La serie islandese prende l’avvio da un plot che in passato abbiamo già assaporato (“Les revenants”)

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Esiste un doppio per ciascuno di noi che non sia un Dr. Jekyll? Esiste la possibilità che sia un’occasione per rimediare agli errori del passato? La serie islandese “Katla” (una stagione, otto episodi, su Netflix) prende l’avvio da un plot che in passato abbiamo già assaporato (“Les revenants”).
In occasione di un evento imprevedibile (la prolungata eruzione del vulcano Katla che trasforma una comunità di agricoltori in un manipolo di sopravvissuti) si verifica una coincidenza che ha dell’impossibile: i morti ritornano. E i vivi si “sdoppiano” per ciascuno dei personaggi. Ma né i redivivi né i “diversamente vivi” sono qui per caso… Le “anime nuove” provengono proprio dal vulcano (e non riveliamo altro) in virtù di un segreto cosmico. Fra giallo, fantascienza e love story, “Katla” mette in scena un thriller coinvolgente che richiama, con coraggio e innovazione, atmosfere già preannunciate da nobili titoli di fantascienza (“Solaris”, per esempio). Ma in chiave nordica: il che, lo sappiamo, aumenta fascino e mistero per noi popoli del Mediterraneo.