L’attore è la star della serie italiana di Prime Video tratta dai libri gialli di Alessandro Robecchi

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Carlo Monterossi è un autore televisivo milanese di successo. Fin troppo. Ha ideato “Crazy love”, trionfale talk show sugli amori della gente comune, ma ora gli fa orrore e quindi ha deciso di farsi da parte. Finché una sera non bussa alla sua porta un tizio che vuole sparargli in faccia, e allora si sente “obbligato” a mettersi in gioco come investigatore…
Inizia così, dal 17 gennaio su Prime Video, “Monterossi - La serie”, due indagini scandite in sei episodi e tratte dai romanzi gialli di Alessandro Robecchi (autore tv pure lui).
Monterossi ha il volto e l’aplomb di Fabrizio Bentivoglio: «Carlo è un detective involontario» spiega. «Si ritrova a indagare per casi fortuiti e, probabilmente, per distorsione professionale, perché nasce con questa curiosità per le vite degli altri. In più, ha un talento per andarsi a ficcare nei pasticci». La serie ha un “attore fantasma”: Bob Dylan. Monterossi, infatti, riesce sempre a ritrovare un’idea, una consolazione, una visione della vita, nelle canzoni del “vecchio Bob”, come lo chiama… «Lo conosce così bene che non può che collegare ciò che gli succede con questa o quell’altra canzone: è come se facesse automaticamente partire una colonna sonora mentale».
Una serie che nasce da libri di successo ha una “complicazione” in più, e Bentivoglio la conosce bene: «Questi ro romanzi hanno uno stuolo di lettori affezionati, ognuno dei quali si è immaginato il “suo” Monterossi, e quindi è impossibile accontentarli tutti. Ci si accontenta di un’approssimazione… Ma per eccesso, non per difetto». E per chiarire il suo punto di vista dice: «Soprattutto in un momento come questo, non ci si può accontentare di far bene: bisogna fare super bene ogni cosa, farla come nessun altro potrebbe». Tra gli interpreti della serie, anche Carla Signoris, Michele Bravi e Donatella Finocchiaro.