«Le terrificanti avventure di Sabrina» vi conquisterà (anche se Salem non parla)
La nuova serie originale Netflix, disponibile sulla piattaforma streaming dal 26 ottobre, non ha niente a che fare con la leggera sit-com degli Anni 90
Tremate, tremate, le streghe son tornate. Per davvero: dal 26 ottobre è infatti disponibile su Netflix la prima stagione de «Le Terrificanti avventure di Sabrina». Il nome della protagonista, Sabrina Spellman, potrebbe risultarvi familiare, ma non aspettatevi un remake della divertente sit-com di fine anni ‘90: questa Sabrina è immersa in un’atmosfera decisamente più horror che non ha nulla a che vedere con quella della vecchia serie.
Certo, alcune cose non sono cambiate: Sabrina (Kiernan Shipka, «Mad Men») è ancora un’adolescente per metà strega e per metà mortale che vive con le zie e che deve affrontare sia i problemi da normale liceale che quelli più strettamente sovrannaturali. Solo che, nella nuova serie di Roberto Aguirre-Sacasa, tutto questo ha risvolti decisamente inquietanti.
La genesi di Sabrina
Tutto nasce dai fumetti Archie Comics, da noi poco conosciuti ma famosissimi negli Stati Uniti, dove sono serializzati dagli Anni 40. Personaggio principale del franchise è Archie Andrews, adolescente pel di carota che vive nell’immaginaria cittadina di Riverdale. E la serie «Riverdale» del resto porta in scena - anche se in un contesto più cupo e maturo - proprio i più famosi personaggi della Archie Comics (non a caso il capo creativo della casa editrice, Roberto Aguirre-Sacasa, è anche il creatore e showrunner della serie).
Anche Sabrina Spellman è un personaggio apparso per la prima volta nel 1962 proprio sulle pagine degli Archie Comics. La saga di cui è protagonista, intitolata «Sabrina the Teenage Witch», ha ispirato la sit-com con protagonista Melissa Joan Hart, in onda dal 1996 al 2003.
Nel 2014, Aguirre-Sacasa ha deciso di rilanciare il personaggio con una nuova serie a fumetti di stampo horror intitolata «Chilling adventures of Sabrina». Ed è proprio a questa che si ispira la nuova serie Netflix (di cui è, di nuovo, creatore e showrunner), portando così in scena atmosfere più cupe, riti satanici e demoni spaventosi.
Trama e trailer
«Le terrificanti avventure di Sabrina» ci porta nella cittadina di Greendale (che non dista poi molto da Riverdale, come ricorderanno i fan della serie), dove vive la giovane Sabrina Spellman (Kiernan Shipka, la Sally Draper di «Mad Men»), metà strega e metà umana.
Sabrina vive con le due zie, Hilda (Lucy Davis) e Zelda (Miranda Otto), e il cugino inglese Ambrose (Chance Perdomo), agli arresti domiciliari a casa Spellman ormai da 75 anni per volere del Concilio delle Streghe (il crimine? Aver cercato di far esplodere il Vaticano).
Magia a parte, la sua è una vita normalissima: va a scuola, ha due migliori amiche (Susie e Roz, interpretate da Lachlan Watson e Jaz Sinclair) e un ragazzo, Harvey Kinkle (Ross Lynch). Peccato però che, secondo la tradizione, dovrà rinunciare a tutti i suoi legami mortali e alla sua vita “umana” al compimento del suo sedicesimo compleanno, quando dovrà entrare a far parte della Chiesa della Notte e mettersi al servizio di Satana. Ma Sabrina preferisce di gran lunga mantenere la propria libertà e indipendenza (senza rinunciare ai poteri magici, però).
Niente gatti parlanti
Basta la trama a far capire che questa nuova versione di Sabrina è decisamente più cupa e horror rispetto a quella a cui siamo abituati. Magari non arriviamo ai livelli d’orrore del fumetto, che è ancora più inquietante, ma ci andiamo vicini: nel giro di dieci episodi abbiamo a che fare con rituali satanici, demoni del sonno che infestano gli incubi delle loro vittime, zii posseduti e cene del Ringraziamento a base di cannibalismo.
Siamo, insomma, lontani anni luce dagli incantesimi innocui e casomai divertenti di «Sabrina, vita da strega». Perfino il gatto Salem ha una storia ben diversa: non è uno stregone condannato ad avere le sembianze di un gatto per sempre, ma un ributtante goblin che segue e protegge Sabrina in qualità di suo famiglio (e no, non parla).
Passato o presente?
A dispetto da quanto si potrebbe pensare guardando il trailer, «Le terrificanti avventure di Sabrina» è ambientata ai giorni nostri. Greendale sembra uscita dagli Anni 60 (il cinema ha uno stile decisamente retrò, il padre di Harvey gestisce una miniera, la biblioteca della scuola ha ancora un archivio cartaceo, persino gli abiti non sono poi così moderni e Sabrina usa quasi sempre un vecchio telefono fisso per chiamare Harvey), ma la presenza di smartphone e computer portatili fa capire che siamo in epoca contemporanea.
Greendale sembra insomma una città senza tempo e questa mescolanza di passato e presente contribuisce a rendere l'atmosfera ancora più suggestiva. In effetti il fumetto è ambientato proprio negli Anni 60, ma la decisione di modernizzare l'ambientazione nella serie si spiega facilmente: già gira voce su potenziali episodi crossover con «Riverdale», quindi era essenziale fare coincidere temporalmente le due serie.
Temi attuali si intrecciano al soprannaturale
Guardando oltre il lato horror e soprannaturale della serie, «Le terrificanti avventure di Sabrina» è a tutti gli effetti un racconto di formazione in cui la protagonista acquisisce consapevolezza di sé e in questo caso lotta per proteggere e difendere la propria identità.
Se spesso siamo abituati ad associare le streghe a narrazioni femministe, la nuova serie Netflix ci mette di fronte a una realtà diversa: i poteri magici non rendono le streghe della Chiesa della Notte in qualche modo libere, anzi le rendono schiave di un culto e un sistema profondamente patriarcali e retrogradi.
E a Sabrina questo non va giù. Mentre lotta contro il sistema primitivo della congrega per affermare la propria libertà senza rinunciare al potere, anche a scuola si batte contro il patriarcato e le ingiustizie (ad esempio creando un’associazione per studentesse, il WICCA - Women's Intersectional Cultural and Creative Association).
Per temi, atmosfere e per la caparbietà della protagonista, la Sabrina di Netflix non fa pensare alla sua controparte degli Anni 90 quanto piuttosto a Buffy e, nonostante i diversi aspetti ancora da migliorare (come i personaggi secondari, specialmente quelli umani, che in questa prima stagione sono un po' messi da parte), la serie promette benissimo. Anche senza gatti parlanti.
Sarà disponibile dal 14 dicembre e ci porterà nel bel mezzo dei festeggiamenti per il solstizio d'inverno. Ecco le foto, il trailer e la trama della puntata