«Narcos 3», tutti i motivi per vedere la serie Netflix
Arriva in streaming la terza stagione della serie tv dedicata alla guerra del narcotraffico in Sud America. Senza Pablo Escobar, ma da oggi con più Pedro Pascal
Pablo Escobar è morto. «E adesso che succede» potrebbe esclamare qualunque appassionato della popolare serie tv targata Netflix. Wagner Moura con la sua interpretazione magistrale potrebbe lasciare un vuoto incolmabile in quel gruppo, quasi una setta, che segue «Narcos» da due anni a questa parte. E invece il colosso dello streaming stupisce tutti con un rinnovo per una terza e quarta stagione. Terza stagione che arriva il 1 settembre.
La nuova stagione di «Narcos» perde alcuni interpreti, ma è pronta a continuare tra avvenimenti violenti, emozioni ed eventi storici ben noti a chi fosse interessato all’argomento. Il tutto con ancora più Pedro Pascal (l’Oberyn Martell di «Game of Thrones») rispetto alle stagioni precedenti. Ecco sette motivi per le quali dovreste continuare una delle migliori serie “storiche” degli ultimi anni.
Ok, Escobar è morto ma il Cartello di Cali è solo agli inizi. Nuovi personaggi, nuovi boss del narcotraffico sono pronti a prendere il sopravvento in un panorama criminale totalmente allo sbando. E anche i più scettici dopo l’uscita di scena dell’incredibile Wagner Moura hanno sentito un piccolo brivido risalire lungo la schiena quando all’agente impersonato da Pascal viene chiesto «Che cosa sai del Cartello di Cali?», seguito da un schermo nero a la «I Soprano». Tanti applausi, tutti in piedi e voglia di vedere un seguito il prima possibile.
Per scoprire come si può sostituire un personaggio come Escobar
Come già detto Wagner Moura lascia un vuoto difficile da colmare con la morte del suo Pablo Escobar. Un personaggio che ha conquistato Internet grazie a meme e gif che mostrano alcune sequenze della prima e seconda stagione di «Narcos». Una figura in grado di ipnotizzare, catturare l’attenzione e capace di provocare empatia nello spettatore nonostante si tratti di uno spietato omicida narcotrafficante. E sostituirlo non sarà semplice. Ma Netflix, di solito, sa quello che fa: non ci resta che vedere la terza stagione per capire chi ha ragione.
Perché c’è ancora parecchio da dire dopo Escobar
Il futuro di «Narcos» è marchiato “Cartello di Cali”. Ma com'è veramente questa organizzazione criminale protagonista delle, probabilmente, prossime due stagioni? Quel che è certo è che è capeggiata dai fratelli Gilberto Rodríguez e Miguel Rodríguez Orejuela, gli amichevoli narcotrafficanti di quartiere, che hanno idee politiche opposte a quelle del defunto Escobar. Non si fanno certo problemi a ricorrere a pulizie etniche, molteplici attacchi a membri del governo e a legarsi, a quanto pare, alla Russia di fine anni ’80 grazie ad interessi comuni contro gli Stati Uniti.
Pedro Pascal, punto.
Se siete tra coloro che hanno amato il personaggio di Oberyn Martell in «Game of Thrones», questa terza stagione sarà la vostra ricompensa. Se siete tra quelli che hanno odiato l’agente interpretato da Hoyd Holbrook, capace solo di rubare spazio al personaggio di Javer Peña, questa nuova stagione sarà pane per i vostri denti. In attesa di rivederlo nel sequel di «Kingsman», Pedro Pascal si prepara a conquistare definitivamente il mondo della tv con una interpretazione magistrale. Come sappiamo che sarà un’interpretazione magistrale? È Pedro Pascal, suvvia.
Perché tanto ci sarà anche una quarta stagione
Qui ci rivolgiamo ai “completisti”. A quelli che non sono in grado di lasciare una serie tv fino a quando non giunge a conclusione. A quelli che si sentono costretti a proseguire alla visione nonostante la qualità cali o che rimangono in attesa di colpi di scena che possano ridestarli dal torpore. Sapete che ci sarà anche una quarta stagione, siete arrivati ormai alla seconda, non vi resta che andare avanti. Ve l’abbiamo già detto che c’è Pedro Pascal?
Perché Netflix è una sicurezza
Di successi ormai Netflix ne ha sfornati una valanga. Se il colosso dello streaming non fosse sicuro di una serie tv non ci avrebbe puntato tanto (n sanno qualcosa in fan di «Sense8»). Se c’è stato un rinnovo per altre due stagioni non può che voler dire che alle spalle c’è un progetto forte, una sceneggiatura notevole e un team di attori, tecnici e tutto il resto in grado di portare avanti una serie tv del genere con qualità, si spera, sempre maggiore. Non resta che guardare e verificare di persona.
Perché «Game of Thrones» è finito e «Stranger Things» è ancora lontano
È settembre, amanti delle vacanze. Le alternative sono due: avvilirsi per il termine dei momenti di gioia estiva o tuffarsi in un telefilm di successo. Aggiungiamoci che «Game of Thrones» ha terminato di distruggere le nostre esistenze con dirette dagli Stati Uniti alle tre di notte e che per la seconda stagione di «Stranger Things» bisognerà attendere ancora quasi due mesi, «Narcos 3» ha tutte le carte in regole per regalarci un buon intrattenimento intermedio di qualità. Oggi datevi malati o prendete ferie e tornate in Sud America con Netflix.
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