“Inverso – The Peripheral”: la serie di fantascienza dai creatori di “Westworld”

In streaming dal 21 ottobre, la serie tratta dal romanzo di William Gibson, tra viaggi nel tempo, tecnologie visionarie e metaverso

Chloë Grace Moretz in “Inverso - The Peripheral”  Credit: © Prime Video
21 Ottobre 2022 alle 10:52

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William Gibson è uno dei più grandi scrittori di fantascienza - insieme ad Asimov, Bradbury, Dick… - finora esistiti: una mente le cui visioni oggi non sembrano più solo frutto d’immaginazione, ma anche di premonizione.

Inverso - The Peripheral” fa il suo debutto in streaming il 21 ottobre su Prime Video con le prime due puntate. Le successive sei verranno rilasciate con cadenza settimanale, una ogni venerdì. Una scelta oculata, visto che il mondo narrativo proposto da “Inverso” è ricco e le sue dinamiche hanno bisogno di tempo per essere interiorizzate. Almeno per i primi episodi, dopo i quali il meccanismo si fa più comprensibile e anche lo spettatore meno allenato sul genere riesce a trovarsi a suo agio con le logiche proposte. 

Quando la notizia che la Kilter Films di Lisa Joy e Jonathan Nolan (le due menti creative dietro al successo di “Westworld”) si era messa al lavoro, con Amazon Studios e Warner Bros Television, su “Inverso - The peripheral”, tra le ultime opere dell’autore - appartenente con “Agency” a quello che è stato nominato il “Ciclo Jackpot” - si è creato da subito grande attesa intorno alla trasposizione.

La trama

Protagonista è la giovane Flynne Fisher, interpretata da Chloë Grace Moretz, che vive nel sud rurale degli Stati Uniti, in un tempo non così distante del prossimo futuro. Flynne abita con la madre malata e il fratello maggiore, insieme al quale arrotonda il suo stipendio da commessa presso una tipografia 3D locale partecipando a giochi di realtà virtuale al posto di persone facoltose. Un giorno ai due viene recapitato un casco VR che la ragazza decide di testare per prima: è così che si ritrova in una Londra settant’anni nel futuro, dove qualcuno è stato in grado di aprire un portale temporale verso il tempo in cui lei vive. Una volta compreso che quello non è un gioco ma realtà, accetta di essere assoldata da una delle forze in campo, in cambio di futuristiche cure per la madre. Ma mentre Flynne inizia a indagare, la sua famiglia viene raggiunta nel presente e messa in pericolo da spietati nemici che hanno tutti gli interessi che le cose rimangano come sono. 

Una matrioska di linee temporali

La serie si gioca su più livelli temporali: ci sono quello presente di Flynne e dei giochi a cui partecipa col fratello, c’è quello del futuro in cui si proietta, e ci sono anche momenti di backstory passate dei suoi protagonisti. Un gioco a matrioska che però viene proposto in modo non ingarbugliato e di facile comprensione per chi guarda. I viaggi lungo le due linee temporali principali vengono svelati da subito: l'episodio pilota diretto da Vincenzo Natali (“Cube”, “Splice”), che è anche Executive Producer della serie, in tal senso è un prequel perfetto di tutto ciò che ci attende poi, dalle atmosfere ai personaggi, fino alla modalità di racconto. La sigla di apertura è meravigliosa, sia per messa in scena sia per scelta musicale. 

Il futuro viene presentato secondo due modalità: c’è quello del presente di Flynne, che è molto simile al nostro oggi, ma con la prepotente entrata in scena del metaverso, tra chip sottocutanei, stampanti 3D e avatar che permettono di divenire remunerative fonti di reddito. C’è quello della Londra del 2099: un luogo pressoché disabitato in seguito a una catastrofe non identificata, in cui la protagonista si trova a risolvere un mistero relativo alla connessione tra linee temporali. Perché è successo? Cosa sta accadendo e per volere di chi? Sono alcune delle domande a cui si troverà a rispondere.

Il trailer

Per essere una serie “dai creatori di Westworld”, ci sono meno scervellamenti di quanto si potrebbe pensare e più aderenza al racconto originale. Propone tematiche molto attuali che non sono solo inerenti al futuro delle nuove tecnologie e alle conseguenti ripercussioni umane, dallo stato di sorveglianza fino alle alterazioni fisiche, ma anche sociali, come il costo delle cure mediche, la vita nella provincia americana e il trattamento traumatico post bellico. 

Il cast

Il cast della serie vede in prima linea Chloë Grace Moretz (“Kick Ass”) nei panni di Flynne Fisher e Jack Reynor (“Midsommar - Il villaggio dei dannati”) in quelli di suo fratello Barton. Gary Carr è Wilf Netherton, contatto della ragazza nel futuro, insieme ad Ash (Katie Leung) e Lev (JJ Feild). Eli Goree è Conner, amico di Barton ed ex reduce di guerra ora invalido. Tra i cattivi ci sono Louis Herthum nei panni del gangster Corbell Pickett e T’Nia Miller in quelli della sua corrispettiva futura. 

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