Sono i protagonisti della nuova serie Netflix di Pappi Corsicato. E li vedrete in panni inusuali...
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Era il 1964 quando la 16enne Gigliola Cinquetti, a sorpresa, si aggiudicò la vittoria al Festival di Sanremo con “Non ho l’età”. Esiste un tempo giusto per l’amore? Se lo chiede anche Gabriella, protagonista della nuova serie “Inganno” diretta da Pappi Corsicato e in arrivo su Netflix il 9 ottobre in sei episodi: una donna divorziata con tante certezze e poche emozioni, tra i figli grandi e il lavoro. Lei che pensava di aver chiuso con l’amore incontra l’impetuoso Elia, un uomo coetaneo del figlio e con molti segreti. Ecco cosa ci hanno detto Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, i loro interpreti.
Che cosa vi ha conquistato, di “Inganno”?
Guerritore: «È la storia di una donna che cambia strada, che corre un rischio e che tradisce le aspettative di tutti coloro che ha intorno: come dire di no?».
Gianniotti: «Ne abbiamo viste tante di coppie in cui l’uomo si accompagna a una donna più giovane. Qui è l’opposto: la nostra protagonista è una donna che esercita appieno la sua autonomia».
“Inganno” affronta il tema della differenza di età. Perché è ancora un tabù, specie se la donna è più grande dell’uomo?
Guerritore: «Più che tabù, non ne esiste rappresentazione. La società dell’immagine esclude la femminilità delle donne superati i 40 anni. Il pubblico che mi segue trova raramente personaggi in cui immedesimarsi, perché i ruoli da 60enni vengono affidati ad attrici che sembrano avere 20 anni di meno. Finalmente posso portare sullo schermo una donna nel pieno della maturità e con una femminilità compiuta».
Gianniotti: «Nella realtà ci sono tante coppie così. Mia moglie (la truccatrice Nichole Gustafson, ndr) ha nove anni più di me. Fortunatamente le cose stanno cambiando anche in tv e al cinema, come nel caso di “C’è ancora domani”, il film di Paola Cortellesi, bella storia di emancipazione femminile».
Monica, questa è una serie ricca di sensualità. È un modo per esortare le sue coetanee a lasciarsi sorprendere dalla vita a tutte le età?
Guerritore: «Senz’altro. Attraverso il loro corpo, le donne vivono una vita scandita da riti di passaggio. Cosa succede dopo la maternità, quando i figli sono grandi? Gabriella trova il coraggio di cambiare la direzione della propria esistenza e accoglie il brivido che questo giovane uomo le sa regalare».
Giacomo, lei ha iniziato la sua carriera come figurante nel pubblico dei programmi di Pippo Baudo. Poi il successo è arrivato oltreoceano, con il ruolo del Dr. Andrew DeLuca nella serie tv “Grey’s Anatomy”. Che effetto le fa essere protagonista della sua prima serie italiana?
Gianniotti: «Sono arrivato in Canada con la mia famiglia all’età di 5 anni ma sono nato in Italia. Lavorare a questa serie è una grande soddisfazione, specialmente perché è un progetto a me molto caro. Abbiamo girato in un posto stupendo che è la costiera amalfitana, il che rendeva ancora più speciali le scene romantiche tra me e Monica».
Guerritore: «Lavorare con Giacomo è stato come fare un film con una star di Hollywood! A Sorrento non riuscivamo a camminare senza che lui venisse inseguito da ragazzine urlanti».
Monica, le è mai stata stretta l’etichetta di “sex symbol” nel corso della sua carriera, o ha imparato a non darci peso?
Guerritore: «Quella è stata un’altra delle tante scelte scandalose che ho fatto: uscire dal tracciato dell’attrice di teatro che fa ruoli impegnati. Ho sempre voluto interpretare personaggi che parlassero della fisicità della donna senza essere scabrosa. Il cuore è ingannevole, ma il corpo a volte ne trae piacere».
Gianniotti: «Nella vita di coppia ci sono dei ruoli che magari accettiamo, ma nell’intimità è diverso. Tra Gabriella ed Elia è lei a comandare».
Il titolo “Inganno” ha diversi significati nella serie.
Guerritore: «Può esserlo la forza di Gabriella o il pericolo di Elia, o anche una decisione che si prende. A volte, nella vita, per trovare una via basta andare in un’altra direzione!».
Giacomo, il suo addio a “Grey’s Anatomy” risale a tre anni fa. È stata dura chiudere quel capitolo della sua vita?
Gianniotti: «Sì, ma il mio obiettivo è continuare a cambiare ruoli, rinnovarmi. Sia per me in qualità di attore sia per il pubblico, che potrebbe stancarsi di vedermi sempre negli stessi panni».
Talvolta il corpo maschile viene mostrato di meno, ma in questo caso il sex appeal di Elia è pari a quello di Gabriella. Si sentiva in imbarazzo?
Gianniotti: «È parte del gioco, e in quanto attore mi presto sempre alle esigenze del personaggio. Togliermi la maglietta a favore di telecamera è come dire una qualsiasi altra battuta!».
Monica, lei è Capricorno, quindi tenace, mentre Giacomo è Gemelli, più impetuoso. Voi seguite di più il cuore o la mente?
Guerritore: «Mi baso sulla percezione che mi arriva dalla persona che ho davanti, dopodiché entro in “modalità Capricorno” e analizzo la situazione con cura».
Gianniotti: «Io penso moltissimo, ed è solo grazie alla recitazione che ho imparato a lasciarmi andare».
Monica, che cosa direbbe oggi della serie “Inganno” Sandro Bolchi, il meraviglioso regista che l’ha diretta nello sceneggiato “Manon” nel 1976?
Guerritore: «Mi avrebbe detto: “Ecco, sei partita con un ruolo scandaloso e ti ritrovo in un altro ruolo scandaloso!”».
Magari alla nonna “Inganno” non lo facciamo vedere...
Gianniotti: «Macché! Mia nonna è molto avanti, una molto aperta. Ci teniamo tanto a sapere che cosa pensano le nonne di tutta Italia!».