversazione».
Esercitatevi con il parlato quotidiano «Sarà piuttosto semplice perché le serie riproducono scene di vita comune: sentiamo lo spagnolo vivo, parlato tutti i giorni, non quello accademico dei libri» spiega l’esperta. «Poniamo attenzione alle espressioni colloquiali che a scuola non si studiano mai. E a quelle più colorite: ce ne sono così tante non perché sia un’esagerazione da fiction: lo spagnolo è davvero più tollerante con le parolacce. Occhio anche alle differenze lessicali tra lo spagnolo europeo e quello sudamericano. Per esempio, a Madrid macchina si dice coche, ma un trafficante colombiano della serie “Narcos” la chiamerà carro».
Inglese: annotate i vocaboli nuovi
Qualcuno preferisce titoli british, come “The Crown”, qualcun altro le commedie romantiche americane come “Modern love”. «Guardare le serie tv per chi apprende una lingua è come entrare in un “mondo di mezzo” tra lo studio tradizionale e il viaggio all’estero: si pratica l’ascolto attivo a casa» dice Barbara Berti, ricercatrice di Lingua e traduzione inglese all’Università degli Studi di Milano. «Chi vuole migliorare l’inglese può rivedere le puntate, facendo una sorta di challenge: sfidandosi a comprendere sempre più termini, cogliendo sfumature di significato. Per esempio, con “Downton Abbey” si imparano tante parole per indicare la servitù: valet (valletto) è diverso da footman (lacchè)».
Un quadernino per ripassare: «Tendenzialmente le commedie sono più facili da capire rispetto alle serie di azione, che hanno dialoghi più veloci, o a quelle medical, con un gergo tecnico (terapia intensiva? Si dice intensive care)» spiega la docente. «Ma siccome dev’essere un piacere e non una noia, è bene scegliere il genere preferito, che sia horror o fantascienza. Utilissimo, mettere in pausa con il telecomando per annotare su carta le parole che ci colpiscono. Dopo riguardiamole, pensiamo alle occasioni per riutilizzarle. Per esempio, couch potato è una definizione perfetta di un marito pelandrone, tutt’uno col divano. Più del banale lazy (pigro)».
Francese: i sottotitoli aiutano a seguire
Se volete tenere in esercizio il vostro francese con le serie tv, il catalogo è vasto. C’è “Marseille”, con Gérard Depardieu nel ruolo di un politico spregiudicato, o l’inquietante “Marianne”, dove una scrittrice di horror si imbatte negli spiriti malvagi, oppure “Chiami il mio agente”, commedia che racconta di star in crisi di notorietà che si rivolgono a un’agenzia di spettacolo di Parigi. «Rispetto ai classici metodi di studio, con le serie tv oltre alla lingua si apprendono anche la pronuncia e la cultura del Paese» nota Silvia Riva, docente di Letteratura francese e francofona all’Università degli Studi di Milano. «La principale difficoltà degli italiani è la comprensione del francese ascoltato, non dello scritto. Perciò, almeno all’inizio, è essenziale leggere i sottotitoli in lingua che agevolano qualora dovesse sfuggire qualche parola».
Usate la cuffia per concentrarvi: «Per eliminare i rumori di fondo in casa che distraggono, può essere utile isolarsi: mettere le cuffie è una buona idea» consiglia la docente. «Quanto ai titoli da cui partire, oltre ai gusti personali, consideriamo che certi generi facilitano la comprensione. Per esempio, gialli e polizieschi hanno sempre lo stesso schema, quindi sono più semplici da seguire. E, per il meccanismo della storia (scoprire gli assassini e i colpevoli) ci invogliano ad andare avanti nelle puntate».
Chi lo dice che il tedesco non è una lingua melodiosa? Ascoltate un puntata di “Babylon Berlin” o di “Dark” e ve ne accorgerete. «Non è così dura e aspra come si potrebbe pensare, ma ha un suo ritmo accattivante. Ed è su quello che bisogna concentrarsi per entrare in modo naturale e automatico nel parlato. Proprio come se fosse una canzone: si segue prima la musica, poi il contenuto» sostiene Andrea Pomplun, coordinatrice didattica del Goethe-Institut di Roma. «I sottotitoli possono aiutare nella comprensione generale, ma a volte ingannano perché il tedesco ha parole molto lunghe e spesso nella sottotitolazione troviamo dei riassunti dei dialoghi. La trascrizione precisa, infatti, occuperebbe troppo spazio, quasi un quarto del teleschermo».
Fissate i volti «Una cosa che aiuta è concentrarsi sulle espressioni del viso, sul labiale, sui gesti dei protagonisti. Quando vediamo una serie in italiano, tendiamo a vedere tutto l’insieme. Invece occorre notare visi e primi piani, che “raccontano” moltissimo della vicenda» consiglia la docente. «Un ultimo suggerimento per le mamme e i principianti: oltre alle serie, vale la pena di guardare su YouTube il programma per bambini “Die Sendung mit der Maus”, che ha un tedesco semplicissimo, adatto a chi è alle prime armi».