Siamo stati a Madrid a parlare con tutti i membri della squadra del Professore, ecco tutto quello che abbiamo scoperto

«In Spagna ci sono il Real Madrid e il Barcellona. Sono rivali ed entrambi hanno le loro tifoserie. Qui c’è la squadra del Professore e quella della detective Raquel. La partita è ladri contro Polizia. Il “codice” è familiare a tutti e il pubblico si appassiona». Così Nairobi, o meglio l’attrice Alba Flores, con la sua personalissima “teoria del calcio” ci spiega il segreto del successo de "La casa di carta", di cui il 19 luglio arriva la terza stagione (ed è già stata annunciata la quarta).
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Berlino, o meglio l'attore Pedro Alonso, crede che parte del successo sia dovuto alla sete di uguaglianza che si respira in questo preciso momento storico «La società è in crisi di valori, chi non sogna di cambiare il sistema? La banda del Professore in fondo è un po' come Robin Hood. In pratica guardi ciò che accade nella serie e provi una sorta di sollievo».
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Per chi non l’avesse vista (si può recuperare su Netflix), possiamo dirvi che è la serie tv di Netflix non in lingua inglese più vista al mondo. Un vero fenomeno tv di cui gli ingredienti base sono l’azione e l’adrenalina. Eppure si svolge tutto in un solo luogo: la Zecca dello stato di Madrid. Lì un gruppo di rapinatori capeggiati dal Professore, la mente del piano, mette a segno il colpo perfetto: stampare centinaia di milioni di euro per poi goderseli in paradisi tropicali.
Per chi l’avesse seguita e non vede l’ora di scoprire cosa succederà adesso alla banda (dove i componenti hanno nomi di città per garantire loro l'anonimato e indossano maschere di Salvador Dalì che richiamano quelle del cospiratore di fine '500 Guy Fawkes), i trailer ci hanno anticipato che si stanno tutti godendo la bella vita in posti esotici, ma la cattura di uno di loro, Rio, li costringe a riunirsi per liberarlo. «E per farlo, il Professore ha chiamato a raccolta anche nuovi compagni e architettato un piano ancora più ardito di quello realizzato alla Zecca» racconta Álvaro Morte, che abbiamo incontrato a Madrid con il resto del cast.
«Il mio personaggio rinuncia alla sua vita e alla sua famiglia per il Professore, e non lo fa solo per amore, ma anche per gli ideali di libertà e giustizia che lui incarna. Questa terza stagione ha un taglio sociale e politico più marcato delle precedenti» spiega Itziar Ituño, la poliziotta Raquel, che oramai fa parte del gruppo.
Così a dare la caccia alla banda ci sarà una nuova detective, Alicia Sierra, interpretata da Najwa Nimri, che dice: «Alicia aspetta un bimbo che non ha cercato, non è un eroina e per lei il mondo non si divide tra buoni e cattivi». Già, perché "La casa di carta" ci ha mostrato come il popolo parteggi per i rapinatori, paladini di una rivolta contro un sistema che opprime i più deboli.
«Prima abbiamo rubato i soldi, ora li facciamo piovere sulla gente» dice infatti Tokyo, Úrsula Corberó. E per piovere intende proprio piovere dal cielo. Sì, perché anche questo farà parte del piano per liberare Rio. E Berlino, Pedro Alonso, che abbiamo visto morente nella passata stagione e ora presente nei trailer? Possiamo dirvelo, ci sarà. Del resto non vi sarà sfuggito che era sul set delle scene girate a Firenze.
Ma per non rovinarvi la sorpresa non vi sveliamo lo stratagemma ideato dagli autori di "La casa di carta" per “riportarlo in vita”. Aggiungiamo solo, giusto per stuzzicare la vostra curiosità, che lo scorgeremo anche in un convento. «Non c'è nulla di strano in questo, Berlino è a suo modo un uomo estremamente spirituale, un mistico. Il convento è una scelta coerente». E se nelle precedenti stagioni lo avete sentito intonare l'inno partigiano "Bella ciao", ora lo sentirete cantare altri “inni” italiani. Ma tranquilli, non ve li sveliamo. Niente spoiler!
Come dicevamo prima, in questa terza stagione ci saranno anche dei nuovi ingressi. L'attore argentino Rodrigo de la Serna veste i panni di un ingegnere amico di vecchia data del professore e prenderà il nome di battaglia di Palermo. E con lui debutteranno anche il croato Luka Peros e il libanese Hovik Keuchkerian, rispettivamente nei panni di Marsiglia e Bogotà.