«Luke Cage 2»: il ritorno del difensore Marvel su Netflix

Lucy Liu ha girato il primo episodio, ma non è l’unica sorpresa della seconda stagione della serie tv ora in streaming

22 Giugno 2018 alle 11:22

Il 22 giugno «Luke Cage» torna in streaming su Netflix, alla sua seconda stagione. Il supereroe il cui immaginario prende spunto dal cinema blaxploitation Anni 70 fa parte dei Defenders, una costola dell’universo Marvel che Netflix sta sviluppando tra alti e bassi. Inaugurata con le ottime prime stagioni di «Jessica Jones» e «Daredevil» nel 2015, la narrazione della squadra di supereroi è proseguita con «Luke Cage» nel 2016, per poi continuare con «Iron First» e «The Defenders» nel 2017.

Dopo la seconda buona stagione di «Jessica Jones» è arrivato dunque anche per il nostro forzuto di Harlem il tempo di ri-nobilitare questa intricata serialità. Non è un caso che tra le tematiche di «Luke Cage 2», oltre a quella evidente di stampo razziale rimasta dalla prima stagione, ne siano state aggiunte alcune di attualità scottante come quella femminile, sottolineata già nella scelta di avere Lucy Liu come regista del primo episodio. L’attrice, famosa per i suoi ruoli action, è stata fortemente voluta dal creatore Cheo Hodari Coker, che finalmente le ha permesso di cimentarsi col genere tutto scazzottate anche dietro alla macchina da presa (dove comunque la Liu aveva già lavorato nelle serie «Elementary» e «Graceland»). Lucy Liu non è stata la sola regista donna scelta da Coker: Steph Green (ep.2), Salli Richardson-Whitfield (ep.4), Kasi Lemmons (ep.5), Millicent Shelton (ep.6) e Neema Barnette (ep.8) la seguono, marcando nuovamente la posizione Marvel e Netflix - la seconda stagione di «Jessica Jones» è stata diretta da sole donne - contro la discriminazione femminile nel cinema, soprattutto alla regia.

Inoltre, mentre la prima stagione di «Luke Cage» era più incentrata sulla figura del suo protagonista in una sorta di dramma shakespeariano che toccava la comunità nera di Harlem, la seconda si porta ad un livello d’analisi più profondo degli effetti causati dall’origine, dai legami indissolubili e dalle storie della collettività sul singolo, attraverso una maggiore attenzione dedicata al personaggio di Mariah Dillard (Alfre Woodard) e ai villain, su cui spicca il nuovo cattivo Bushmaster (Mustafa Shakur).

«Luke Cage 2» non ribalta le sorti delle saghe Marvel sul piccolo schermo, ma consolida la sua narrativa televisiva: se eravate fan prima, ora lo sarete di più, mentre se non lo siete mai stati, il vostro giudizio probabilmente non cambierà nemmeno con questa seconda stagione.

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