Dal 19 aprile è disponibile su Netflix la nuova serie in dieci episodi «L'alienista», tratta dal pluripremiato romanzo di Caleb Carr e con la partecipazione di un cast straordinario: Daniel Brühl («Rush»), Dakota Fanning («American Pastoral», ma nel mondo del cinema da quando aveva 8 anni) e Luke Evans (Gaston in «La bella e la bestia»).
«L'alienista» è un giallo a sfondo psicologico ambientato nella New York di fine Ottocento, dove un misterioso serial killer inizia a mietere vittime tra giovani uomini che si prostituiscono. La psicologia è ancora agli albori, ma mettendo insieme i pezzi, il dottor Laszlo Kreizler (Brühl), un brillante alienista, capisce che la soluzione del caso si potrebbe trovare proprio nella comprensione della mente dell'uomo fautore dei crimini.
La serie è ideata e prodotta da Cary Fukunaga («True Detective», «Beasts of No Nation»), che inizialmente avremmo dovuto trovare anche alla regia, oltre che da Eric Roth (sceneggiatore di cult come «Forrest Gump», «Munich» e «Il curioso caso di Benjamin Button»), Hossein Amini (sceneggiatore di «Drive» e «Biancaneve e il cacciatore»), Steve Golin (produttore di «True Detective» e «Mr. Robot»), Rosalie Swedlin e Jamie Payne.
Di cosa parla «L’alienista»
Con il termine alienista a fine Ottocento, quando è ambientata la serie, s'intendeva un medico specializzato nel trattamento di patologie mentali non spiegabili e guaribili con la medicina tradizionale. A causa del loro comportamento non socialmente accettato, infatti, le persone affette da questo tipo di disturbi venivano «alienate».
Il dottor Laszlo Kreizler (Brühl), è un alienista maniacale e supponente. Quando a New York iniziano a verificarsi una serie di brutali omicidi che hanno come vittime dei giovani ragazzi uccisi sempre con lo stesso modus operandi, Laszlo capisce che i fatti sono connessi e frutto di una stessa mente criminale. Aiutato dall'illustratore John Moore (Luke Evans) e dall'ambiziosa Sara Howard (Dakota Fanning), che vuole diventare la prima donna detective della città, Laszlo deve riuscire a capire l'uomo che si nasconde dietro ai plurimi omicidi, per scovarlo e porre fine alla catena di violenza.
Daniel Brühl, Dakota Fanning e Luke Evans: il cast
Daniel Brühl interpreta un altro dei suoi personaggi antipatici e ci riesce come sempre benissimo. Il dottor Laszlo Kreizler è un uomo della New York benestante, ben affermato nella sua professione di alienista, anche perché è un incontentabile studioso. Laszlo dovrebbe rappresentare il bene, ma la dedizione ai casi e alle patologie che studia, lo portano spesso ad essere attratto dall'oscuro.
Anti-eroe dai risvolti positivi è invece l'illustratore - siamo a fine Ottocento, quindi nelle indagini, ma anche nell'editoria, la fotografia non è ancora ampiamente diffusa - John Moore (Luke Evans), alcolizzato proveniente da una famiglia abbiente, che non riesce a darsi pace per alcuni momenti del suo passato.
I due sono gli estremi alla base del triangolo professionale - con punte di romance - chiuso dall'ambiziosa e arguta Sara Howard (Dakota Fanning). Una giovane donna che non solo deve riuscire a farsi largo in un mondo popolato da uomini come quello della Centrale di Polizia in cui lavora come segretaria, ma anche nel gruppo d'indagine capitanato da Laszlo nel quale però dimostra da subito la sua forza caratteriale (e di stomaco) e il suo valore intellettuale.
Netflix e la psicologia
«L'alienista» è l'ultima serie Netflix che racconta la presa di coscienza della psicologia come scienza e non più come semplice credo.
L'anno scorso - e vi consigliamo di recuperarle se non le avete ancora viste - sul tema erano uscite «L'altra Grace» e «Mindhunter». La prima è una mini-serie tratta dalla storia vera di Grace Marks, una domestica che nel 1843 era stata accusata dell'omicidio del suo datore di lavoro. La ragazza divenne oggetto d'analisi del dottor Simon Jordan, che attraverso la psicologia cercò di capire come fossero andati davvero i fatti, provando a colmare i buchi di memoria della paziente. La storia è tratta dall'omonimo romanzo di Margaret Atwood, la grande autrice di «The Handmaid's Tale».
«Mindhunter», invece, racconta l'ingresso dello studio delle scienze comportamentali nelle procedure d'indagine dell'FBI negli Anni 70. Di questa serie, prodotta tra i tanti da David Fincher - che ne ha girato anche quattro puntate - e Charlize Theron, Netflix ha già confermato la seconda stagione di cui però non ci è ancora dato sapere la data d'uscita.
Perché «L’alienista» vi piacerà
In primis perché è un intrigante giallo la cui trama si sviluppa sulle tracce di un temibile serial killer.
In secondo luogo perché, grazie anche a una fotografia leziosamente gotica che ritrae la New York di fine Ottocento in modo inquietante, «L'alienista» si trasforma simbolicamente in un viaggio verso gli inferi dei suoi protagonisti, che si devono calare nella mente di un criminale per risolvere il caso e approfondire i propri studi.
Terzo perché ci mostra lo spaccato più abietto e inusuale della storia di New York, qui ritratta nel 1896: quello della povertà, della corruzione, del vizio, della violenza, della prostituzione, dell'indifferenza, del ricatto e della malattia.
A chi piacerà
Agli appassionati di thriller d'indagine.
Agli amanti dei gialli psicologici.
A chi riesce a resistere all'antipatia dei personaggi di Daniel Brühl.
Ai fan dei gothic-murders in costume alla «Sleepy Hollow».
Un thriller psicologico nella New York di fine ottocento. Tra serial killer, la corruzione della polizia e della politica e Theodore Roosevelt (prima della Casa Bianca)