«Maniac»: la dark comedy onirica di Netflix é la più folle dell’autunno
La nuova serie del regista di «True Detective», Cary Fukunaga, è in streaming dal 21 settembre. Emma Stone e Jonah Hill fanno da cavie per un esperimento che unirà le loro vite
Ci sono Emma Stone e Jonah Hill. Ma «Maniac», serie tv ispirata a un’omonima norvegese del 2014 con protagonista il comico Espen Lervaag, è da vedere soprattutto per la sua trama folle, sostenuta da una messa in scena che soddisfa anche gli spettatori più esigenti. È disponibile in streaming su Netflix dal 21 Settembre.
In un tempo imprecisato, Annie Landsberg (Emma Stone) e Owen Milgrim (Jonah Hill) decidono di prendere parte all’esperimento di un’azienda farmaceutica. Le cavie scelte per il test hanno tutte problemi psichiatrici ed è grazie a una nuova tecnologia in grado di proiettare i soggetti in realtà alternative, che ognuno di loro dovrebbe prima affrontare e poi risolvere i grossi traumi del proprio passato. Putroppo, durante il procedimento, qualcosa va storto.
«Maniac» è stata scritta da Patrick Somerville insieme a Cary Joji Fukunaga, regista della prima stagione cult di «True Detective», che ha anche diretto tutte le puntate. Insieme a Emma Stone e Jonah Hill, protagonisti sono: Justin Theroux, Julia Garner, Sally Field e Sonoya Mizuno.
In un mix di dark comedy e sperimentazione di genere, «Maniac» si rivela uno dei prodotti televisivi più interessanti della stagione. Ecco perché.
La trama di «Maniac»
Annie Landsberg (Emma Stone) è schiva, cinica, solitaria e dipendente da una strana pillola a forma di A che le permette di dormire e dimenticare uno specifico evento traumatico del suo passato. Owen Milgrim (Jonah Hill) è timido, buono e schizofrenico: vede cose che non esistono e vive il dramma di essere l’anello debole di una famiglia all’apparenza impeccabile, in cui il confronto più doloroso lo subisce con il fratello "golden boy". I due entrano a far parte di un esperimento tenuto da un’azienda farmaceutica che, attraverso l’assunzione di tre pillole e un percorso onirico in realtà alternative, promette di risolvere parte dei loro problemi. Durante i test, però, qualcosa va storto: Annie e Owen non si limitano a vivere ciascuno la propria esperienza, ma entrano l’uno in quella dell’altro. Da perfetti sconosciuti intrecciano così un legame intimo e profondo, che li porterà a conoscere gli aspetti più dolorosi delle rispettive esistenze.
Un folle divertissement di regia
«Maniac» è un dramma psicologico in cui i protagonisti accettano di compiere un viaggio nelle proprie menti per tentare di risolvere traumi legati al proprio passato familiare. Durante l’esperimento farmaceutico a cui prendono parte sono tre le fasi immersive a cui si sottopongono, ciascuna caratterizzata dal loro ingresso in una realtà parallela e fittizia in cui sono calati in personaggi molto diversi dai loro corrispettivi reali e in situazioni assurde. Si trasforma dunque in un viaggio in un multiple-fictional-universe in cui Annie e Owen si ritrovano ad attraversare gli scenari più disparati: dalla sitcom Anni 80 ad avventure sanguinolente Ghetto Style, arrivando a esplorare generi come il noir, il fantasy e l’action. Di sicuro uno dei lavori più divertenti che Cary Joji Fukunaga abbia fatto alla regia e che dimostra tutta la sua bravura.
La famiglia
Nonostante «Maniac» sia una serie molto divertente, in grado di reinventarsi di continuo tra tempi, generi e spazi, il tutto mixato con una grana da b-movie e alcune situazioni al limite coi fumetti, il suo focus narrativo rimane la sofferenza umana. Annie e Owen hanno subito traumi familiari che non permettono loro di vivere la quotidianità del reale. Per questo Annie si droga. Per lo stesso motivo Owen è schizofrenico. Entrambi si trovano alla clinica per risolvere con la medicina e la tecnologia i loro problemi, finendo però per scoprire che la chiave di tutto è sempre umana. A proposito di traumi familiari, un’altra vittima della serie - più comica però - è il Dr. James, interpretato dal bravissimo Justin Theroux («The Leftovers»). I suoi irrisolti con la madre (Sally Field) sono il motivo per cui il suo esperimento, che dovrebbe rappresentare la sua rivalsa su un passato di frustrazioni, subisce dei contrattempi.
Il cast di «Maniac»
Emma Stone e Jonah Hill interpretano alla perfezione due personaggi straordinari nei diversi ruoli e generi in cui si trovano calati man mano. Entrambi hanno alle spalle storie personali che li rendono estremamente fragili. Mentre Annie nelle realtà alternative proposte con l’avanzare del percorso di cura riesce ad avere una rivalsa, Owen rimane sempre al lato della scena. Malinconico, sincero e di una dolcezza rara, è un personaggio che lascia il segno: un piccolo principe che si rifiuta di accettare i valori della modernità, preferendo dichiarasi pazzo piuttosto che adeguarsi. Questo fino al giorno in cui non arriverà una coraggiosa e intraprendete aiutante in suo soccorso. Una bella favola a più capitoli, con una serie di personaggi secondari indimenticabili, come il fanciullesco e vanitoso Dr. James (Justin Theroux), la severa scienziata tabagista Dr. Fujita (Sonoya Mizuno) o la Dr. Greta Mantleray (Sally Field), madre anaffettiva e donna in carriera con tanto di toy boy.